giovedì, giugno 27, 2013

I clafoutis con carote e caprino al dragoncello e le gioie di una foodblogger

Diciamoci la verità, mica è sempre una passeggiata sapete?
Questa storia del blog intendo.
E non è tanto il fatto di cucinare, scrivere, (far) fare le foto eccetera.....
Quello viene da sè, ed è anche divertente e rilassante in un certo modo.
In fondo poi, come dice sempre la mia amica Simona, bisogna pur mangiare tutti i giorni no??? 

No, il punto non è questo, il punto sono le paturnie, le insicurezze, i dubbi, le perplessità che ogni tanto si affacciano e prepotenti sussurrano all'orecchio frasi maligne......
ma chi ti credi di essere per scrivere di cucina.......
ma non ti rendi conto che non hai nessuna preparazione specifica.....
ma lo capisci che levata da quei due metri di angolo cottura saresti un pesce fuor d'acqua....
ma non lo vedi che le altre, loro sì che son brave.....
ma lascia perdere che tu stai al foodstyling come un cavolo a merenda.....

E non è tanto all'inizio che capita, lì si sa di non essere nessuno per nessuno e ci si sente più liberi.
E' strada facendo che le cose si complicano, inizi a pensare che qualcuno ti legge, che hai una responsabilità per quanto piccola sia, entri un po' nel giro, conosci persone che hanno blog stratosferici e che sono delle vere guru, ed ecco che cominci a sentirti a tratti inadeguata, carente, imperfetta, piena di difetti.......

Non ho mai pensato davvero di chiudere il blog anzi, io questo spazio lo amo e mi ha dato tanto, ma qualche volta è capitato di vacillare.
Ma poi mi ricordo una cosa bella.......


E allora ecco, devo solo ricordarmi di essere me e di non voler cercare di essere altro.

Perchè è a me che capitano amiche che quando mi scrivono mi fanno commuovere, è a me che parlano, non ad un'altra persona, e anche se io non capisco perchè lo facciano, cosa ci trovino in me, ne sono felice e le ringrazio perchè compensano ogni fatica e fugano ogni perplessità, ogni volta.

Ed è a me, impreparata, cialtrona, insicura, che grazie a questo blogghino capitano cose che anche solo un anno fa sarebbero state insospettabili ed insperabili.
Finire ad esempio nel Ricettario dell'Estate di Melarossa, con una mia ricetta valutata, soppesata e selezionata da chef e nutrizionisti.
O vincere (per la seconda volta, mamma mia, troppo bello!!!) un contest lanciato dall'autorevolissima rivista La Cucina Italiana.

E allora Roby fatti coraggio, forse forse per questa storia del blog sei tagliata davvero.........



Tempo occorrente:
40 minuti

Ingredienti per 4 persone:
otto carote
2 uova
80 gr. di caprino fresco
25 gr. di farina 00
50 cc di latte (io parzialmente scremato)
uno spicchio di aglio
olio extravergine di oliva
mezzo cucchiaino di dragoncello (io secco, purtroppo)
un paio di rametti di timo

Accendere il forno a 180°.
Portare ad abollizione in una pentola due dita circa di acqua per sbollentare la verdura.
Lavare le carote, spuntarle, sbucciarle e ridurle a rondelle, quindi versarle nell'acqua  bollente e lasciarle cuocere per circa cinque minuti.
Intanto in una padella far colorire in un filo di olio lo spicchio d'aglio, quindi unire le carote scolate, condire con le erbe aromatiche, regolare di sale e far saltare cinque minuti.
In una ciotola abbastanza grande unire il caprino, le uova e il latte e sbattere con una frusta a mano fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungere la farina setacciata ed un pizzico di sale continuando a mescolare, quindi unire le carote.
Ungere con un filo di olio gli stampini individuali o una unica teglia, versarvi il composto con le verdure.
Cuocere in forno per circa 20 minuti.

Ottimi sia caldi che freddi, perfetti per un antipasto poco costoso ma chic, se mai vi dovessero avanzare portateli a pranzo in ufficio il giorno dopo......saranno un'ottimo pranzetto!!!

P.S. Questo post è dedicato alla mia Regina delle Caprette, sai che per me non esiste più mangiare il caprino senza pensare a te..... 

mercoledì, giugno 26, 2013

Guazzetto di vongole al Pernod su vellutata di ceci e.......migrazioni!

Grande fermento nel mondo dei blogger.
Il primo luglio chiude Google Reader.

Echissenefrega direte voi!
Eh no, ribattiamo noi, che ci siamo spaventate, angosciate, sbattute per giorni e giorni per cercare di capire cosa ne sarebbe stato delle nostre amate creaturine.

Alla fine leggi suda telefona rabbrividisci studia passa la notte in bianco e patisci s'è capito che almeno i blog non ce li tocca nessuno, qui sono e qui rimangono.
Ma qualcosa cambierà e nello specifico accadrà, per farvela breve, che io non potrò più seguire i miei blog amici tramite la bacheca di blogger, e loro non potranno più leggere me.

Sia mai!!! 
Dunque correre ai ripari e trovare subito un piano B: migrare, è stata la parola d'ordine, e come uno stormo di Bloggalline come un solo corpo e una sola anima ci siamo ritrovate tutte su Bloglovin'.

Si tratta di un sito dove, una volta registrati, si possono seguire tutti i propri blog preferiti.
Rispetto a Google Reader ha tra l'altro il vantaggio di poter essere utilizzato per tutti i blog, indipendentemente dalla piattaforma che li ospita, di avere una grafica piacevole ed ordinata, di avere possibilità di interazione maggiori. 
Infine è aperto a tutti, sia agli "addetti ai lavori" che agli utenti.
Basta cliccare sul pulsante nuovo che vedete qui accanto e sarà come se nulla fosse accaduto!

E quindi, dopo lo smarrimento iniziale e superato alla grande il primo rodaggio, bye bye Google Reader, welcome Bloglovin'!!!

Festeggiamo allora, con questo piatto semplice ma dagli aromi intensi.
E' nato perchè un giorno, spiluzzicando qua e là su Pinterest, avevo visto una ricetta che utilizzava il Pernod in abbinamento ai frutti di mare. Immediatamente mi è tornato alla memoria un indimenticabile piatto di gnocchetti ai frutti di mare e anisette assaggiato anni e anni or sono in un ristorantino fusion a Trastevere che mi piaceva tanto.

Da qui l'idea di un bel lettino di crema di ceci (che c'è anche se dalle ciotole non si vede!!!) ad accogliere un bel sautè tiepido di vongole, il tutto abbracciato e allacciato dal sottile aroma di anice......da provare!!!!




Tempo occorrente:
30 minuti (ma sarebbe preferibile far spurgare le vongole immerse in acqua leggermente salata per un paio d'ore)

Ingredienti per 2 persone:
mezzo chilo di vongole fresche
un barattolo di ceci lessati biologici
uno picchio di aglio
un peperoncino
qualche foglia di prezzemolo
olio extravergine di oliva
sale q.b.
mezzo bicchierino di Pernod

In un'ampia padella far aprire le vongole a fiamma vivace.
Spegnere la fiamma e trasferirle insieme all'acqua che avranno tirato fuori in una ciotola.
Ripulire il fondo della padella con un pezzo di carta da cucina, quindi versarvi un filo d'olio e farvi soffriggere lo spicchio d'aglio (io intero), il peperoncino ed il prezzemolo tritato.
Aggiungere le vongole scolate dalla loro acqua e farle insaporire un paio di minuti, quindi irrorare con il Pernod e mescolare bene.
Quando il liquore sarà del tutto evaporato, irrorare con l'acqua delle vongole filtrata attraverso un colino fitto, lasciar scaldare un poco e spegnere.
Nel frattempo in un mixer versare i ceci scolati e sciacquati, un goccino di acqua, un po' di olio e un pizzico di sale.
Frullare fino ad ottenere una crema densa e omogenea.
Servire la crema di ceci in ciotoline profonde, aggiungendovi sopra le vongole al Pernod e irrorando abbondantemente il tutto con il sughino.

P.S. Il metodo che uso io per cucinare le vongole è un pochino più laborioso di quello che prevede la cottura diretta in padella con il soffritto, ma a mio parere è preferibile.
Far aprire le vongole e solo dopo cucinarle ha il vantaggio di limitare i danni nel caso in cui i molluschi fossero sabbiosi, specie se non si ha il tempo di farle spurgare un po' prima.

P.P.S. Il Pernod puzza, fatevene una ragione! 
Come accade a tutti i liquori a base di anice appena stappato vi ammorberà con un odore terribile , un misto di sambuca e antibiotico, tanto che vi chiederete se sono diventata pazza o cosa e sarete tentati seduta stante di rinunciare. Vi capisco ma datemi fiducia....una volta messo in pentola ed evaporata la parte alcoolica rimarrà solo un aroma, netto ma non invadente. Naturalmente, se posso permettermi, non esagererei, limitandomi ad usarne davvero mezza tazzina!!

lunedì, giugno 24, 2013

La nona tappa dell'Abbecedario Culinario della Comunità Europea: l'Irlanda e l'Irish stew

Music, please!




Isola di Smeraldo




Terra di Druidi

Dolmen di Legananny, 2000 a.C. circa.
Situate in Ulster, nella zona delle Mountains of Mourne,
sono un esempio straordinario
delle più antiche tombe megalitiche del Paese.


Regno dei leggendari Ard-Rí na hÉireann (Re Supremi) di Tara

The Mound of the Hostages, Hill of Tara.
Tara fu fino all'XI secolo il centro politico e spirituale dell'Irlanda celtica,
tuttora ricco di valori simbolici e storici molto forti.


L'alba del 21 dicembre a Newgrange
Newgrange è una delle tombe a passaggio più importanti
d'Europa. Luogo leggendario di sepoltura degli
Ard Ri,  fu in realtà eretto nel 3200 a.C. circa.
All'alba del solstizio d'Inverno un raggio di sole
penetra attraverso un abbaino del corridoio della sepoltura,
dando vita ad uno degli spettacoli più magici
 e suggestivi che l'Irlanda possa offrire ai suoi visitatori


Terra di Guerrieri Feniani e del gigante Fionn mac Cumhaill

Giant's Causeway, Ulster.
Narra la leggenda che sia ciò che rimane della strada che il guerriero
 costruì con le sue mani per raggiungere l'amata
che viveva sull'Isola di Staffa, in Scozia


Terra di Santi e di Monaci

Il Monastero di Clonmacnoise,  fondato nel 545-548 d.C.
da San Ciaran, sulle rive dello Shannon,
 rinomato per erudizione e devozione, prosperò fino al XII secolo.


High Cross di Monasterboice.
Le High Crosses, le tipiche croci con anello,
 scolpite per lo più tra l'VIII e il XII secolo e presenti un po'
ovunque, sono diventate il simbolo della cristianità irlandese.


Terra di orgogliose fortezze e di spietati nemici

La Rock of Cashel.
Questa fortezza eretta a partire dal V secolo d.C.
fu per oltre un millennio il simbolo del potere regio ed ecclesiale irlandese.
La gloriosa Rocca prosperò fino all'assedio dell'inglese Cromwell
che nel 1647 culminò con il massacro dei suoi 3.000 abitanti.


Terra di invasori normanni

Carrickfergus Castle, 1180 d.C.
Rappresenta uno dei migliori esempi
dell'architettura anglo-normanna in Irlanda.


E di conquistatori protestanti

La battaglia del Boyne, tuttora celebrata dagli orangisti dell'Ulster,
segnò una delle fasi fondamentali nella conquista dell'Irlanda
da parte dei protestanti inglesi di Guglielmo di Orange (luglio 1690).


Terra di carestia, di emigrazione e di lotte per l'indipendenza

Daniel O'Connel, detto il Liberatore, organizzò grandi campagne non violente
 a favore dell'emancipazione dei cattolici irlandesi.


Terra di lotte armate e di indipendenza a metà

Murales nazionalista a Belfast, capitale dell'Ulster.

Terra di infiniti paesaggi, di distese di erica, di coste a picco sul mare.
Di isole, di torbiere, di castelli, villaggi e porti.
Terra di folletti, maghi e Banshees.
Terra di musicisti, poeti e scrittori.

Isola che sogno da sempre e che non ho mai visto

ho oggi l'onore di ospitare nel mio blog,
 insieme ad uno dei piatti più rappresentativi della sua gastronomia,
 l'Irish Stew




Tempo occorrente:
un'ora e 45 minuti

Ingredienti per 2 persone:
4 patate
2 cipollotti
2 carote
500 gr. di polpa di agnello
prezzemolo e timo
sale q.b.

Pelare e ridurre le patate a tocchi. 
Pelare ed affettare anche le cipolle e le carote.
Sul fondo di una casseruola disporre uno strato di patate, quindi uno di cipollotti e le carote.
Disporre i pezzi di carne sopra le verdure, salare e condire con prezzemolo tritato e timo.
Salare e proseguire con un altro strato di cipolle e un ultimo di patate.
Coprire il tutto con acqua fredda e porre la casseruola sulla fiamma, scoperta.
Nel momento in cui l'acqua arriva a bollore, coprire la casseruola e lasciar cuocere coperto per circa un'ora e mezza, bagnando all'occorrenza se lo stufato dovesse asciugarsi troppo.

Nota: come per tutti i piatti tradizionali, anche per l'Irish Stew, o stobhach in gaelico, esistono tantissime versioni. Io ho scelto questa, la cui traccia ho trovato qui.
E mentre il mio stobhach sobbolliva, un effluvio paradisiaco si diffondeva nella mia cucina e per un attimo mi sono vista in un cottage, con un paiolo appeso nel camino, con il mare che ruggisce sotto la scogliera..........



Nella speranza di avervi un po' affascinato con la mia presentazione dell'Irlanda, vi rimando per approfondimenti su questa meravigliosa isola, sulla sua storia, la sua complessa cultura, qui:

Prima di salutarvi non mi resta che invitarvi a farmi compagnia in questo magnifico viaggio in Irlanda, provando le vostre ricette irlandesi e postandomele come commento a questo post.
Il viaggio è gratis e aperto a tutti....che fate, vi unite??

(Tutte le immagini, tranne quella del piatto, sono prese dal web)





Un GRAZIE davvero speciale ad Aiuolik
organizzatrice di questo interessantissimo tour e ottima compagna di viaggio.



Ed ecco le 32 ricette di cucina irlandese pervenute:


Brown Soda Bread di Trattora MuVarA: http://muvara.blogspot.com.es/2013/06/abbecedario-culinario-della-comunita_24.html

Irish Soda Bread di Armonia Paleo: 
http://armoniapaleo.blogspot.it/2013/06/irish-soda-bread-pane-irlandese.html

Guinness Stew di Trattora MuVarA: 
http://muvara.blogspot.com.es/2013/06/abbecedario-culinario-della-comunita_28.html

Pea and Ham Soup di Un'Arbanella di Basilico: http://arbanelladibasilico.blogspot.it/2013/06/28-giugno-2013-ciao-cari-amici-ho-in.html

Irish Scones di Le Tenere Dolcezze di Resy: 
http://le-tenere-dolcezze-di-resy.blogspot.it/2013/06/irish-scones-per-un-afternoon-tea-tutto.html

Colcannon di Trattora MuVarA: 
http://muvara.blogspot.com.es/2013/07/abbecedario-culinario-della-comunita.html

Salmone in salsa champ di Zibaldone Culinario: http://zibaldoneculinario.blogspot.it/2013/07/salmone-in-salsa-champ.html 

Fruit Oat Bars di Torte e Dintorni: 
http://tor-te-e-din-tor-ni.blogspot.it/2013/07/fruit-oat-bars-hallo-irlanda.html

Dublin Coddle di La Cucina di Crista: 
http://lacucinadicrista.blogspot.it/2013/07/dublin-coddle.htm

Colcannon e salsicce in salsa di birra di La Cucina di Crista: http://lacucinadicrista.blogspot.it/2009/10/colcannon-e-salsicce-in-salsa-di-birra.html

Ballymaloe di Un Pezzo della Mia Maremma: http://www.unpezzodellamiamaremma.com/2013/07/pane-irlandese-ballymaloe-per.html

Boxty di Cindy Star Blog: 
http://cindystarblog.blogspot.com/2009/02/boxty-bbd-17.html

Colcannon di Tutto a Occhio:
http://tutto-a-occhio.blogspot.it/2013/07/irlanda-colcannon-pasticcio-di-patate-e.html

Beef in Guinness di Un'arbanella di Basilico: http://arbanelladibasilico.blogspot.it/2013/07/ancora-in-irlanda-con-molly-malone-e-il.html

Irish poached salmon with irish butter di Armonia Paleo: http://armoniapaleo.blogspot.it/2013/07/irish-poached-salmon-with-irish-butter.html

Irish Apple Pie di Le Tenere Dolcezze di Resy: 
http://le-tenere-dolcezze-di-resy.blogspot.it/2013/07/la-torta-di-mele-che-parla-irlandese.html

Irish Brown Soda Bread di Crumpets&Co.: http://crumpetsandco.wordpress.com/2010/02/24/irish-brown-soda-bread/

Gingerbread Guinness Cupcakes di Crumpets&Co.: http://crumpetsandco.wordpress.com/2013/03/17/gingerbread-guinness-cupcakes-happy-st-patrick-day/

Steak and Guinness Pie di Crumpets&Co.: http://crumpetsandco.wordpress.com/2013/03/15/steak-and-guiness-pie-stufato-di-manzo-e-guinness/

Scones di Un'Arbanella di Basilico: 
http://arbanelladibasilico.blogspot.it/2013/07/gli-scones-e-labbecedario-culinario.html

Guinness Chocolate Cake di Torta di Rose: 
http://www.tortadirose.it/dolci/guinness-chocolate-cake-with-salted-caramel-glaze

Scones al cioccolato fondente di Gata da Plar: http://gatadaplarr.blogspot.it/2011/10/scones-al-cioccolato-fondente.html

Scones alle noci e cuore cremoso di Gata da Plar: http://gatadaplarr.blogspot.it/2011/10/scones-alle-noci-e-cuore-cremoso-di.html

Irish Soda Bread di Viaggiare è un po' come mangiare: http://viaggiarecomemangiare.blogspot.it/2011/11/pane-irlandese-ovvero-irish-soda-bread.html

Barmbrack di Cafè Lynnylu: 
http://cafelynnylu.blogspot.it/2013/07/Barmbrack.html

Marmalade Cake di Edith Pilaff: 
http://edithpilaff.blogspot.co.uk/2010/01/marmalade-cake.html

Pudding di salmone all'irlandese di Sciroppo di Mirtilli e Piccoli Equilibri: http://sciroppodimirtilliepiccoliequilibri.blogspot.it/2013/07/pudding-di-salmone-allirlandese.html

Torta di patate e mele di A Tutta Cucina: 
http://atuttacucina.blogspot.it/2013/07/torta-di-patate-e-mele.html

Carrot Soup di Torte e Dintorni:
http://tor-te-e-din-tor-ni.blogspot.it/2013/07/carrot-soup-to-say-bye.html

Filetto di salmone in salsa di erba cipollina e crosta al rafano di Briggi's Home: http://briggishome.wordpress.com/2013/07/13/filetto-di-salmone-in-salsa-di-erba-cipollina-e-crosta-al-rafano-it/

Irish Soda Bread di Briciole:  
http://www.pulcetta.com/2013/07/pane-irlandese-irish-soda-bread.html

Hot Irish Whiskey di Un Uomo dal Bagno alla Cucina: http://dalbagnoallacucina.wordpress.com/2013/07/15/hot-irish-whiskey/


Grazie a tutti e alla prossima tappa, 
ci aspetta il Regno Unito da Food 4 Thought!!!

venerdì, giugno 21, 2013

Il pesce c'è ma non si vede: insalata di pasta con crudità estive e bottarga

Cara Elena

visto che fai tanto la spiritosa ieri sera ho voluto creare una ricetta proprio per te, una ricetta dove il pesce c'è anche se non si vede!
Così impari a fare la furbetta con me e alla fine ti toccherà sposarmi per davvero 

The Dreaming Seed



Tempo occorrente:
20 minuti (ma sarebbe preferibile prepararla in anticipo per lasciarla insaporire)

Ingredienti per 2 persone:
160 gr. (siamo a dieta noi!!!) di penne (io Delverde)
un paio di pomodori San Marzano
due zucchine piccole e freschissime
un mazzetto di fiori di zucca
un cucchiaio di capperi
qualche foglia di prezzemolo
qualche foglia di maggiorana fresca
sale q.b.
10 gr. di olio extravergine di oliva (io Monocultivar Picholine Intini)*

Portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
Lavare accuratamente le verdure (pomodori, zucchine e fiori).
Dividere i pomodori in quattro, privarli dei semi (se volete eliminare anche la buccia sbollentateli prima un paio di minuti in acqua bollente) e ridurli in piccola dadolata.
Dividere in piccola dadolata anche le zucchine, eliminando se presente l'anima in eccesso.
Sminuzzare i fiori, il prezzemolo e la maggiorana.
Raccogliere in una ciotola tutte le verdure e le erbe aromatiche, quindi unire i capperi e condire con sale, un filo di olio, e una grattugiata di bottarga fresca, nella quantità che preferite.
Cuocere la pasta in acqua bollente salata e scolarla tre o quattro minuti prima del tempo indicato nella confezione.
Raffreddarla sotto acqua corrente ed unirla al condimento, girando accuratamente finchè quest'ultimo non sia ben distribuito.
Servire freddo.

Per noi, insieme ad una bella insalata mista, ha costituito un pasto completo.
Ma è perfetto anche per un pranzo veloce e leggero o per una cena estiva a buffet, a tema mare, servita in piccole ciotole insieme ad altri sfizi.

*Piccola nota sul Monocultivar Picholine: la Picholine è una cultivar di origine marocchina, dal frutto poco amaro e dalle medie dimensioni, presente da tempi non troppo lontani anche nel territorio pugliese. L’olio che ne deriva, dal bouquet molto fruttato all’olfatto, risulta anche molto equilibrato al gusto, perfettamente armonico nelle sue componenti di amaro e piccante.  Consigliato in abbinamento a piatti dalla struttura importante, quali carni rosse, zuppe di legumi o il polpo alla brace pugliese, mi sembrava perfetto in un piatto in cui, accanto alla delicatezza delle verdure e delle erbe aromatiche, dominano sapori di un certo rilievo quali quello del cappero e quello, ancora più deciso, della bottarga.

giovedì, giugno 20, 2013

Insalatina di seppie e asparagi di fine primavera

"Ogni volta che mi dico é l'ultima ricetta con asparagi vado a far spesa e ne trovo di belli.."

Questo scriveva l'altro giorno la mia amica Claudia.
E io uguale a lei.
Quasi quasi mi vergogno a darvi ancora ricette con gli asparagi, ogni volta penso che ormai è l'ultima, e invece al mercato ne ho trovati ancora, di così belli che non si poteva dire di no!!
E così una parte cospicua è stata usata nell'insalata di farro, i rimanenti ho pensato di utilizzarli in una freschissima insalatina insieme alle seppie.

Il piatto non ha nulla di geniale, ma è estremamente semplice, è fresco, è light ma ricco di gusto....del resto più vado avanti e più capisco che a me il pesce piace così, senza tanti fronzoli, con giusto un paio di ingredienti che ne esaltino il sapore senza mascherarlo o snaturarlo.
Io l'ho servito per antipasto insieme ad altre cosine in occasione di una cena che abbiamo fatto qualche sera fa, ma anche come pranzetto è perfetto, specie se preparato la sera prima!!






Tempo occorrente:
40 minuti circa  (meglio se preparata in anticipo e lasciata insaporire qualche ora)

Ingredienti (per 2 porzioni normali o per 4 assaggi):
2 seppie medie, pulite
una decina di asparagi
le zeste ricavate da mezzo limone biologico
sale q.b.
peperoncino tritato a piacere
olio extravergine di oliva (anche stavolta Intini blend Denocciolato)


Se le seppie sono già pulite basterà limitarsi a lavarle accuratamente, altrimenti procedere come indicato QUI.
Se si vuole procedere con la pentola a pressione basterà cuocerle in pochissima acqua per una ventina di minuti a partire dal fischio.
Altrimenti possono essere cotte al vapore per una quarantina di minuti.
Intanto lavare anche gli asparagi, ridurli a tronchetti e sbollentarli 4-5 minuti in poca acqua.
Scolarli e raffreddarli sotto acqua corrente in modo che il colore rimanga brillante e che non si cuociano troppo.
Quando le seppie saranno cotte e tenerissime, scolarle tenendo da parte un po' dell'acqua di cottura, lasciarle intiepidire e quindi affettarle sottilmente.
In una ciotola unire gli asparagi con le seppie e con un po' di zeste di limone.
In un barattolo unire 10 gr. di olio, un pizzico di sale, il peperoncino a  piacere e un paio di cucchiai dell'acqua di cottura delle seppie.
Chiudere il barattolo ed agitare fino ad ottenere una emulsione.
Condire l'insalatina e mescolare bene.

Buona anche tiepida, è sicuramente meglio se lasciata riposare qualche ora.

P.S.: Elena, questa è per te!!! ;)


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