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lunedì, ottobre 07, 2013

Fusilloni con ragù leggero di triglie

Domenica, il sole splende in cielo e dopo un fantastico pranzo a base di pesce a Castiglione della Pescaia mi crogiolo al sole, in maniche corte.......

Lunedì, piove a secchiate, grandina, fa freddo, e dopo un panino al prosciutto consumato di fretta davanti al pc......vi stupisce che non abbia nulla in più da aggiungere??  ;)

Ricettina di mare và, che magari ci consoliamo un po'.......




Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di fusilloni all'uovo
6 triglie*
uno spicchio di aglio
un peperoncino
un pomodoro maturo fresco
una manciata di mandorle
un rametto di timo
qualche foglia di prezzemolo
mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine di oliva
sale q.b.

* ricordarsi di fare gli occhioni sfarfallanti al banco della pescheria, con un po' di fortuna potreste far pena al pescivendolo e indurlo a sfilettarle!

Portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
In una padella far soffriggere in poco olio lo spicchio di aglio intero, il timo e una metà del prezzemolo tritato.
Unire quindi i filetti di triglia, eventualmente privati delle spine con l'aiuto di una pinzetta.
Salare un poco e far saltare i filetti facendo loro prendere un po' di colore, quindi versare il vino e alzare la fiamma facendolo evaporare.
Nel frattempo tuffare il pomodoro per un paio di minuti in una pentolina con acqua bollente salata, quindi privarlo della buccia e dei semi e ridurlo in dadolata.
Aggiungere il pomodoro alle triglie, lasciar cuocere un paio di minuti quindi spegnere.
Intanto tostare le mandorle ridotte a lamelle per pochi minuti in una padellina antiaderente senza aggiungere olio.
Cuocere la pasta al dente, scolarla tenendo da parte un po' dell'acqua e saltarla in padella con il sugo di triglie, aggiungendo se occorre un po' di acqua di cottura.
Servire i fusilloni ben caldi completando il piatto con le mandorle tostate, qualche fogliolina di timo, del prezzemolo tritato finemente e, a piacere, un filo di olio extravergine di oliva a crudo.


lunedì, settembre 30, 2013

Tartellette alla ricotta e carote al miele e la mia breve e tormentata storia con Twitter

Sono su Facebook ormai da svariati anni, e gestisco la mia pagina personale e quella del sito.
Adoro Pinterest e ho un account che risale a tre anni fa, quando ancora non lo bazzicava nessuno e ci si accedeva solo su invito.
Ho un blog da più di un anno.
Sono anche discretamente smanettona, la tecnologia non mi terrorizza, con il pc a portata di mano ci vivo e ci faccio un sacco di cose.
Insomma, non sono un'impedita credo, come tanti di noi del resto!

Ma con Twitter non ce la posso fare, è più forte di me!
Non mi ha mai ispirato simpatia, non chiedetemi perchè, è proprio una cosa viscerale.
Io che amo scuriosare e imparare più possibile, mai e poi mai sono stata sfiorata dall'idea di andare a vedere come funziona.

Insomma, a me 'sta storia dei 140 caratteri mi sta un po' sulle scatole. 
Ok che il dono della sintesi non mi manca ma già sentirmi limitata in partenza mi fa venire l'uggia!
E poi tutti quegli hashtag....ma che è!!!
Ma son proprio necessari??? 
Ma non era più carino e più pratico scrivere in Italiano normale?

Che se poi magari avessero un simbolino più rassicurante, che so, più morbido, tipo la chiocciolina @, avvolgente @, invitante @, un pensierino ce lo potrei anche fare....ma no, invece tutti quegli spuntoni che solo a guardarli mi mettono #a disagio, mi fanno sentire #fachiro, #in ginocchio sui ceci, #un'ansia!!!

Finchè un giorno mi son detta "Roby, devi farti forza e coraggio e superare questo limite, mica per te ma almeno per il blog, che non può mica essere la fine del mondo, dai che puoi farcela alla grande!".
E così detto fatto, un bel respiro e The Dreaming Seed atterra su Twitter con il suo bell'account nuovo di zecca.

Che dite? 
Non lo avete ancora visto?

Certo che no perchè sapete come è andata a finire?
Una sbirciatina, appena un'occhiata attraverso uno spiraglio e immediatamente ho ribadito che no, non fa per me.
Account confermato solo per poter procedere all'immediata irrevocabile cancellazione.
Senza speranza.
Senza appello.
Senza pietà.
Una storia durata si e no cinque minuti.

Come queste tartellette, cinque minuti ed erano sparite!! :)




Tempo occorrente:
30 minuti

Ingredienti per 4 persone:
un rotolo di pasta sfoglia 
due carote
250 gr. di ricotta di pecora
abbondante Parmigiano Reggiano 
un rametto di rosmarino
un cucchiaio di miele di rosmarino
sale e pepe q.b.
olio extravergine di oliva

Accendere il forno portandolo ad una temperatura di 220°.
Sbucciare le carote, affettarle sottilmente e lasciarle cuocere al vapore (o sbollentarle) per circa cinque minuti.
Intanto in una ciotola lavorare la ricotta con abbondante Parmigiano e un pizzico di sale.
Bagnare e strizzare quattro pezzi di carta da forno e con quelli foderare quattro tegliette individuali.
Disporvi la farcia di ricotta, quindi lo strato di carote. 
Regolare di sale, irrorare con un filo di miele, completare con gli aghi di rosmarino, un filo d'olio e pepe fresco macinato sul momento.
Infornare e lasciar cuocere per 15-20 minuti.

Servire tiepide come antipastino per una cena un po' più complessa, o come secondo piatto completando con delle verdure di stagione.
Ottime anche fredde, nel caso dovessero avanzare, da portare in ufficio l'indomani.

P.S. questa ricetta viene da un numero speciale di Casa & Country dedicato al cibo, che ho scovato in edicola durante l'estate. Non ricordo i riferimenti precisi ma se siete interessati a saperne di più sono disposta a rivoltare casa per ritrovarlo :)




mercoledì, settembre 11, 2013

Riscoprire settembre e la salsa di pomodori in agrodolce

Una volta adoravo incondizionatamente l'estate e detestavo altrettanto incondizionatamente settembre.

Erano i tempi in cui andavo a scuola prima, all'università poi.
L'estate era un lungo periodo di libertà, di festa, di svago, un lasso di tempo incredibilmente prolungato in cui gli obblighi erano minimi e la vita era dedicata solo a momenti piacevoli.
Di conseguenza settembre era il demonio, la fine dell'idillio, il triste e rassegnato ritorno ai piccoli e grandi doveri.

Poi è arrivato il lavoro, e con questo tante cose sono cambiate, a cominciare dalla drammatica constatazione che i due o tre mesi di vacanza nella mia vita non sarebbero riapparsi mai più......
Dopo tanti anni non mi ci sono ancora rassegnata sapete? Ci pensavo ancora, con un filo di amarezza e tanta nostalgia, ancora qualche giorno fa! 

Poi un lampo, un'intuizione.....è vero, il lavoro, la vita adulta, mi hanno rubato un pezzo d'estate, ma qualcosa in cambio me l'hanno reso per compensare questa perdita: l'amore per il mese di settembre!
Privato di tutti gli aspetti negativi che me lo facevano detestare ai tempi dei tempi, adesso lo vedo in tutto il suo splendore, e me lo godo!

Settembre, dai cieli di maiolica e dalle temperature fresche, dai frutti turgidi e dai sapori tondi, dal profumo dei funghi e di terra bagnata, settembre dai nuovi propositi, dalle energie positive, dalla voglia di ricominciare.
Settembre, quando ci si ritrova dopo le vacanze e si fa festa perchè ci si è mancati.
Settembre, quando le prime tenuissime sfumature di giallo annunciano a chi sa notarle l'esplosione dei colori dell'autunno.
Settembre, un mese bellissimo, e quanti me ne sono persi!!!

Settembre, un mese in cui trasformare i frutti dell'estate in conserve che ci scalderanno il cuore durante l'inverno.......




Tempo occorrente:
30 minuti per la salsa + 
20 minuti per la sterilizzazione dei vasetti

Ingredienti:
500 gr. di pomodori San Marzano maturi
un peperone rosso
una grossa cipolla
un peperoncino (facoltativo)
zenzero (preferibilmente fresco)
1/2 bicchiere di aceto di mele
due cucchiai di miele di acacia
sale q.b.
olio extravergine di oliva

In una capace casseruola far appassire in un fondo di olio extravergine di oliva la cipolla sbucciata ed affettata finemente, lo zenzero sbucciato e tritato e il peperoncino macinato.
Aggiungere il peperone lavato, privato del picciolo e dei semi e ridotto in piccolissima dadolata. 
Lasciarlo insaporire nel soffritto per circa cinque minuti, quindi unire i pomodori lavati e tagliati a piccoli dadini (con buccia e semi).
Salare, alzare la fiamma e far restringere la salsa velocemente.
Quando l'acqua rilasciata dalle verdure si sarà riassorbita, unire il miele e la'ceto e finire di cuocere per altri cinque minuti.
Invasare in barattoli puliti e chiudere con una capsula ermetica mai usata.
Avvolgere i contenitori in un panno da cucina pulito e lasciarli bollire coperti di acqua per una ventina di minuti, lasciandoli raffreddare nell'acqua prima di riporli in dispensa.

Con la sterilizzazione la salsa si conserverà per qualche mese.
In alternativa potete surgelarla e usarla all'occorrenza.
Questa salsa sarà perfetta per accompagnare durante l'inverno carni cotte alla brace.

P.s.: settembre, le giornate si accorciano, il sole tramonta sempre prima e il Fotografo, ahimè, tornerà a dover scattare alla luce artificiale perchè io, povera me, riesco a cucinare solo la sera :(
Mi spiace, la differenza è lampante ma così o nulla.........

P.p.s.: la ricetta è tratta, con qualche minimo riadattamento, dal libro "Conservare frutta e verdura" della Giunti Demetra


giovedì, giugno 27, 2013

I clafoutis con carote e caprino al dragoncello e le gioie di una foodblogger

Diciamoci la verità, mica è sempre una passeggiata sapete?
Questa storia del blog intendo.
E non è tanto il fatto di cucinare, scrivere, (far) fare le foto eccetera.....
Quello viene da sè, ed è anche divertente e rilassante in un certo modo.
In fondo poi, come dice sempre la mia amica Simona, bisogna pur mangiare tutti i giorni no??? 

No, il punto non è questo, il punto sono le paturnie, le insicurezze, i dubbi, le perplessità che ogni tanto si affacciano e prepotenti sussurrano all'orecchio frasi maligne......
ma chi ti credi di essere per scrivere di cucina.......
ma non ti rendi conto che non hai nessuna preparazione specifica.....
ma lo capisci che levata da quei due metri di angolo cottura saresti un pesce fuor d'acqua....
ma non lo vedi che le altre, loro sì che son brave.....
ma lascia perdere che tu stai al foodstyling come un cavolo a merenda.....

E non è tanto all'inizio che capita, lì si sa di non essere nessuno per nessuno e ci si sente più liberi.
E' strada facendo che le cose si complicano, inizi a pensare che qualcuno ti legge, che hai una responsabilità per quanto piccola sia, entri un po' nel giro, conosci persone che hanno blog stratosferici e che sono delle vere guru, ed ecco che cominci a sentirti a tratti inadeguata, carente, imperfetta, piena di difetti.......

Non ho mai pensato davvero di chiudere il blog anzi, io questo spazio lo amo e mi ha dato tanto, ma qualche volta è capitato di vacillare.
Ma poi mi ricordo una cosa bella.......


E allora ecco, devo solo ricordarmi di essere me e di non voler cercare di essere altro.

Perchè è a me che capitano amiche che quando mi scrivono mi fanno commuovere, è a me che parlano, non ad un'altra persona, e anche se io non capisco perchè lo facciano, cosa ci trovino in me, ne sono felice e le ringrazio perchè compensano ogni fatica e fugano ogni perplessità, ogni volta.

Ed è a me, impreparata, cialtrona, insicura, che grazie a questo blogghino capitano cose che anche solo un anno fa sarebbero state insospettabili ed insperabili.
Finire ad esempio nel Ricettario dell'Estate di Melarossa, con una mia ricetta valutata, soppesata e selezionata da chef e nutrizionisti.
O vincere (per la seconda volta, mamma mia, troppo bello!!!) un contest lanciato dall'autorevolissima rivista La Cucina Italiana.

E allora Roby fatti coraggio, forse forse per questa storia del blog sei tagliata davvero.........



Tempo occorrente:
40 minuti

Ingredienti per 4 persone:
otto carote
2 uova
80 gr. di caprino fresco
25 gr. di farina 00
50 cc di latte (io parzialmente scremato)
uno spicchio di aglio
olio extravergine di oliva
mezzo cucchiaino di dragoncello (io secco, purtroppo)
un paio di rametti di timo

Accendere il forno a 180°.
Portare ad abollizione in una pentola due dita circa di acqua per sbollentare la verdura.
Lavare le carote, spuntarle, sbucciarle e ridurle a rondelle, quindi versarle nell'acqua  bollente e lasciarle cuocere per circa cinque minuti.
Intanto in una padella far colorire in un filo di olio lo spicchio d'aglio, quindi unire le carote scolate, condire con le erbe aromatiche, regolare di sale e far saltare cinque minuti.
In una ciotola abbastanza grande unire il caprino, le uova e il latte e sbattere con una frusta a mano fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungere la farina setacciata ed un pizzico di sale continuando a mescolare, quindi unire le carote.
Ungere con un filo di olio gli stampini individuali o una unica teglia, versarvi il composto con le verdure.
Cuocere in forno per circa 20 minuti.

Ottimi sia caldi che freddi, perfetti per un antipasto poco costoso ma chic, se mai vi dovessero avanzare portateli a pranzo in ufficio il giorno dopo......saranno un'ottimo pranzetto!!!

P.S. Questo post è dedicato alla mia Regina delle Caprette, sai che per me non esiste più mangiare il caprino senza pensare a te..... 

mercoledì, giugno 26, 2013

Guazzetto di vongole al Pernod su vellutata di ceci e.......migrazioni!

Grande fermento nel mondo dei blogger.
Il primo luglio chiude Google Reader.

Echissenefrega direte voi!
Eh no, ribattiamo noi, che ci siamo spaventate, angosciate, sbattute per giorni e giorni per cercare di capire cosa ne sarebbe stato delle nostre amate creaturine.

Alla fine leggi suda telefona rabbrividisci studia passa la notte in bianco e patisci s'è capito che almeno i blog non ce li tocca nessuno, qui sono e qui rimangono.
Ma qualcosa cambierà e nello specifico accadrà, per farvela breve, che io non potrò più seguire i miei blog amici tramite la bacheca di blogger, e loro non potranno più leggere me.

Sia mai!!! 
Dunque correre ai ripari e trovare subito un piano B: migrare, è stata la parola d'ordine, e come uno stormo di Bloggalline come un solo corpo e una sola anima ci siamo ritrovate tutte su Bloglovin'.

Si tratta di un sito dove, una volta registrati, si possono seguire tutti i propri blog preferiti.
Rispetto a Google Reader ha tra l'altro il vantaggio di poter essere utilizzato per tutti i blog, indipendentemente dalla piattaforma che li ospita, di avere una grafica piacevole ed ordinata, di avere possibilità di interazione maggiori. 
Infine è aperto a tutti, sia agli "addetti ai lavori" che agli utenti.
Basta cliccare sul pulsante nuovo che vedete qui accanto e sarà come se nulla fosse accaduto!

E quindi, dopo lo smarrimento iniziale e superato alla grande il primo rodaggio, bye bye Google Reader, welcome Bloglovin'!!!

Festeggiamo allora, con questo piatto semplice ma dagli aromi intensi.
E' nato perchè un giorno, spiluzzicando qua e là su Pinterest, avevo visto una ricetta che utilizzava il Pernod in abbinamento ai frutti di mare. Immediatamente mi è tornato alla memoria un indimenticabile piatto di gnocchetti ai frutti di mare e anisette assaggiato anni e anni or sono in un ristorantino fusion a Trastevere che mi piaceva tanto.

Da qui l'idea di un bel lettino di crema di ceci (che c'è anche se dalle ciotole non si vede!!!) ad accogliere un bel sautè tiepido di vongole, il tutto abbracciato e allacciato dal sottile aroma di anice......da provare!!!!




Tempo occorrente:
30 minuti (ma sarebbe preferibile far spurgare le vongole immerse in acqua leggermente salata per un paio d'ore)

Ingredienti per 2 persone:
mezzo chilo di vongole fresche
un barattolo di ceci lessati biologici
uno picchio di aglio
un peperoncino
qualche foglia di prezzemolo
olio extravergine di oliva
sale q.b.
mezzo bicchierino di Pernod

In un'ampia padella far aprire le vongole a fiamma vivace.
Spegnere la fiamma e trasferirle insieme all'acqua che avranno tirato fuori in una ciotola.
Ripulire il fondo della padella con un pezzo di carta da cucina, quindi versarvi un filo d'olio e farvi soffriggere lo spicchio d'aglio (io intero), il peperoncino ed il prezzemolo tritato.
Aggiungere le vongole scolate dalla loro acqua e farle insaporire un paio di minuti, quindi irrorare con il Pernod e mescolare bene.
Quando il liquore sarà del tutto evaporato, irrorare con l'acqua delle vongole filtrata attraverso un colino fitto, lasciar scaldare un poco e spegnere.
Nel frattempo in un mixer versare i ceci scolati e sciacquati, un goccino di acqua, un po' di olio e un pizzico di sale.
Frullare fino ad ottenere una crema densa e omogenea.
Servire la crema di ceci in ciotoline profonde, aggiungendovi sopra le vongole al Pernod e irrorando abbondantemente il tutto con il sughino.

P.S. Il metodo che uso io per cucinare le vongole è un pochino più laborioso di quello che prevede la cottura diretta in padella con il soffritto, ma a mio parere è preferibile.
Far aprire le vongole e solo dopo cucinarle ha il vantaggio di limitare i danni nel caso in cui i molluschi fossero sabbiosi, specie se non si ha il tempo di farle spurgare un po' prima.

P.P.S. Il Pernod puzza, fatevene una ragione! 
Come accade a tutti i liquori a base di anice appena stappato vi ammorberà con un odore terribile , un misto di sambuca e antibiotico, tanto che vi chiederete se sono diventata pazza o cosa e sarete tentati seduta stante di rinunciare. Vi capisco ma datemi fiducia....una volta messo in pentola ed evaporata la parte alcoolica rimarrà solo un aroma, netto ma non invadente. Naturalmente, se posso permettermi, non esagererei, limitandomi ad usarne davvero mezza tazzina!!

martedì, giugno 11, 2013

I filetti di trota salmonata in crosta di sesamo con maionese al wasabi e.....i vincitori del contest Happiness is Homemade

Si, lo so, lo so, ora che avete letto il titolo del post vorreste sapere subito i nomi dei vincitori, ma siccome io sono un po' str***etta vi lascerò aspettare ancora qualche minutino....del resto io stessa li ho conosciuti ieri pomeriggio, ma di questo vi racconterò dopo.....

Parliamo della ricetta invece, e guai a chi salta in fondo eh!!!!  :)

Si, cara Elena, mi sono data al pesce anima e corpo, ma per me è fisiologico.
Ogni anno con l'arrivo dell'estate (calda o fredda che sia!) mi si scatena un desiderio incontrollabile di mangiarlo.
Non che d'inverno non lo usi, ma quando arrivano i primi caldi scatta una molla che mi farebbe desiderare piatti di mare a pranzo e a cena tutti i giorni!

Naturalmente un po' mi controllo (altrimenti povere riserve ittiche!!) però da ora fino ad ottobre mettetevi l'anima in pace, qui da queste parti si cucinerà spesso!

Questa ricetta, come molte di quelle che escono dalla mia cucina, è di una semplicità sconvolgente e di una rapidità disarmante, insomma, ci vogliono veramente delle grosse, grossissime scuse per non farsi venire la voglia di replicarla.
La trota (o il pesce che trovate o che preferite) ve la fate sfilettare dal pescivendolo, la maionese potete scegliere se comprarla o farvela da soli, e in quindici venti minuti avrete pronto un piatto gustoso e diverso dal solito!




Tempo occorrente:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
2 filetti di trota salmonata
una manciata di semi di sesamo bianco
una manciata di semi di sesamo nero (in alternativa potete usare i semi di papavero)
maionese (io l'ho fatta seguendo questa ricetta qui)
pasta wasabi (in quantità a piacere)*
sale q.b.
olio extravergine di oliva

*occhio che il wasabi è fortissimo, per cui vi consiglio di procedere con piccole quantità e di assaggiare un pochino via via fino ad ottenere la piccantezza ed il gusto desiderati!

Accendere il forno a 200°.
Sciacquare i filetti di trota sotto acqua corrente e tamponarli con carta da cucina.
Con un pennello da cucina ungere leggermente un foglio di carta da forno e disporlo su una placca.
Adagiarvi i filetti di trota, ungere leggermente anche quelli, quindi salare a piacere e cospargere abbondantemente con i semi di sesamo.
Infornare e cuocere per circa un quarto d'ora (il pesce non dovrà cuocere troppo altrimenti diventerà secco).
Intanto preparare la maionese secondo la ricetta indicata sopra, quindi unirvi un pochino di pasta wasabi amalgamando fino a che non si sarà disciolta.
Servire i filetti di trota insieme alla maionese al wasabi.


Ecco, ora immagino di non poter temporeggiare oltre vero?
Allora vi devo dare i risultati della selezione dello chef Giuseppe Capano, giusto???

Ma a proposito, lo sapete che ieri sera ho avuto il piacere di incontrarlo di persona?!?

Noooo, non sto scherzando, era di passaggio da queste parti per lavoro e abbiamo approfittato per conoscerci, fare due chiacchiere, parlare del contest....devo dire la verità, per me è stato emozionante, e infatti non so bene cosa ho detto, sicuramente qualcuna delle mie l'ho combinata!!!

E con l'occasione mi ha consegnato i premi e il verdetto......mi ha raccontato che non è stato semplice, che c'erano tantissime ricette valide in gara, soprattutto nella categoria Dall'Orto erano davvero molte, e che dunque ha avuto piacere anche a scegliere, oltre ai vincitori, alcuni piatti che davvero meritavano una menzione d'onore.

Io, che ve lo dico a fare, sono stata d'accordo con lui e dunque, dopo averlo ringraziato ancora una volta (ma penso che non smetterò mai più) per la passione che mette nel suo lavoro e per aver accettato di collaborare a questa mia iniziativa, penso che dovrò finalmente passare all'annunciazione....peccato perchè mi divertivo a tenervi ancora un po' sulle spine!!!



E dunque veniamo a noi.........

Per la categoria 
Le Ricette Dalla Terra
VINCE:





Per la categoria 
Le Ricette Dal Mare
VINCE:







Per la categoria 
Le Ricette  Dall'Orto
VINCE:







Infine, per la categoria 
Le Ricette  Dolci
VINCE:




Menzioni d’onore:





La ricottina con fragole e pistacchi di Giulia Banfi




Non mi resta che fare i miei complimenti ai vincitori, invitandoli a mettersi in contatto con me all'indirizzo: robertaparis@gmail.com per concordare l'invio dei premi.

Faccio i miei complimenti anche alle menzioni d'onore, in special modo, concedetemelo, a Giulia Banfi, che ha partecipato via mail......ragazzi, che dite, non sarebbe il caso che a questo punto aprisse un blog anche lei??? 

Infine le parole non mi bastano per ringraziare tutti coloro che hanno partecipato inviando le loro ricette, e lo chef Capano che ha dedicato tanto del suo tempo e delle sue competenze a questo contest!

Per me è stata un'esperienza indimenticabile 
e mi auguro che in qualche modo possa essere piaciuta anche a voi!

GRAZIE 

lunedì, giugno 10, 2013

Correte su #Food140 e i noodles con il tonno al profumo di rosmarino

Siiiiii, presto, correte su #Food140 e andate a scaricare la raccolta Happiness is homemade, con sette menù rapidissimi e gustosissimi da tenere sempre a portata di mano!!!

Ancora una volta grazie a tutti i partecipanti al contest, ancora una volta grazie al team di #Food140 per la disponibilità e la collaborazione, in special modo a Laura Casaldi.

Avrei un monte di cose da raccontarvi ma oggi è una di quelle giornate on the run, per cui vi lascio con una ricettina stra-veloce (più del solito) e stra-buona.
Nata da un'idea del Fotografo che addirittura aveva lanciato la proposta di prepararla lui (salvo poi sprofondare sul divano!).......
E dal fatto che all'ultimo momento mi sono accorta che in dispensa erano finiti gli spaghetti e c'erano solo i noodles.....
Mancanza provvidenziale direi, visto che il risultato è stato veramente gustoso!



Tempo occorrente:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di noodles di grano
150 gr. di tonno freschissimo, crudo
un cipollotto novello
due o tre rametti di rosmarino fresco* 
un peperoncino
olio extravergine di oliva
sale q.b.

* il nostro è stato colto da una siepe a Bolgheri dal Fotografo......sto cominciando a contagiarlo seriamente, tra un po' diventerà un raccoglitore preistorico anche lui!!! :)

Portare ad ebollizione l'acqua per i noodles.
In una padella antiaderente, o meglio ancora in un wok, far appassire in un cucchiaio abbondante di olio il cipollotto affettato, il peperoncino tritato e un paio di rametti di rosmarino.
Intanto ridurre il tonno a dadini di circa un cm di lato, quindi unirli al soffritto nel wok e farli saltare a fiamma viva, per tre-quattro minuti (non di pù, altrimenti il tonno diventerà stoppaccioso), girando spesso.
Cuocere i noodles secondo le indicazioni della confezione, scolarli al dente e saltarli rapidamente insieme al tonno.
Servire ben caldi.






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