Ora, dovete sapere che io in mezzo ai numeri di questa storica rivista ci sono diventata grande, poco ci manca che io non ci abbia imparato a leggere e scrivere, quindi va da sè che ci tenevo davvero troppo a partecipare al contest!
Unico "piccolo" problema l'ingrediente da utilizzare nella realizzazione della ricetta, ovvero il bagoss. Cosa fosse all'incirca lo sapevo, è un formaggio. Sugli aspetti tecnici invece mi sono subito documentata: è prodotto a Bagolino, un piccolo comune dell'Alto Bresciano, ed è frutto di un'antichissima tradizione casearia. Per la produzione del bagoss si usa il latte di mucche di razza Bruna Alpina, che trascorrono l'inverno nei caratteristici fienili e l'estate sui pascoli montani. Il latte, parzialmente scremato per affioramento, viene lavorato con caglio naturale e con l'aggiunta di zafferano. Durante la stagionatura inoltre, che deve durare almeno dodici mesi, la crosta viene unta con olio di lino crudo per mantenerne l'elasticità e per preservare le forme dal proliferare di muffe. Il risultato finale è un ottimo formaggio stagionato molto aromatico, che solitamente viene usato o arrostito sulla brace oppure in scaglie o grattugiato come il parmigiano.
Ora, immaginerete da soli che in mezzo alla "Maremma Amara" non è che il bagoss sia facilmente reperibile, sarebbe un po' come voler trovare dei capperi di Pantelleria a Dobbiaco o i pistacchi di Bronte a La Thuile, per dire.....Ma il fatto è che quando mi metto in testa una cosa divento terribile (come sanno, purtroppo per loro, le persone che mi stanno vicino!) e quindi dovevo averlo in tutti i modi......alla fine, pensa che ti ripensa, me lo sono ordinata on-line (evviva!!).
Ovviamente grandi festeggiamenti all'arrivo del pacco e via con la ricetta che avevo pensato, e che vuole coniugare la tradizione della mia terra (con gli gnudi) e quella della Valle del Caffaro (con il bagoss), e con lo zafferano a fare da filo conduttore.
Tempo di preparazione:
30 minuti + il tempo per far scolare la ricotta
Ingredienti per 2 persone:
250 gr. di ricotta di pecora
un uovo
zafferano
4 cucchiai di bagoss grattugiato
circa 50 gr. di farina
sale q.b.
30 gr. di burro
2 rametti di salvia
pepe bianco
parmigiano e bagoss a piccole scaglie
Prima di procedere alla preparazione degli gnudi mettere la ricotta a scolare in un colapasta per alcune ore, preferibilmente addirittura dalla sera prima, conservandola al fresco in frigo.
Al momento della preparazione in una ciotola mescolare l'uovo, la ricotta, il bagoss grattugiato, lo zafferano e un pizzico di sale. Quando gli ingredienti si saranno ben amalgamati cominciare ad unire la farina setacciandola man mano in modo che non faccia grumi. Bisognerà ottenere un composto modellabile ma non troppo asciutto, altrimenti gli gnudi risulteranno troppo duri e pastosi.
In un padellino far fondere in burro insieme ai rametti di salvia interi, finchè quest'ultima non diventi un po' croccante.
Portare ad ebollizione dell'acqua salata e, a bollore raggiunto, formare aiutandosi con due cucchiai una sorta di quenelle con il composto preparato e cuocere gli gnudi finchè non verranno a galla. Scolarli via via con il mestolo forato e servirli irrorati con il burro fuso, guarniti con i rametti di salvia croccante e completati con il bagoss ed il parmigiano ridotti a piccole scaglie.
P.S. E comunque vada il contest, sono contenta perchè ho avuto l'occasione di assaggiare un'assoluta delizia che non conoscevo!