venerdì, giugno 29, 2012

Una cena a tema: la Provenza e il roast beef alle erbe provenzali con patate alla lavanda

Io non sono mai stata una gran consumatrice di carne, tantomeno rossa, ma da quando ho conosciuto la mia nuova fornitrice mi ci sono quasi appassionata (non me ne vogliano gli amici vegetariani).
E checchè ne dica il mio amico Paolo, i cui giudizi tengo in altissima considerazione, un modo ottimo per cucinare un buon taglio è il roast beef, soprattutto d'estate, quando lo puoi mangiare anche freddo, condito in tutti i modi che la fantasia può suggerire.
Io per la mia cena provenzale ho pensato di farlo appunto seguendo l'ispirazione e insaporendolo, invece che con il classico aglio e rosmarino, con tutti gli aromi delle erbe di Provenza. Per quanto riguarda la cottura c'è chi lo fa al forno e chi nel tegame...io ho scelto la seconda via perchè non mi andava di sporcare in modo orribile il forno e perchè mi sembra un metodo più rapido e più pratico.
Un'avvertenza: data la dimensione del pezzo che di solito si usa per prepararlo (lombo o fesa di vitello), il roast beef non è un piatto adatto per due persone, a meno che non vogliate mangiarlo per giorni!

Tempo di preparazione:
20 minuti per il roast beef +
40 minuti per le patate

Ingredienti per 6 persone:
1 kg. circa di lombo o fesa di vitello
Erbe di Provenza
(una miscela di erbe essiccate che di solito
può contenere timo, rosmarino, basilico, finocchio, salvia, maggiorana, menta, origano, santoreggia, in proporzioni variabili a seconda dei produttori)
olio extravergine di oliva
uno spicchio di aglio vestito
una decina di patate
sale q.b.

Per le patate, sbucciarle, lavarle, ridurle a dadini, disporle su una placca da forno e condirle con il sale aromatizzato alla lavanda e un filo d'olio, mescolarle bene e porle a cuocere in forno già caldo a 220° per circa quaranta minuti.
Per la carne, se non è già stata legata dal macellaio, legarla con alcuni giri di spago da cucina affinchè mantenga la forma, quindi condirla con le erbe aromatiche. In un ampio tegame far soffriggere lo spicchio di aglio intero con un paio di cucchiai di olio, quindi, quando questo sarà ben caldo, mettere la carne. Farla cuocere per cinque minuti, quindi con un mestolo di legno girarla(NO forchette, NO buchi nella carne, sennò perde tutti i succhi e diventa unpezzo di gomma!). Ripetere l'operazione su tutti i quattro lati dell'arrosto, tenendoli cinque minuti ciascuno.
Attenzione: l'olio schizzerà ovunque, sentirete puzza di bruciato, penserete che sia tutto da buttare ma no, niente di tutto questo, perseverate e andrà tutto benissimo!
A questo punto il roast beef sarebbe perfetto ma se lo preferite più cotto coprite la pentola e tenetelo altri cinque/dieci minuti. Altrimenti avvolgetelo in carta stagnola e fatelo riposare un pochino prima di affettarlo e servirlo, con le patate. Io l'ho messo in tavola con un semplicissimo olio e sale (era già molto aromatico di suo), ma va benissimo anche accompagnato con senape di Digione o con senape al dragoncello.




Una cena a tema: la Provenza e la Salade Niçoise

L'altra sera avevo a cena mia sorella e dei cari amici che non vedevo da tempo. Avevo già una vaga idea di cosa preparare, però mi sarebbe piaciuto individuare una sottile linea rossa che facesse da tema per la serata. Alla fine, complice una serata caldissima e un eterno e ancora insoddisfatto desiderio di Provenza, la scelta è caduta proprio su questa cucina, che peraltro non si differenzia tantissimo dalla nostra, essendo nata essenzialmente da un clima mediterraneo e da ingredienti fondamentali quali l'olio di oliva, le verdure e le erbe aromatiche. Per antipasto (ma può essere anche un perfetto piatto unico) ho scelto di provare la classicissima Salade Niçoise, ricca, colorata, con tutti i sapori dell'estate. Ne ho trovate diverse versioni e ho capito che, come per tutte le ricette classiche, ne esistono tante varianti quanti suono i cuochi. Alla fine io l'ho fatta così.
Vi avverto, è buona ma un po' laboriosa!

Tempo di preparazione:
30 minuti

Ingredienti per 2 persone:
qualche foglia di lattuga
un pomodoro
una patata
una manciata di fagiolini
un uovo
100 gr. di tonno
alcuni filetti di acciuga
una manciata di olive nere
un cucchiaio di capperi in salamoia
sale
aceto di mele
olio extravergine di oliva
senape di Digione
erba cipollina

Far rassodare l'uovo bollendolo per circa 10 minuti a fiamma bassa, quindi farlo raffreddare sotto acqua corrente, sgusciarlo e dividerlo in quarti. Intanto cuocere, preferibilmente al vapore, la patata sbucciata e ridotta in cubetti e i fagiolini per circa 10 minuti. In un piatto da portata mettere l'insalata, lavata e asciugata, i pomodori, la patata, i fagiolini, il tonno sgocciolato, i filetti di acciuga divisi in due o tre pezzi, i capperi sgocciolati e sciacquati in acqua corrente, le olive nere, gli spicchi di uovo. Condire con una vinaigrette ottenuta "shakerando" brevemente in un barattolo un cucchiaio di senape, un cucchiaino di aceto di mele, un cucchiaio di olio, sale q.b., un cucchiaio di acqua tiepida e l'erba cipollina tritata finemente.

......Bon Appetite.....

giovedì, giugno 28, 2012

Il piccolo angolo del fai da te: la testata del letto "barocca"

Si si, mi sa tanto che questo piccolo angolo del fai da te vi piace davvero....bene, sarà un buon motivo per cercare di dedicarmici di più, visto che ho un sacco di idee (ma non troppo tempo!).
Per questo progetto non ho foto del "prima del trattamento" perchè l'ho realizzato un anno e mezzo fa, quando l'idea di avere un blog non mi passava nemmeno dall'anticamera del cervello.
Le cose sono andate così: ho trovato una parte di un vecchio mobile da quattro soldi e mezzo rotto destinato ai rifiuti, l'ho raccolta (tipo sciacallo!), mi sono presa la mia bella razione di prese in giro (del tipo "dai via, ma che ci fai con quel coso" etc. etc.), poi l'ho pulita ben bene con l'alcool e l'ho verniciata direttamente, senza tanti complimenti, con smalto spray color argento. Una volta asciugata l'ho messa sulla mensola sopra il mio letto e devo dire che mi ci piace molto! Eccola:


Ecco, per dire che a volte si può dare personalità ad un ambiente senza spendere chissà che cifre e, soprattutto, senza doversi per forza accontentare della banalità e del tutto uguale per tutti.

Vermicelli alle erbe aromatiche e limone

Io in assoluto preferisco la pasta corta  ma ogni tanto per qualche inspiegabile motivo mi viene voglia di pasta lunga. Ma non spaghettini, filini, quella robina sottile lì che mi fa venire la nausea al solo pensiero (opinione strettamente personale, si intende!!), bensì spaghettoni, vermicelli, bucatini, spaghetti alla chitarra, insomma, qualcosa di bello consistente! E così un pacco nella dispensa me ne tengo sempre. L'altro giorno, con il frigo mezzo vuoto e una fame che non ammetteva lunghe preparazioni, ho deciso di prepararli così:

Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di vermicelli
trito di erbe aromatiche (salvia, maggiorana, timo, dragoncello)
1/2 cipollotto
il tuorlo di un uovo
1/2 limone non trattato
1/2 bicchiere di latte
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.
Parmigiano Reggiano (facoltativo)

Mentre l'acqua per la pasta arriva ad ebollizione, in una padella far stufare il cipollotto tritato finemente insieme ad un cucchiaio di olio e al trito aromatico. Aggiungere quindi il mezzo bicchiere di latte e spegnere.
In una ciotola sbattere il tuorlo d'uovo con il succo di mezzo limone, un po' di sale e una macinata di pepe.
Cuocere i vermicelli per il tempo indicato sulla confezione e scolare ben al dente. Farli saltare a fiamma alta nella padella con le erbe aromatiche e il latte, fino ad ottenere un condimento dalla consistenza cremosa. Spegnere la fiamma e unire i tuorlo sbattuto con il limone. Servire a piacere con parmigiano grattugiato e un'altra spolverata di pepe.

Non fatevi spaventare dall'accostamento latte-limone....non uscirà fuori una caciotta, ve lo giuro!

L'angolo benessere: l'olio doposole alla calendula

Immagine tratta da http://nonsoloomeopatia.altervista.org/
Tempo fa ero in erboristeria e cercavo qualcosa che giovasse ad una forma di dermatite piuttosto resistente. Avevo letto in un po' di forum che l'olio di Ribes Nigrum era adatto alla questione, ma la signora non l'aveva. Tuttavia, con tutta la sua competenza e la sua esperienza, mi ha consigliato l'olio di Calendula Officinalis.
Si tratta di una pianta, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, i cui fiori gialli arancio hanno molteplici virtù. Per uso interno infatti svolgono un'azione antinfiammatoria, antispastica, calmante nei dolori mestruali; per uso esterno invece esercitano un'azione fortemente lenitiva, idratante, antisettica e cicatrizzante. Pertanto è estremamente indicata in caso di acne, eritema solare, eritema dei neonati ecc.
Quindi, ho pensato io, andrà benissimo anche come doposole! E come tale ve la propongo! L'olio di calendula, come vi dicevo, l'ho comprato in erboristeria. Costa intorno ai 12 euro ma è una bottiglia piuttosto grande e, considerato che di norma non se ne usano quantità industriali, dura diverso tempo. Io ne ho miscelato un po' con olio di mandorle dolci in una proporzione di una parte di olio di calendula e due di olio di mandorle. L'azione fortemente idratante e emolliente di quest'ultimo, unita a quella idratante e lenitiva dell'altro, riescono a fornire una buona alternativa ai classici doposole, che del resto costano spesso anche di più!
A me il risultato è piaciuto, se lo provate fatemi sapere le vostre impressioni!

mercoledì, giugno 27, 2012

Zucchine ripiene con salsa al Pomodoro giallo del Piennolo

Stavolta le zucchine tonde ho deciso di farle con il ripieno tradizionale, di carne, e di cuocerle nel tegame invece che al forno.....però volevo trovare un tocco di originalità per questo piatto, sicuramente ottimo anche da solo, che però mi sembrava troppo banale per meritarsi addirittura un post. Ma avevo appena ricevuto il kit di benvenuto di Gente del Fud che conteneva, tra le altre cose, un barattolo di pomodori gialli al naturale che avevano già stuzzicato la mia curiosità.  Di questa belissima community votata alla riscoperta e alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e delle eccellenze gastronomiche della nostra penisola vi racconterò più avanti, con calma, ma per ora vi dico che se volete sapere di più sul pomodoro giallo del Piennolo non dovete fare altro che cliccare qui.

Tempo di preparazione:
1 ora

Ingredienti per 2 persone:
6 zucchine tonde
200 gr. di macinato di vitella
1/2 bicchiere di pane grattato + uno di latte
un uovo
una manciata di prezzemolo tritato
2 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
6 pomodori gialli*
una decina di foglie di basilico fresco
olio extravergine di oliva
sale

Tagliare la calottina alle zucchine e vuotarle con un cucchiaino o con l'apposito scavino, dopodichè salarne un po' l'interno.
In un bicchiere di latte versare il mezzo bicchiere di pane grattato e far riposare cinque minuti finchè non si sarà imbevuto completamente. Intanto in una ciotola lavorare insieme la carne macinata, l'uovo, il parmigiano e il prezzemolo, quindi unire il pane ammollato, salare e continuare a lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo, con il quale riempire le zucchine. Coprire ogni zucchina ripiena con la sua calottina e mettere in un tegame con un filo di olio. Coprire e cuocere a fuoco basso per circa 40 minuti, allungando di tanto in tanto con un po' di acqua tiepida. Intanto nel mixer frullare i pomodorini con sale, olio e basilico.
Servire le zucchine tiepide accompagnate con la salsina ottenuta.

* I pomodorini gialli, a quanto ho scoperto, hanno un sapore più delicato e più rotondo rispetto a quelli rossi, e si sposavano a perfezione con le zucchine poichè non ne coprivano il sapore. Tuttavia mi rendo conto che non sono di facile reperimento, quindi penso sia possibile sostituirli con pomodorini rossi frullati a crudo senza che il piatto ne riseta pù di tanto! :)






Le albicocche sciroppate e un limite valicato

Non so bene perchè ma sono sempre stata allo stesso modo attratta e impaurita dalla conservazione domestica della frutta e verdura. Attratta perchè l'idea di conservare per l'inverno i colori e i sapori dell'estate attraverso i gesti e la sapienza di massaie di altri tempi mi è sempre sembrata una cosa così affascinante; impaurita perchè ho sempre avuto il terrore del botulino, arrivando a immaginare una morte atroce a causa di un carciofino sott'olio. Intanto però per curiosità mi ero comprata alcuni libri sull'argomento, e leggendoli la voglia di provare è cresciuta a scapito della paura, fino a che non mi sono decisa a provare a fare la mia prima marmellata.....e visto che sono sopravvissuta ho cominciato a spingermi oltre. Un mesetto fa ho provato a fare i carciofini sott'olio (e se non muoio dopo averli assaggiati il prossimo anno li rifaccio e vi dò la ricetta); sabato invece, dopo aver raccolto una quantità industriale di albicocche dall'albero del suocero, ho deciso di provare a farle sciroppate.
Eccole!

Non credete sia difficile, il procedimento è molto più semplice di quanto possa sembrare e richiede solo qualche accortezza!

Tempo di preparazione:
20 minuti + 30 per la sterilizzazione

Ingredienti per un kg di albicocche snocciolate:
1 l. di acqua
50 gr. di succo di limone filtrato
max 100 gr. di zucchero
una stecca di cannella o un baccello di vaniglia (facoltativo)

Lavare le albicocche, dividerle a metà e levare i noccioli, tuffandole poi in una ciotola di acqua fredda acidulata con succo di limone. Pesare la frutta snocciolata e metterla in una casseruola con gli altri ingredienti in proporzione* (eccetto la cannella o la vaniglia) portandola poi ad ebollizione. Far bollire massimo cinque minuti (a seconda delle dimensioni della frutta, ad esempio le mie albicocche erano molto piccole e le ho bollite un paio di minuti), quindi scolare la frutta e metterla nei barattolini (lavati in acqua bollente e perfettamente asciutti). Far ridurre di circa la metà a fiamma vivace il liquido di conservazione, quindi ancora caldo versarlo nei barattoli  fino a coprire completamente la frutta. A piacere aggiungere a questo punto un pezzetto di cannella o di vaniglia. Chiudere i barattoli con tappi nuovi**, lavati accuratamente e asciugati, lasciare intiepidire un po' e metterli a sterilizzare in una pentola grande, in acqua già calda, avvolti in un panno da cucina per evitare che si rompano, per circa 20 minuti. Lasciar freddare i barattoli nall'acqua a riporli in dispensa.....la tentazione di mangiarle subito è stata fortissima ma spero di farle resistere almeno per un po'!

* Io ho ricavato 700 gr. di albicocche snocciolate. Di conseguenza, facendo le debite proporzioni, ho aggiunto 700 ml. di acqua, una quarantina di gr. di succo di limone e 700 gr. di zucchero. Con queste quantità sono venuti fuori due barattolini da 250 gr.

**Per le conserve i barattoli universalmente riconosciuti come i migliori, senza voler fare pubblicità, sono quelli della Bormioli, sul cui sito si possono trovare un sacco di informazioni utili. I barattoli possono essere di volta in volta riciclati preva sterilizzazione in lavastoviglie o i pentola, i tappi vanno di volta in volta comprati nuovi per garantire la correttezza della conservazione. I ogni caso, al momento di aprire qualunque conserva, se il tappo è rigonfiato o se il cibo presenta qualunque tipo di anomalia (alla vista o all'odorato) butatte via tutto!!!


martedì, giugno 26, 2012

Il piccolo angolo del fai da te (e una breve riflessione): l'appendiabiti marittimo

Mi sembra che il post sul "piccolo angolo del fai da te" dell'altro giorno vi sia piaciuto; dico mi sembra, e lo sottolineo anche, perchè c'è una cosa che mi lascia un po' perplessa......a giudicare dalle statistiche che Blogger mi mette a disposizione sembrerebbe che ci siano in media un centinaio di persone che leggono quotidianamente i miei post. Dalle statistiche si riesce a capire anche a che ora, se in Italia o all'estero, se usano Chrome, Firefox o Explorer, se arrivano a The Dreaming Seed da Facebook, da Pinterest o per caso, e un sacco di altre cose. E' divertente ma c'è una cosa che mi dispiace: che le statistiche non sono in grado di dirmi se una cosa vi piace o no, se un argomento vi interessa più di altri, se avete idee o suggerimenti o critiche da rivolgermi. Perchè difficilmente passate da qui lasciando un commento. Non è che voglio stare a brontolare come una vecchietta, ma il fatto è che io qui ci metto molto di me e mi piacerebbe tanto sapere qualcosa di voi, miei cari fantomatici lettori.....mi sento un po' sola ecco, un po' troppo autoreferenziale!!! Eppure è facile, se passate di qua, anche senza essere registrati, potete scrivermi scegliendo l'opzione "commento anonimo" (certo, poi magari una firmina mi farebbe comunque piacere): mi sentirei meno sola e mi aiuterebbe a capirvi e a migliorare........
Comunque, tornando al fai da te, le famose statistiche rivelano che è stato uno degli argomenti più visualizzati della settimana, e allora ho un'altra idea da condividere con voi.....altrettanto marittima, altrettanto economica, un po' più utile. La fonte, come spesso accade, è stata Pinterest. Eccovi l'idea in originale:


Ed ecco la mia versione:


Tutto l'occorrente per questo elementarissimo ma utilissimo appendiabiti, che io ho messo dietro la porta della camera e dove regolarmente appendo un sacco di cose, consiste in un legno di mare, due chiodi e due pezzi di corda grezza; tempo occorrente (a parte la passeggiata in spiaggia): 10 minuti.


Carote novelle al curry

Questa ricetta non è mia, proviene dal blog The Cilantropist e l'ho trovata su Pinterest mentre vagabondavo alla ricerca di un modo interessante per cucinare le carotine novelle. Io ve la ripropongo perchè l'ho provata e l'ho trovata veramente molto gustosa, oltre ad essere di una facilità davvero sconvolgente.
Ad essere precisi l'autrice ha usato una miscela di spezie chiamata baharat. Io, nell'attesa di scoprirne qualcosa di più, ho usato un curry mild che avevo in casa.

Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
un mazzo di carote novelle
un cucchiaio di curry
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.

Privare le carote dei ciuffi verdi, lavarle con una spazzola sotto acqua corrente e, senza sbucciarle, tagliarle a metà nel senso della lunghezza (se sono molto piccole meglio lasciarle intere). In una ciotola mescolare un cucchiaio di olio con il curry, un pizzico di sale e una macinata di pepe fresco. Disporre le carote in una teglia, spennellarle con il condimento e cuocerle per circa 15 min. in forno caldo a 200°, finchè non saranno belle colorite. Servire calde o tiepide come gustoso contorno, eventualmente decorando con qualche foglia tenuta da parte.

Non chiamatela Carbonara: Penne con zucchine, speck e crema di uovo

Una pasta così viene subito da chiamarla "Carbonara con le zucchine", ma sarebbe un'eresia! Il favoloso sugo della tradizione romana ha in comune con questa ricetta solo l'uso dell'uovo a crudo. Per il resto è un cibo codificato dalla tradizione, è composto da ingredienti ben precisi, la sua preparazione è un vero rito (anche se pochi iniziati possono dire di sapere davvero come si fa) e certo non merita di essere confuso con altre preparazioni simili! Ora, dopo questa ode alla Carbonara, veniamo alla mia ricetta.

Tempo di preparazione:
30 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di penne
2 fette di speck Alto Adige IGP
(tagliate leggermente spesse)
2 o 3 zucchine
un tuorlo d'uovo
1/2 cipolla
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.
Parmigiano Reggiano

Portare ad ebollizione l'acqua per la cottura della pasta. Intanto ridurre a piccola dadolata lo speck e farlo rosolare in una padella con olio e la cipolla affettata a velo. Unire quindi le zucchine lavate e ridotte a dadini e, senza salare, farle saltare a fiamma vivace finchè saranno ben dorate ma ancora un po' croccanti. Spegnere la fiamma e unire un mestolo di acqua di cottura della pasta. Mentre quest'ultima si cuoce, in un piatto da portata sbattere il tuorlo con pochissimo sale e una generosa macinata di pepe. Scolare la pasta ben al dente, saltarla velocemente in padella con speck e zucchine, versarla ben calda nel piatto con l'uovo e mescolare bene. Servire con una generosa grattugiata di Parmigiano.

Leccarsi i baffi :)

lunedì, giugno 25, 2012

Risotto con salmone, zucchine e robiola

Cosa dire di questa ricetta se non che, come tante altre, è nata da sola da una sbirciatina in frigo e che alla fin fine, nonostante l'apparente azzardo nell'abbinamento salmone-robiola, il risultato era esattamente quello che speravo?

Tempo di preparazione:
40 minuti

Ingredienti per 2 persone:
una fetta di salmone fresco
2 zucchine
180 gr. di riso Carnaroli
100 gr.di robiola
1/2 bicchiere di vino bianco secco
una costina di sedano
una carota
un rametto di prezzemolo
una cipolla
alcuni steli di erba cipollina
olio extravergine di oliva
sale e pepe nero q.b.

Eliminare dal salmone la pelle e la lisca interna aiutandosi con un coltello o con un paio di forbici. Mettere gli scarti in una piccola casseruola insieme a due tazze di acqua, la costa di sedano, la carota, il prezzemolo e mezza cipolla. Portare a ebollizione il tutto e intanto, in una casseruola più grande, mettere a soffriggere in un cucchiaio di olio la rimanente mezza cipolla tritata. Quando comincerà ad imbiondire unire le zucchine lavate e tagliate a tocchetti, salare e far rosolare per circa cinque minuti. Aggiungere il riso e farlo insaporire un paio di minuti con le zucchine, quindi sfumare con il vino bianco. Quando questo sarà del tutto evaporato, allungare via via il risotto con il brodo ottenuto dalla bollitura degli scarti, filtrato con un colino, mescolando spesso. Cinque minuti prima che il riso arrivi a cottura (vedere i tempi indicati sulla confezione) unire al risotto il salmone tagliato a dadini e la robiola, aggiustare di sale e far restringere la crema che si formerà. Servire con una macinata di pepe nero e un po' di erba cipollina sminuzzata.


Due sali da cucina home made: il sale al limone e il sale alla lavanda

La passione per i sali da cucina mi è venuta diversi anni fa e mi ha lasciato in eredità una collezione di barattolini multiformi e multicolori: Sale Rosa dell'Himalaya, Sale Nero delle Hawaii, Sale Grigio di Bretagna, Fleur de Sel de Camargue, Sale Nero di Cipro, Sale Rosso delle Hawaii....E poi i sali aromatizzati: Sale al mandarino di Sicilia, Sale al peperoncino, Sale marocchino ai boccioli di rosa, Sale alle alghe, Sale scandinavo affumicato, Fleur de Sal Chardonnay......insomma, una vera mania, dettata dalla solita curiosità ma anche dall'intuizione di infinite potenzialità culinarie. Perchè se è vero che cogliere le diverse sfumature dei sapori non è esattamante facile, è altrettanto vero che una macinata di Sale Nero su una grigliata di pesce conferisce un colore insolito al piatto e un tocco in più alla presentazione; che un sale in fiocchi su una tagliata calda si scioglie in un tempo che è diverso dal classico sale fino o grosso, insaporendo la carne in un modo speciale. Per non parlare dei sali aromatizzati che cambiano davvero faccia ad un piatto, come nel caso dei carciofi di cui vi raccontavo tempo fa.
Ora, è vero che alcuni dei sali citati sono quasi un investimento, ma è anche vero che se non vengono usati tutti i giorni si mantengono a lungo e costituiscono un piccolo "capitale" culinario da spendere in piatti particolari. Ed è ancora più vero che altrettanti di questi sali, una volta che il cervello compie il salto dal "comprare" al "fare", possono essere tranquillamente realizzati in casa con costi veramente irrisori, sia in termini di denaro che di tempo. Eccovi allora due sali aromatizzati che ho fatto in questi giorni:


Uno è al limone, l'altro alla lavanda. Il procedimento è semplicissimo per entrambi: per il sale al limone si ricava la buccia, senza la parte bianca, da un limone non trattato, si mette in forno a 180° giusto il tempo per far appena scurire i margini della buccia, dopodichè si mette nel mixer insieme ad una tazza di sale grosso e si trita grosolanamente il tutto. Idem per quello alla lavanda, utilizzando tre o quattro spighette, lasciate ad essiccare circa cinque minuti nel forno caldo. Con queste quantità mi sono venuti fuori due barattolini di sale al limone e due di sale alla lavanda. Il primo va benissimo con verdure al vapore, carni bianche, pesce alla griglia. Il secondo anche, ma lo vedo bene anche con carni rosse alla griglia e devo provarlo per condire le patate al forno. Vi farò sapere!

venerdì, giugno 22, 2012

Polpettine di Chianina al sesamo con crema di cannellini

L'idea di questa ricetta mi è venuta qualche sera fa, quando sono stata a cena da un'amica che gestisce un delizioso ristorante sulla riva del mare. Una serata perfetta, un clima piacevole, la felicità di rivedere una persona a cui voglio bene, un ambiente soft, un ottimo compagno di tavola e un menù decisamente sfizioso e ben cucinato. Per antipasto ho scelto delle polpettine di pesce molto buone, servite su un letto di insalata freschissima e accompagnate da una cremina di ceci che si sposava alla perfezione. Ovviamente ho deciso che dovevo provare a rifarle!!! Ma precipitosa come al solito, non potevo aspettare di trovare il pesce più adatto e così intanto ho dovuto farle con quello che avevo, rivoluzionando completamente gli ingredienti ma conservando l'idea di base. E così, sostituito il pesce con la Chianina, messi i cannellini al posto dei ceci che non avevo in dispensa, è nata questa ricetta.

Tempo di preparazione:
40 minuti

Ingredienti per 2 persone:
250 gr. di macinato di Chianina
un uovo
un bicchiere di latte
1/2 bicchiere di pane grattugiato per l'impasto
+ uno per la panatura
1/2 bicchiere di semi di sesamo
un po' prezzemolo tritato
una manciata di parmigiano reggiano grattugiato
sale
pepe
olio extravergine di oliva
olio per friggere
insalatina fresca
4 pomodorini Pachino
una confezione di cannellini*

In un bicchiere di latte versare il mezzo bicchiere di pane grattato e far riposare cinque minuti finchè non si sarà imbevuto completamente. Intanto in una ciotola lavorare insieme la carne macinata, l'uovo, il parmigiano e il prezzemolo, quindi unire il pane ammollato, salare e continuare a lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Formare delle palline di medie dimensioni e passarle nel pane grattato mescolato con il sesamo.
In un'ampia padella far scaldare l'olio per la frittura**, quindi immergere le polpettine cuocendole circa cinque minuti per lato (giratele comunque quando un lato è bello dorato, non prima). A cottura ultimata scolarle con l'apposito mestolo e mettetele ad asciugare su carta assorbente.
Nel mixer frullare i cannellini, scolati quasi del tutto dal liquido di conservazione, con sale, pepe e un filo d'olio.
Servire le polpette calde su un letto di insalata e pomodori e con la crema di cannellini. 

* per i cannellini vale quanto detto qui per i ceci;
** per la frittura vale quanto detto qui.

Il piccolo angolo del fai da te: una decorazione coastal style

Non so voi ma io ogni volta che passo davanti alla vetrina di un negozio che vende oggettistica per la casa impazzisco (come in realtà mi capita per parecchi altri negozi ma vabbè, questa è un'altra storia....). Sarà che per me la mia casa, piccola o grande che sia, è il mio nido; sarà che, pur essendo una pessima casalinga, mi piace e mi diverte cambiarne i dettagli; sarà che guardo troppo Pinterest. Insomma, sia come sia non posso fare a meno di rimanere incantata come una bambina di fronte a quegli oggetti decorativi di cui traboccano tanti negozi: oggetti bellissimi, ricavati spesso, con arte e sapienza, da materiali umili e facilmente reperibili: intrecci di rami, corde, sassi.......lungi dal pretendere di riuscire a fare qualcosa di altrettanto bello, un giorno mi sono detta di cominciare a provare, nonostante la mia proverbiale sprecisione e la mia scarsa vena creativa. Chissà, magari con il tempo potrei migliorare. Intanto voglio farvi vedere una delle mie prime creature, anche se non è che sia particolarmente bella (anche se, si sa, "ogni scarrafone è bello a mamma sua")!
Eccola!


Che cosa è? Non lo so, so solo che l'ho fatta a costo zero con i legnetti portati dal mare, con un sasso piatto, una conchiglia, un pezzetto di spago da cucina e qualche goccia di colla a caldo per tenere insieme il tutto. Può essere un soprammobile, un fermacarte, un porta anelli, un segnaposto per una cena estiva e chi più ne ha più ne metta, ma soprattutto è un promemoria:  per ricordarmi che a volte la bellezza risiede nelle cose più semplici, che fare qualcosa con le proprie mani e con un po' di tempo dà ad un oggetto un valore in più, che con un po' di fantasia e con poche semplici risorse si possono fare tante cose!

giovedì, giugno 21, 2012

Penne con zucchine, pomodorini e santoreggia

Ed eccovi un'altra ricettina di quelle semplici, da fare in poco tempo, con ingredienti di stagione, con pochi grassi, ma con soddisfazione del palato!

Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
80/100 gr. di penne rigate
2 zucchine
6 pomodorini Pachino
santoreggia*
uno spicchio di aglio
un peperoncino
olio extravergine di oliva
parmigiano reggiano grattugiato (facoltativo)

Mentre l'acqua per la cottura della pasta raggiunge l'ebollizione, in una padella media far soffriggere l'aglio, il peperoncino e un paio di cucchiaini di santoreggia. Unire le zucchine lavate, private dell'anima se troppo grandi e ridotte a bastoncini non troppo piccoli. Salare e far cuocere a fiamma vivace fino a che non cominciano a dorarsi, quindi unire i pomodorini e saltare, sempre a fiamma vivace, per circa cinque minuti. Intanto lessare la pasta per il tempo indicato sulla confezione, quindi scolarla al dente e saltarla in padella allungando un po', se fosse necessario, con un mestolo di acqua di cottura.
Servire, se piace, con parmigiano gratatto e con un'altra piccola spolverata di santoreggia.

*La santoreggia è un'erba aromatica, forse un po' dimenticata, molto usata in passato per insaporire sughi, farcie, piatti di carne o di pesce, legumi. Appartiene alla stessa famiglia della menta e pare abbia proprietà afrodisiache oltre che antisettiche e stimolanti anche per l'intelletto. L'ideale sarebbe disporre di una pianta in vasetto ma non ho trovato i semi. L'ho comunque trovata al supermercato secca e per ora mi faccio andr bene quella!

Gnudi di primosale e basilico con salsa di pomodorini freschi

Per chi non li conoscesse gli "Gnudi" sono uno dei piatti più caratteristici della Toscana. "Gnudo", che come è facile intuire significa "nudo", non è altro che un Tortello maremmano per l'appunto svestito, ovvero privo della pasta che di solito avvolge il ripieno. Tradizionalmente sono fatti con ricotta, spinaci (o altre erebette lessate), uova e parmigiano. Lessati, possono essere conditi con burro e salvia, ragù, o come suggeriscono la stagione e la fantasia.
Era da un po' che volevo provare a farli e ieri mi si è presentata l'occasione quando sono arrivata in casa, dopo la spesa, con un autentico cespuglio di basilico che profumava tutta la cucina. E allora ho pensato che avrei potuto impiegarne un bel po' sostituendolo agli spinaci e tentando l'esprimento di un piatto tradizionale rivisitato con gli aromi di stagione. Poi la vicenda si è complicata quando mi sono resa conta di avere poca ricotta....ma siccome io quando mi metto in testa un'idea non sono capace di rimandarla, ho deciso di azzardare dell'altro e completare la quantità di ricotta con il primosale comprato poco prima al mercato della Coldiretti.
E siccome si sa, la fortuna aiuta gli audaci, sono stata ricompensata dalla riuscita del piatto che, modestia a parte, è andata ben oltre le mie più rosee aspettative!

Tempo di preparazione:
20 minuti per l'impasto + 30 minuti di riposo

Tempo di cottura:
10 minuti

Ingredienti per 2 persone:
100 gr. di ricotta di pecora
200 gr. di primosale di pecora
un uovo
una ventina di foglie di basilico
una manciata abbondante di parmigiano grattugiato
una decina di pomodorini Pachino
uno spicchio di aglio "vestito"
un peperoncino
olio extravergine di oliva
sale
farina 00 q.b.

Scolare accuratamente la ricotta e il primosale, dopodichè passare il primosale al mixer insieme al basilico fino ad ottenere un composto cremoso. In una ciotola lavorare accuratamente il composto ottenuto insieme alla ricotta, l'uovo il parmigiano ed un pizzico di sale. Se l'impasto dovesse risultare, come probabile, troppo poco compatto per potergli dare una forma con le mani, unire un paio di cucchiai di farina e mescolare. Porre a riposare una mezz'oretta in frigo. Controllare nuovamente la consistenza dell'impasto e se ancora non fosse possibile manipolarlo aggiungere altra farina, poca per volta, fino a che lo stesso non assuma una consistenza ancora morbida ma malleabile. A quel punto, con le mani infarinate, formare delle palline e farle rotolare su un ripiano infarinato.
Fatto ciò, nell'attesa che giunga ad ebollizione l'acqua per la cottura, in una padella di piccole dimensioni far rosolare in un cucchiaio di olio lo spicchio d'aglio e il peperoncino, poi unire i pomodorini divisi in quarti, salare a far cuocere a fiamma vivace per circa 5 minuti. Se il sugo ottenuto dovesse essere troppo asciutto, allungare con un po' di acqua bollente. Mettere a lessare gli gnudi in acqua bollente salata, raccogliendoli con una schiumarola man mano che vengono a galla. Servire conditi con il sughetto di pomodori, un po' di basilico, qualche scaglietta di parmigiano e, se volete, con un filino di olio a crudo.

mercoledì, giugno 20, 2012

Insalata in technicolor nei cestini di Parmigiano

E' arrivato il Parmigiano Reggiano terremotato!! L'abbiamo ordinato con le colleghe da un'azienda, credo sia stata un'iniziativa molto bella che ha avuto il pregio di raccogliere in sè tanti vantaggi per tutti: evitare uno spreco colossale, aiutare le aziende dell'Emilia, acquistare un prodotto ottimo ad un prezzo eccezionale.....io non ho resistito ed ho dovuto assaggiarlo subito, e visto che finalmente ne ho in grande quantità ho deciso di metterlo subito in cantiere e di provare a fare i cestini di parmigiano. Non è difficile, ci vuole solo un minimo di precisione, dote che io non ho in abbondanza per cui tranquilli, se ce l'ho fatta io potete farcela anche voi!

Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
70 gr. circa di parmigiano reggiano grattato
una barbabietola rossa
2 carote
una costola di sedano
2 cucchiaini di senape al dragoncello
(o, in alternativa, di senape all'antica)
sale
pepe
aceto di mele
olio extravergine di oliva

Foderare il fondo di una padella media con carta da forno e porla sul fuoco; spargervi uno strato uniforme di parmigiano facendo attenzione che non sia troppo sottile per non correre il rischio di rompere il cestino. Quando i parmigiano sarà fuso allontanare la padella dal fuoco, far rapprendere leggermente (questione di 30 secondi) il formaggio, dopodichè, facendo attenzione a non bruciarsi, sollevare la carta da forno e rivoltarla su una ciotola capovolta, aspettare altri pochi secondi e poi stringerla per modellarla. Mentre il primo cestino raffredda procedere via via con gli altri, riutilizzando il solito foglio di carta da forno.
Per l'insalata lavare, sbucciare e ridurre a julienne con una grattugia (o con l'apposito elettrodomestico) una barbabietola rossa e una carota unire la parte tenera del sedano tagliata finemente e le eventuali foglie. Condire con una vinaigrette ottenuta agitando, in un barattolo con coperchio, la senape, due cucchiai di olio, il sale, una macinata di pepe e 2 cucchiaini di aceto di mele. Servire nei cestini di parmigiano.

P.S. i cestini, nonostante le apparenze, non sono difficili da fare. Nel caso non mi fossi spiegata bene o se desiderate vedere delle foto del procedimento cliccate qui.

P.P.S. Con questa ricetta partecipo alla bella iniziativa di Rosemarie & Thyme "Cuciniamo con il Parmigiano Reggiano per aiutare l'Emilia- Romagna"


Zucchine ripiene di riso con fiori di zucca e zafferano

Strano a dirsi ma non avevo mai cucinato in vita mia le zucchine tonde. Poi l'altra mattina sono andata al mio solito adorato mercatino di Campagna Amica e, avendo visto queste zuchine bellissime, appena colte, mi è venuta voglia di provarle. Lì per lì ho preso anche del macinato di Chianina per farle in maniera classica, ma giunta a casa l'estro ha preso il sopravvento e ho deciso di prepararle in un altro modo, utilizzando un po' dei fiori di zucca che avevo preso e il mio adorato zafferano, che non so se l'avete intuito ma è un'altra cosa che metterei persino nel latte e caffè!
Certo, ci vuole un po' di tempo e un po' di lavoro per prepararle, ma non è comunque un'impresa difficile ed il risultato merita.

Tempo di preparazione:
20 minuti

Tempo di cottura:
40 minuti

Ingredienti per 2 persione:
6 zucchine tonde di medie dimensioni
6 cucchiai di riso Originario
un mazzetto di fiori di zucca
alcuni stimmi di zafferano
una cipolla piccola
2 tazze di brodo (vegetale, di carne o di dado, vedete voi)
olio extravergine di oliva
sale

Mettere gli stimmi di zafferano in infusione in poca acqua tiepida. Intanto tagliare la calottina alle zucchine e vuotarle con un cucchiaino o con l'apposito scavino, dopodichè salarne un po' l'interno. In una piccola padella fate stufare con poco olio la cipollina tritata, poi versarla in una ciotola insieme al riso crudo, al brodo, ai fiori di zucca tritati e agli stimmi di zafferano con la loro acqua, regolando eventualmente di sale. Con questa preparazione riempire le zucchine, coprirle con la loro calotta, irrorare con un filo di olio e metterle in forno a 200° per circa 40 minuti. Il riso si cuocerà all'interno delle zucchine. Servire tiepide o fredde, eventualmente con un filo di olio a crudo.

P.S. Con questa ricetta partecipo al contest di : In punta di coltello , Il mio saper fare, Dolci e delizie di Giusy , Miel&ricotta

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