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venerdì, ottobre 18, 2013

I bocconcini di riso alla zucca con Gruyére per Swiss Cheese Parade 2013

Chi come me ha aderito entusiasticamente alla chiamata di Teresa sa di cosa sto parlando.

L'attesa del pacco, l'arrivo dello stesso, la frenesia dell'apertura, i meravigliosi formaggi svizzeri, e la voglia immediata e irrefrenabile di mettersi all'opera.

Primo step, doveroso, assaggiare le materie prime. 
Secondo step, riassaggiare per capire meglio.
Terzo step, assaggiare nuovamente per essere proprio sicuri sicuri.
Quarto step, rendersi conto che questi formaggi sono una vera droga e che se non si passa senza indugi ai fornelli finiranno senza ombra di dubbio nel giro di un battibaleno.

All'opera dunque, e che street food sia!




Tempo occorrente:
60 minuti più qualche ora per il riposo

Ingredienti per 2 persone:
150 gr. di riso Originario
200 gr. di zucca decorticata
un cipollotto fresco
formaggio Gruyére a dadini
un uovo intero
una manciata di Parmigiano Reggiano grattugiato
un pizzico di noce moscata
pane grattato
due manciate di semi di zucca non salati
sale e pepe q.b.
10 gr. di burro
olio extravergine di oliva

Portare ad ebollizione l'acqua per la cottura del riso.
Intanto in una padella abbastanza grande far appassire il cipollotto tritato on un cucchiaio d'olio, quindi unire la zucca tagliata a dadini. Lasciarla insaporire un paio di minuti a fiamma vivace, quindi salare, pepare se piace, spolverare con un poco di noce moscata e portare a cottura aggiungendo, se necessario, un filo d'acqua. Frullare quindi la zucca fino ad ottenere una crema omogenea ma non troppo liquida.

Lessare intanto il riso in acqua bollente salata e scolarlo al dente, quindi trasferirlo nella padella con la crema di zucca e lasciarlo insaporire un paio di minuti. Spegnere la fiamma ed unire il burro, il parmigiano e l'uovo intero, mescolando accuratamente.
Lasciar raffreddare e riposare il riso alla zucca per qualche ora.

Accendere il forno e portarlo ad una temperatura di 220°.
Con le mani umide prelevare di volta in volta la quantità di riso necessaria per creare un bocconcino, inserirvi nel cuore un cubetto di Gruyére e modellarlo compattandolo con le mani. 
Tritare grossolanamente i semi di zucca ed unirli al pane grattato, quindi rotolare nella panatura così ottenuta i bocconcini di riso alla zucca. Disporli quindi su una placca foderata con carta da forno, irrorare con un filo d'olio e lasciar dorare in forno per dieci-quindici minuti.

Naturalmente i bocconcini potrebbero anche essere fritti, ma in quel caso suggerirei di procedere passandoli prima in un uovo sbattuto, poi nella panatura e infine.....in padella :)


Con questa ricetta partecipo al contest Swiss Cheese Parade 2013
 di Peperoni e Patate in collaborazione con Formaggi dalla Svizzera







mercoledì, ottobre 16, 2013

Cous cous integrale su crema di zucca e porcini trifolati

Vi raccontavo l'altro giorno del raptus che mi ha colto all'improvviso e che mi ha costretta, mio malgrado, a rivoluzionare la cucina e riorganizzare la dispensa.

Tra i tanti ingredienti "dimenticati" nei meandri più nascosti una confezione intatta di cous cous integrale.

Con l'aggiunta di pochi e gustosi ingredienti di stagione è nato questo piatto che ho deciso di dedicare alle ragazze di Colors and Food e al concorso Il Mese di Ecor nella speranza, hai visto mai, di riuscire ad aggiudicarmi un weekend con lo chef Antonio Scaccio.








Tempo occorrente:
30 minuti

Ingredienti per 2 persone:
150 gr. di cous cous integrale
300 gr. di zucca gialla decorticata
uno scalogno
un porcino medio, fresco e sodo
qualche rametto di timo fresco
uno spicchio di aglio intero
mezza tazzina di latte
brodo vegetale (quantità secondo come riportato nelle istruzioni di cottura del cous cous)
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.

In una pentola far soffriggere a fiamma bassa, lo scalogno, sbucciato e tritato, in un filo d'olio.
Unire la zucca decorticata e ridotta a dadini di mezzo centimetro circa di lato, salare, se piace pepare e far insaporire per cinque minuti. Unire il latte, coprire e portare a cottura per altri 7-8 minuti, quindi frullare con il minipimer fino ad ottenere una cremina omogenea.

Nel frattempo preparare il cous cous integrale secondo le indicazioni riportate sulla confezione, preferibilmente usando del buon brodo vegetale al posto della semplice acqua.

Privare il fungo della base terrosa, pulirlo accuratamente ma delicatamente con l'aiuto di uno spazzolino o di una pezzuola inumidita. Ridurlo a lamelle sottili e farle saltare in una padella con un filo d'olio, i rametti di timo, lo spicchio d'aglio e poco sale per cinque minuti.

Cospargere sul fondo dei piatti individuali la crema di zucca, disporvi sopra il cous cous integrale e completare con le lamelle di porcino trifolate.

Servire ben caldo.


Con questa ricetta partecipo al contest 
di Colors and Food



Ora aspetto fiduciosa un nuovo raptus che mi induca ad affrontare gli armadi e l'ineluttabile cambio di stagione con convinzione e serenità e senza dover ricorrere all'aiuto di uno psicoterapeuta per superare il trauma.........

lunedì, ottobre 14, 2013

La minestra di lenticchie speziata e....raptus!

Mesi con la testa sotto la sabbia, come gli struzzi.
Giorno dopo giorno a dirmi vabbè, non voglio pensarci oggi, ci penserò domani.
Tappare un occhio, anzi due, con la scusa che chissà, magari a giorni troviamo la casa giusta in cui traslocare e allora farlo adesso è inutile.

Poi una domenica mattina (tarda, tardissima mattina!) un raptus, un fulmine a ciel sereno.
Non ho fatto nemmeno in tempo a finire di dire no, oggi non mi va e un istante dopo, non so nemmeno io come, mi son trovata arrampicata sui pensili della cucina, immersa tra pacchi di pasta, padelle, servizi di piatti, la spugnetta in una mano lo spruzzino nell'altra, a rendere giustizia al mio bisogno di ordine e razionalità in cucina troppo a lungo ignorato.

Ne è uscita fuori una giornata laboriosa ma soddisfacente, ma soprattutto non potete capire cosa non è emerso dalla dispensa.
Di tutto, di più: spezie dimenticate, formati di pasta che non sapevo nemmeno di avere, una quantità di legumi e cereali da far invidia ad un negozio bio, il tutto finalmente censito ed adeguatamente ricollocato.

Parte di tutto ciò è finito in questa minestra, in perfetto equilibrio tra sapori di casa nostra e sapori d'Oriente.




Tempo occorrente:
45 minuti

Ingredienti per 2 persone:
130 gr. di lenticchie secche di Colfiorito
mezza carota
un gambo di sedano
una piccola cipolla novella
un piccolo pomodoro maturo
uno spicchio di aglio intero
un cucchiaino di zenzero in polvere
un cucchiaino di coriandolo in polvere
60 gr. di maltagliati
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.

Sciacquare le lenticchie e versarle in pentola, aggiungendo acqua in abbondanza, la carota, il sedano e il cipollotto. Cuocere in pentola normale per circa mezz'ora, in pentola a pressione per quindici minuti a partire dal fischio.
Intanto in una casseruola, meglio se di coccio, far soffriggere in un cucchiaio di olio lo spicchio di aglio intero. Quando sarà dorato aggiungere il pomodoro privato della buccia e dei semi e tagliato a dadini, lo zenzero e il coriandolo, e lasciar insaporire per 3-4 minuti.
Aggiungere le lenticchie con parte dell'acqua di cottura (la quantità è a piacere e dipende da come preferite le minestre), aggiustare di sale e portare ad ebollizione.
Versare quindi i maltagliati e portare a cottura per il tempo indicato sulla confezione, allungando se necessario con altra acqua delle lenticchie.
A cottura avvenuta servire la minestra calda, completando con un filo di olio a crudo e una macinata di pepe fresco.


mercoledì, ottobre 09, 2013

Teglia di zucca (e non solo!)

Adoro il concetto di passaggio, perchè racchiude in sè la chiave della vita.

Il passaggio è dinamica, è evoluzione, è un fluire verso un qualcosa, è un non-arrestarsi, non-finire.......

Il passaggio è come un viaggio, si parte da qualcosa che si conosce, che si ha alle spalle, e si procede avanti, verso un qualcosa che non si conosce ma che ci attende.

Il passaggio è tempo e spazio racchiusi in una sola parola.

Questo è un piatto di passaggio, attraversa due stagioni con i suoi ingredienti, con un occhio guarda ancora all'estate, con un po' di nostalgia, ma poi si volta decisamente in avanti e abbraccia l'autunno, con i suoi colori e il bisogno di tepore che porta con sè.......




Tempo occorrente:
un'ora circa

Ingredienti per 4 persone:
4 zucchine non troppo grandi
2 cipollotti freschi
300 grammi circa di spinaci freschissimi
300 grammi circa di zucca, già privata di buccia e semi
100 grammi di prosciutto cotto
150 grammi di fontina
olio extravergine di oliva
10 grammi di burro
una manciata di pangrattato
sale e pepe q.b.

Lavare e mondare tutte le verdure (zucchine, cipollotti, spinaci e zucca).

In una padella abbastanza ampia versare un filo di olio, le zucchine tagliate a fette sottili, i cipollotti a rondelle. Salare e far rosolare a fiamma media, finchè non prenderanno colore, quindi coprire, abbassare la fiamma e lasciar cuocere mescolando di tanto in tanto per circa dieci minuti.

Intanto procedere alla cottura delle altre verdure: in una pentola abbastanza grande disporre gli spinaci e un dito di acqua.  Sovrapporre il cestello per la cottura a vapore, adagiarvi la zucca tagliata a fette, chiudere con un coperchio che non lasci fuoriuscire il vapore e cuocere per circa 7 minuti dal momento in cui l'acqua arriva ad ebollizione.
(Una buona alternativa, in mancanza del cestello per la cottura a vapore, è cuocere le fette di zucca in forno a 220° per circa 6-7 minuti).
Scolare quindi gli spinaci, strizzandoli per eliminare tutta l'acqua in eccesso, e condirli con un pizzico di sale e il burro.

Accendere il forno portandolo ad una temperatura di 220° e procedere ora ad assemblare la teglia: ungere una pirofila da forno con un filo di olio extravergine di oliva e cospargere con un poco di pangrattato. Stendere lo strato di zucchine saltate con i cipollotti, quindi coprire con la metà del prosciutto cotto e con un terzo della fontina tagliata a dadini.
Proseguire ancora con gli spinaci al burro, seguiti nuovamente da prosciutto cotto e fontina.
Terminare con lo strato di zucca cotta al vapore. Salare appena la zucca, pepare a piacere, cospargere della rimanente fontina e spolverare appena appena con un poco di pangrattato.

Gratinare la teglia in forno per 15-20 minuti, lasciarla intiepidire appena e servire come gustoso secondo piatto a base di verdure. 
In alternativa potete realizzare della graziose monoporzioni e servire le tegliette anche come sfizioso e colorato antipasto.

N.B. Piccola nota: l'idea di unire spinaci, zucchine e zucca in una deliziosa sinfonia di sapori nasce da una ricetta vista su un numero di La Cucina Italiana di anni fa. In quel caso le verdure venivano gratinate e servite in una grande zucca, preventivamente svuotata e fatta cuocere in forno per un po', garantendo un effetto scenico molto migliore della mia versione. Mia mamma la fa almeno una volta all'anno, e non vi dico che bellezza! 
Io, dopo il primo tentativo in cui ho visto la zucca-contenitore afflosciarsi miseramente su sè stessa, non ho ancora osato riprovarci e ve la propongo così, con un po' di modifiche al procedimento originale (soprattutto per quanto riguarda la cottura delle verdure) e presentata in una banalissima teglia!!! :)
Vi assicuro tuttavia che il sapore è qualcosa di favoloso!!!







venerdì, marzo 15, 2013

"La felicità è una scelta quotidiana" e i mini gateaux di patate (riciclati)



Non so di chi sia questa frase, ma sta di fatto che chiunque l'abbia scritta ha tradotto in poche, lapidarie parole, il mio pensiero in materia di felicità.

"La felicità è una scelta quotidiana"

Non sempre ci riesco, ma il più delle volte scelgo di alzarmi con il piede giusto anche se non ne ho voglia.
Scelgo di sorridere solo perchè brilla il sole.
Scelgo di consolarmi dalla pioggia annusandone l'odore.
Scelgo di cercare la bellezza e la felicità in mille piccole cose, un saluto caloroso, un sorriso, una frase, un fiore, un sapore, una canzone, un abbraccio, le fusa di un gatto, un libro.......

Non ho una vita perfetta, nessuno la ha, ma io ho da tempo scelto di esserne felice, nonostante i problemi.

Felicità, per me, è anche un piatto ben riuscito come questo. 
Lo so, l'idea non è affatto originale ed infatti non sto nemmeno a darvi la ricetta perchè la potete trovare ovunque.
Però la sua crosticina dorata, il suo cuore filante, la sua forma monoporzione, ed il fatto di avere usato solo avanzi per prepararli, beh.....mi ha reso felice :)


Per la realizzazione di questi mini gateaux ho usato:
- i pezzi di patata che mi erano avanzati da questi cuoricini QUI 
- vari pezzi di formaggio da eliminare dal frigo
- gambuccio di prosciutto crudo, tritato

Li ho serviti dopo la vellutata di ieri e devo dire che anche il Fotografo ne è rimasto piuttosto felice! :)

Baci, e buon we!!

venerdì, marzo 01, 2013

Una giornata in cucina e i sedanini in rosa con speck e brie

Oggi mi aspetta una giornata impegnativa, ma anche piacevole.
Passerò il pomeriggio in una cucina, di quelle professionali, insieme a mia sorella e ad un amico, a preparare un menù francese per circa trenta persone!
Curiosi di saperne di più?
Allora ricapitate da queste parti, se sopravvivo ad otto chili di cipolle da affettare vi racconterò tutto!

Vi lascio, al volo, una ricetta gustosa, colorata e rapida, realizzata l'altra sera con un po' di pomodoro che dovevo consumare, qualche stelo di rucola avanzata, un tocco di brie e un po' di speck, di cui tengo sempre un trancio in frigo perchè per me, spesso, basta lui a salvare una cena!

Eccola.....irrinunciabile la mia firma, lo sbaffetto di sugo sul bordo del piatto  :)




Tempo occorrente:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di sedanini (io Millerighi Delverde)
100 gr. di brie
una fetta di speck tagliata spessa
un mazzetto di rucola
100 gr. di sugo di pomodoro (io ho usato il mio)
un bicchiere di latte
uno spicchio di aglio
un peperoncino
olio extravergine di oliva
sale q.b.

Portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
In una padella far soffriggere, in un filo di olio, lo spicchio di aglio intero ed il peperoncino. 
Aggiungere lo speck tagliato a dadini, e lasciarlo rosolare 2-3 minuti, quindi unire il pomodoro e lasciarlo cuocere a fiamma vivace.
Privare il brie della crosta e ridurlo a dadini, che aggiungerete al pomodoro insieme al bicchiere di latte.
Far sciogliere il formaggio e, quando la salsa avrà raggiunto la densità desiderata, regolare di sale ed aggiungere quasi tutta la rucola, lavata e tritata.
Cuocere la pasta al dente, scolarla, ripassarla un paio di minuti nella padella con il sugo e servire, completando con la rucola fresca tritata e tenuta da parte.

Buon appetito e buon week-end!


mercoledì, febbraio 27, 2013

La ricerca della primavera e l'iceberg stufata

La leggo dappertutto, la sento nell'aria, questa vibrante, strenua attesa della primavera, dell'esplosione di colori, calore, luce, questo desiderio di aria aperta, di sole, di emozioni nuove.....

Anche io son qua, quasi come un animaletto, ad annusare l'aria, a guardare il cielo, pronta a cogliere le sfumature anche minime che mi dicano, sì, ci siamo, è arrivata!!
Ne ho bisogno come del cibo che mi nutre, come dell'aria che respiro, come dell'abbraccio che anelo, per levarmi di dosso questo grigio, questo torpore, e festeggiare, e sentirmi leggera, quasi nuova.

Ne ho bisogno anche a tavola, per quanto li ami non ne posso più dei sapori invernali, devo rinfrescare il palato, cominciare a giocare con ingredienti nuovi.
Anelo il sapore degli asparagi selvatici, la croccantezza di un carciofo fresco, la delicatezza dei pisellini.....

Ma ancora non li trovo, e scalpito, e sperimento più che mai per cercare di non annoiarmi.
E allora prendo un'insalata e la metto nel tegame, e la cuocio.......


Tempo occorrente:
15 minuti

Ingredienti per due persone:
un cespo di iceberg
una manciata di uvetta
una manciata di pinoli
una manciata di olive nere al forno
uno spicchio di aglio
mezza tazzina di aceto bianco
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.

Mettere a mollo l'uvetta in una tazza di acqua tiepida.
Lavare l'insalata e ridurla a listarelle.
In un tegame far soffriggere uno spicchio di aglio intero in un cucchiaio di olio di oliva, quindi unire i pinoli e lasciarli tostare un paio di minuti.
Aggiungere l'insalata appena scolata, l'uvetta e le olive, coprire e lasciare stufare per circa 10 minuti, fino a quando tutta la sua acqua non si sarà ritirata. 
Regolare di sale e pepe, sfumare con l'aceto e servire ben calda, come contorno o come insolito antipasto insieme a salumi, formaggi e crostini.


P.S. Nella mia ricerca di primavera mi aiuto così, con i miei adorati tulipani.
Li condivido con voi perchè possiate rallegrarvi insieme a me dei loro colori e della loro semplice, elegante bellezza.


martedì, febbraio 26, 2013

La forza della solidarietà e lo strudel salato con spinaci, zucca e semi

Oggi più che mai ho voglia di parlare di cose belle, di quelle che fanno star bene, sentire uniti, credersi forti, abbracciarsi con il sorriso, e pensare che l'essere umano, nonostante tutto, sia una gran bella specie animale.

Ho voglia di parlare del ritorno a casa di un'amica per un fine settimana, della voglia di passare insieme una serata dopo tanto tempo, del suo bisogno di vedere tutte le amiche a lei care in un'unica occasione.
Dell'entusiasmo organizzativo che ci ha coinvolte in dodici, tutte diverse, ognuna con la sua storia, con i suoi impegni, i suoi momenti sì e pure quelli no, tutte ugualmente impegnate a far sì che quella serata fosse unica e speciale, come l'amica che aspettavamo.

Abbiamo deciso di trovarci a casa di una di noi e che ognuna avrebbe portato qualcosa, ed all'ora convenuta eccoci, tutte riunite sotto lo stesso tetto: chi ha portato le lasagne, chi il vino, chi una torta salata, chi ha fatto il dolce e poi, non potendo venire, l'ha mandato. La padrona di casa ha fatto il chili, un'altra è arrivata con le verdurine bell'e pulite per il pinzimonio. C'erano un'insalata di pollo e le pizzette sfoglia, il gateau di patate e gli sformati....insomma, sembrava di stare ad un pranzo di matrimonio!

Tra di noi c'era chi ha perso il lavoro, chi non l'ha mai avuto, chi ha studiato per una vita ma la precarietà è il suo modus vivendi, chi sta rischiando il tutto per tutto per il sogno di una vita migliore e più umana, chi aspetta l'occasione giusta per andarsene; chi aspetta un bimbo, chi ne ha già avuti, e chi non ha il coraggio nemmeno di sognarne uno; chi ha comprato casa per mettere le radici ad una vita nuova di zecca, e chi la sta sognando, qui, in un angolo di questa amata e strana Italia.

Si è parlato di tutto, di raccolta differenziata e di capelli, di uomini che ronfano sul divano e di donne che idem, di mooncup e di poppate, di studio e di verdure di stagione, del lavoro, di viaggi, di sogni, speranze, ricette, esperienze.....ma la sensazione più bella che ho portato a casa è stata che, nel rispetto delle nostre differenze e nel nostro collaborare, sta la nostra vera forza. Nella certezza che nessuna di noi, da sola, avrebbe potuto creare quella serata e che solo tutte insieme l'abbiamo fatto. E nel calore di quei sorrisi, nella stretta di quegli abbracci che solo l'amicizia, l'affetto e il sentirsi solidali, tutti nella stessa barca, possono rendere così veri.



Foto "rubata" un attimo prima che lo strudel lasciasse
casa per raggiungere la festa!

Tempo occorrente:
50 minuti + 30 per far raffreddare la farcia

Ingredienti per 6 persone:
un rotolo di pasta sfoglia
500 gr. di spinaci freschi
300 gr. di zucca decorticata
due fette di prosciutto semidolce
(tagliate spesse)
150 gr. di emmenthaler
uno spicchio di aglio
10 gr. di burro
semi vari a piacere 
(io di zucca e di
sesamo nero)
un tuorlo d'uovo
sale q.b.


Ridurre la zucca a dadini di circa un centimetro di lato e lasciarla cuocere per circa dieci minuti in una pentola coperta, insieme al burro e ad uno spicchio di aglio vestito.

Aggiungere quindi gli spinaci, lavati abbondantemente e ridotti a listarelle. Regolare di sale e portare a cottura le verdure (ci vorranno al massimo altri 10 minuti).

Lasciare intiepidire le verdure, quindi aggiungere il prosciutto crudo, tagliato a dadini piuttosto piccoli, e il formaggio grattugiato.

Disporre la pasta sfoglia su un foglio di carta da forno e stendervi sopra uno strato omogeneo di farcia, ormai intiepidita, lasciando liberi solo i bordi per circa 3-4 centimetri. 
Procedere quindi arrotolando su se stessa la pasta, fino a formare un rotolo che fermerete esercitando una pressione sulle estremità.

Spennellare lo strudel con il tuorlo d'uovo e completare con i semi prescelti.
Trasferire il rotolo in una teglia (io ho usato lo stampo da plumcake che era perfetto) ed infornare a 180° per circa 25 minuti.

Servire, preferibilmente tiepido, come antipasto o come secondo piatto.




venerdì, febbraio 15, 2013

"Sostituisci la paura di ciò che non conosci con la curiosità".....e il risotto con porri, caprino e fave di cacao

Cucinare è fantastico perchè tra le altre cose la cucina, secondo me, è una perfetta metafora della vita.
Ma andiamo con ordine.....

Tempo fa vi avevo raccontato di una nuova collaborazione, quella con l'Emporio Ecologico, che mi aveva mandato alcuni prodotti da assaggiare e da provare per il blog.
Beh, con il mix di spezie era facile, e ne son nate diverse ricettine interessanti; con il Riso Venere anche, a me piace tanto, soprattutto con il pesce, e non è stato difficile inventarsi qualcosa di buono.
Ma con le fave di cacao ragazzi, quella sì che è stata un'Odissea!

E sì che appena le ho tirate fuori dal pacco ero felice come una bimba piccola! 
Solo il nome sull'etichetta, Perle di Samarcanda, evocava chissà quali paesaggi, ed emozioni, e piaceri del palato......
E così, sull'onda dell'entusiasmo, decido di assaggiarne una senza porre tempo in mezzo, e non contenta di farla assaggiare anche al povero Fotografo che "per caso" passava di là, curioso come un gatto di vedere quali meraviglie stavano uscendo da quella scatola!

Non l'avessi mai fatto!!! Amare, come il fiele! 
Bocca accartocciata come se avessimo mangiato del cemento. Secco però! 
Smorfie orribili a livello di Urlo di Munch!
E fine di esotici sogni.
Fine, drammatica, del mio rapporto con le fave di cacao.

Riposte in un angolo della dispensa, oltretutto, mi ricordavano ogni volta una tragica delusione.
Ma capitemi, l'impatto era stato terribile.
Ogni tanto ci provavo a cercare almeno qualche idea nel web per capire cosa ci potessi fare, a parte usarle come ghiaino per il fondo dei vasi, ma salvo qualche ricetta dolce niente di niente, il vuoto.

Ah, ma la testardaggine è la mia dote (???) migliore, e così, dai e dai, non potendo resistere a questa bruciante sconfitta, a questa spina nel fianco, ho trovato grazie a Pinterest questa ricetta.
Una speranza! Un faro luminoso! 

E così, alimentata dalla speranza, la paura delle temibili fave di cacao è stata soppiantata dalla curiosità.

Con una delle mie solite rivisitazioni, perchè ormai lo sapete che è più forte di me ma ci devo sempre mettere del mio, i paccheri sono diventati risotto, gli scalogni (che non avevo) son diventati porri, e mantenendo il caprino (Elle, questo è per te!) e le fave di caco, of course, è nato questo sorprendente risotto, in cui la cremosità duetta con la croccantezza del cacao, ed il sapore amaro è del tutto stemperato e reso mite dall'abbraccio degli altri aromi.

Onestamente? Ne è davvero valsa la pena!




Tempo di preparazione:
30 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di riso Carnaroli
un porro
10 gr. di burro
1/2 bicchiere di vino bianco secco
80 gr. di caprino fresco
tre o quattro fave di cacao
Parmigiano reggiano
sale e pepe q.b.

Lavare il porro, privarlo della parte verde più dura e della prima foglia esterna, e ridurlo in sottili rondelle.
In una casseruola far sciogliere il burro, quindi unire il porro, salare appena, coprire e lasciar stufare a fiamma bassa fino a che non sarà tenero, allungandolo un poco, se dovesse servire, con dell'acqua tiepida (ci vorranno circa 7-8 minuti).
Unire quindi il riso,  lasciarlo tostare ancora un paio di minuti, e sfumare con il vino bianco, lasciandolo evaporare.
Portare a cottura il risotto allungando con del brodo vegetale tiepido e mescolando spesso.
Quando il risotto sarà cotto, spegnere la fiamma e, prima di servire, mantecare con il caprino e il Parmigiano grattugiato.
Servire completando con le fave di cacao sbriciolate e con del pepe nero macinato al momento.

GRAZIE LUNA!

E in cucina, come nella vita, ricordatevi......




Dedico questo post ad Any, al primo compleanno del suo blog, e alla sua dolcezza! Auguri Any!



martedì, febbraio 12, 2013

Un saluto speciale e i mini clafoutis ai frutti di bosco

Oggi voglio proprio fare un saluto speciale alla mamma del mio caro amico Luka.

Ogni volta che ci incontriamo a cena da qualche parte, ed accade abbastanza spesso, lui mi dice che sua mamma, da Fiume, ha letto questo o quell'altro post.
E infatti, se guardo le statistiche del blog, salta all'occhio una costante presenza di visualizzazioni dalla Croazia.

La cosa, devo dire, mi fa un immenso piacere, me la immagino la sua mamma, dall'altra parte dell'Adriatico, in quella terra bella e ricca, e per un attimo le distanze si annullano, e mi sembra di poter fare quattro chiacchiere con lei.

E allora oggi è a lei che voglio dedicare questi dolcetti, oltre che alla mia carissima Ombretta, per la quale sono stati pensati: Ombretta, lo sai che io con i dolci ho dei seri problemi, ma siccome ci tenevo troppo a festeggiare il tuo compleanno, guarda che m'è toccato inventarmi! 


Tempo occorrente:
30 minuti

Ingredienti (per 8 tegliette):
una vaschetta di frutti di bosco misti
2 uova
65 gr. di zucchero di canna grezzo
un pizzico di sale fino
40 gr. di farina 00 (io antigrumi Chiavazza)
una bustina di vanillina
25 cl. di latte parzialmente scremato
10 gr. di burro
zucchero a velo

Imburrare gli stampini individuali e versarvi i frutti di bosco, lavati eed asciugati con delicatezza.
In una ciotola sbattere le uove insieme allo zucchero, al sale ed alla vanillina fino ad ottenere un composto omogeneo e schiumoso, quindi unire, sempre sbattendo, la farina ed il latte.
Versare il composto nelle tegliette e cospargere con piccoli fiocchi di burro.
Cuocere in forno caldo a 170° per circa 20 minuti, o comunque fino a che il composto non risulti asciutto (verificare, semmai, con uno stuzzicadenti):
Servire tiepidi completando con lo zucchero a velo.

Buon compleanno, mia dolce Ombretta!!!





lunedì, febbraio 11, 2013

Tagliolini di grano saraceno con zucca e prosciutto

Lo so, lo so, una foodblogger che si rispetti dovrebbe mettersi lì e farsi da sola i suoi tagliolini di grano saraceno impastando, stendendo e tagliando con tanto amore, e passione, e vigore.
Ma io sono pessima, ormai si sa, e questi tagliolini a dire il vero li ho trovati in un negozio di pasta fresca e non ho saputo resistere.

Sia chiaro, non che non mi piaccia fare la pasta in casa, anzi, lo trovo un ottimo sfogo e tra l'altro dà risultati spettacolari sia in termini di gusto che di soddisfazione. 

E' che proprio non ne trovo il tempo!
Magari, se smettessi di gironzolare come una pazza tutti i fine-settimana, potrei farcela :)

Comunque, anche se non li avevo fatti io con le mie manine d'oro, questi tagliolini erano molto buoni, e data la consistenza piuttosto "rustica" ho deciso di abbinarli ad un sughetto altrettanto "campagnolo", con della zucca e del buon prosciutto a bilanciarne il sapore, e con un aroma di rosmarino che non poteva non starci bene.


Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di tagliolini di grano saraceno
una fetta di zucca
un paio di fette di prosciutto semidolce tagliato spesso
uno spicchio di aglio
un peperoncino
un rametto di rosmarino
olio extravergine di oliva
1/2 bicchiere di vino bianco secco
10 gr. di burro
Parmigiano Reggiano
sale e pepe q.b.

Portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
Ridurre il prosciutto crudo in piccola dadolata e farlo rosolare in una padella piuttosto ampia con un filo di olio di oliva insieme allo spicchio di aglio intero, al peperoncino e al rametto di rosmarino.
Intanto ridurre a dadini anche la zucca; quando il prosciutto sarà rosolato, levarlo dalla pentola e metterlo da parte. Aggiungere quindi al fondo di cottura la zucca.
Farla insaporire tre o quattro minuti a fiamma vivace, girando spesso, quindi sfumare con il vino bianco.
Quando sarà evaporato regolare di sale, aggiungere un poco di acqua tiepida e portare a cottura la zucca.
Cuocere i tagliolini al dente, scolarli (tenendo da parte un po' d'acqua) e trasferirli nella padella con la zucca.
Aggiungere il prosciutto e farli saltare un paio di minuti a fiamma vivace, allungando se necessario con l'acqua tenuta da parte.
Mantecare con il burro, completare con un il parmigiano e servire ben caldi.

E ben caldi cercate di stare anche voi, che qui c'è un tempo da lupi!!
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