Visualizzazione post con etichetta Senza latticini. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Senza latticini. Mostra tutti i post

lunedì, ottobre 14, 2013

La minestra di lenticchie speziata e....raptus!

Mesi con la testa sotto la sabbia, come gli struzzi.
Giorno dopo giorno a dirmi vabbè, non voglio pensarci oggi, ci penserò domani.
Tappare un occhio, anzi due, con la scusa che chissà, magari a giorni troviamo la casa giusta in cui traslocare e allora farlo adesso è inutile.

Poi una domenica mattina (tarda, tardissima mattina!) un raptus, un fulmine a ciel sereno.
Non ho fatto nemmeno in tempo a finire di dire no, oggi non mi va e un istante dopo, non so nemmeno io come, mi son trovata arrampicata sui pensili della cucina, immersa tra pacchi di pasta, padelle, servizi di piatti, la spugnetta in una mano lo spruzzino nell'altra, a rendere giustizia al mio bisogno di ordine e razionalità in cucina troppo a lungo ignorato.

Ne è uscita fuori una giornata laboriosa ma soddisfacente, ma soprattutto non potete capire cosa non è emerso dalla dispensa.
Di tutto, di più: spezie dimenticate, formati di pasta che non sapevo nemmeno di avere, una quantità di legumi e cereali da far invidia ad un negozio bio, il tutto finalmente censito ed adeguatamente ricollocato.

Parte di tutto ciò è finito in questa minestra, in perfetto equilibrio tra sapori di casa nostra e sapori d'Oriente.




Tempo occorrente:
45 minuti

Ingredienti per 2 persone:
130 gr. di lenticchie secche di Colfiorito
mezza carota
un gambo di sedano
una piccola cipolla novella
un piccolo pomodoro maturo
uno spicchio di aglio intero
un cucchiaino di zenzero in polvere
un cucchiaino di coriandolo in polvere
60 gr. di maltagliati
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.

Sciacquare le lenticchie e versarle in pentola, aggiungendo acqua in abbondanza, la carota, il sedano e il cipollotto. Cuocere in pentola normale per circa mezz'ora, in pentola a pressione per quindici minuti a partire dal fischio.
Intanto in una casseruola, meglio se di coccio, far soffriggere in un cucchiaio di olio lo spicchio di aglio intero. Quando sarà dorato aggiungere il pomodoro privato della buccia e dei semi e tagliato a dadini, lo zenzero e il coriandolo, e lasciar insaporire per 3-4 minuti.
Aggiungere le lenticchie con parte dell'acqua di cottura (la quantità è a piacere e dipende da come preferite le minestre), aggiustare di sale e portare ad ebollizione.
Versare quindi i maltagliati e portare a cottura per il tempo indicato sulla confezione, allungando se necessario con altra acqua delle lenticchie.
A cottura avvenuta servire la minestra calda, completando con un filo di olio a crudo e una macinata di pepe fresco.


lunedì, ottobre 07, 2013

Fusilloni con ragù leggero di triglie

Domenica, il sole splende in cielo e dopo un fantastico pranzo a base di pesce a Castiglione della Pescaia mi crogiolo al sole, in maniche corte.......

Lunedì, piove a secchiate, grandina, fa freddo, e dopo un panino al prosciutto consumato di fretta davanti al pc......vi stupisce che non abbia nulla in più da aggiungere??  ;)

Ricettina di mare và, che magari ci consoliamo un po'.......




Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di fusilloni all'uovo
6 triglie*
uno spicchio di aglio
un peperoncino
un pomodoro maturo fresco
una manciata di mandorle
un rametto di timo
qualche foglia di prezzemolo
mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine di oliva
sale q.b.

* ricordarsi di fare gli occhioni sfarfallanti al banco della pescheria, con un po' di fortuna potreste far pena al pescivendolo e indurlo a sfilettarle!

Portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
In una padella far soffriggere in poco olio lo spicchio di aglio intero, il timo e una metà del prezzemolo tritato.
Unire quindi i filetti di triglia, eventualmente privati delle spine con l'aiuto di una pinzetta.
Salare un poco e far saltare i filetti facendo loro prendere un po' di colore, quindi versare il vino e alzare la fiamma facendolo evaporare.
Nel frattempo tuffare il pomodoro per un paio di minuti in una pentolina con acqua bollente salata, quindi privarlo della buccia e dei semi e ridurlo in dadolata.
Aggiungere il pomodoro alle triglie, lasciar cuocere un paio di minuti quindi spegnere.
Intanto tostare le mandorle ridotte a lamelle per pochi minuti in una padellina antiaderente senza aggiungere olio.
Cuocere la pasta al dente, scolarla tenendo da parte un po' dell'acqua e saltarla in padella con il sugo di triglie, aggiungendo se occorre un po' di acqua di cottura.
Servire i fusilloni ben caldi completando il piatto con le mandorle tostate, qualche fogliolina di timo, del prezzemolo tritato finemente e, a piacere, un filo di olio extravergine di oliva a crudo.


martedì, settembre 24, 2013

Chutney di cetrioli e transizioni

Transizione è forse la parola che più mi rappresenta in questo periodo.
Una transizione lenta e dolce dalla radiosità estiva al tepore autunnale.
Una transizione delicata, senza scossoni, dalle domeniche al mare alle gite di mezza stagione.
Una transizione indolore dai leggeri vestiti estivi alle prime maglie un po' più pesanti.
Una transizione graduale anche al mercato, dove amo vedere settimana dopo settimana i prodotti che non ci sono più e quelli che ricompaiono, piano piano.
Una transizione appetitosa quella che avviene ogni giorno nella mia cucina, dove regnano ancora le verdure estive ma dove si cominciano già ad apprezzare quei sapori più robusti, più complessi, più autunnali.

Come questo chutney, per la cui ricetta mi sono ispirata al numero di settembre 2013 di Sale & Pepe, apportando come sempre le mie immancabili variazioni!




Tempo occorrente:
30 minuti

Ingredienti per un vasetto:
2 cetrioli
1 spicchio di aglio
2 rondelle di zenzero fresco
due cucchiai di miele di acacia
un bicchiere di aceto di mele
il succo di mezzo limone
un bicchiere di vermouth

In una casseruola versare tutti gli ingredienti, tranne i cetrioli, e portarli ad ebollizione facendo restringere il liquido ottenuto di circa la metà.
Frattanto privare i cetrioli delle estremità, sbucciarli e ridurli in piccola dadolata.
Unirli a questo punto al liquido in ebollizione, coprire e mantenere a fiamma bassa per circa venti minuti.
Scoperchiare la casseruola e se necessario alzare la fiamma fino alla completa evaporazione del liquido.

Potete servire il chutney immediatamente, appena tiepido, oppure versarlo ancora bollente in un barattolo pulito, chiudere con una capsula nuova, e lasciar raffreddare capovolto per far formare il sottovuoto e conservarlo per qualche mese.
Sarà perfetto servito con un ricco tagliere di formaggi, con prosciutto o lardo di Colonnata, con crostini di pane nero appena tostati, ma anche con filetti di pesce conservati, ad esempio del cefalo affumicato della laguna di Orbetello, o con delle aringhe marinate.

Prima di salutarvi voglio ringraziarvi dei commenti che mi avete lasciato nello scorso post, sono stati utilissimi e mi hanno aiutato tanto nella ricerca di un look diverso per questo mio piccolo, amato angolo!
Però a Natale le stelline le rimetto eh!!!! :)



mercoledì, settembre 11, 2013

Riscoprire settembre e la salsa di pomodori in agrodolce

Una volta adoravo incondizionatamente l'estate e detestavo altrettanto incondizionatamente settembre.

Erano i tempi in cui andavo a scuola prima, all'università poi.
L'estate era un lungo periodo di libertà, di festa, di svago, un lasso di tempo incredibilmente prolungato in cui gli obblighi erano minimi e la vita era dedicata solo a momenti piacevoli.
Di conseguenza settembre era il demonio, la fine dell'idillio, il triste e rassegnato ritorno ai piccoli e grandi doveri.

Poi è arrivato il lavoro, e con questo tante cose sono cambiate, a cominciare dalla drammatica constatazione che i due o tre mesi di vacanza nella mia vita non sarebbero riapparsi mai più......
Dopo tanti anni non mi ci sono ancora rassegnata sapete? Ci pensavo ancora, con un filo di amarezza e tanta nostalgia, ancora qualche giorno fa! 

Poi un lampo, un'intuizione.....è vero, il lavoro, la vita adulta, mi hanno rubato un pezzo d'estate, ma qualcosa in cambio me l'hanno reso per compensare questa perdita: l'amore per il mese di settembre!
Privato di tutti gli aspetti negativi che me lo facevano detestare ai tempi dei tempi, adesso lo vedo in tutto il suo splendore, e me lo godo!

Settembre, dai cieli di maiolica e dalle temperature fresche, dai frutti turgidi e dai sapori tondi, dal profumo dei funghi e di terra bagnata, settembre dai nuovi propositi, dalle energie positive, dalla voglia di ricominciare.
Settembre, quando ci si ritrova dopo le vacanze e si fa festa perchè ci si è mancati.
Settembre, quando le prime tenuissime sfumature di giallo annunciano a chi sa notarle l'esplosione dei colori dell'autunno.
Settembre, un mese bellissimo, e quanti me ne sono persi!!!

Settembre, un mese in cui trasformare i frutti dell'estate in conserve che ci scalderanno il cuore durante l'inverno.......




Tempo occorrente:
30 minuti per la salsa + 
20 minuti per la sterilizzazione dei vasetti

Ingredienti:
500 gr. di pomodori San Marzano maturi
un peperone rosso
una grossa cipolla
un peperoncino (facoltativo)
zenzero (preferibilmente fresco)
1/2 bicchiere di aceto di mele
due cucchiai di miele di acacia
sale q.b.
olio extravergine di oliva

In una capace casseruola far appassire in un fondo di olio extravergine di oliva la cipolla sbucciata ed affettata finemente, lo zenzero sbucciato e tritato e il peperoncino macinato.
Aggiungere il peperone lavato, privato del picciolo e dei semi e ridotto in piccolissima dadolata. 
Lasciarlo insaporire nel soffritto per circa cinque minuti, quindi unire i pomodori lavati e tagliati a piccoli dadini (con buccia e semi).
Salare, alzare la fiamma e far restringere la salsa velocemente.
Quando l'acqua rilasciata dalle verdure si sarà riassorbita, unire il miele e la'ceto e finire di cuocere per altri cinque minuti.
Invasare in barattoli puliti e chiudere con una capsula ermetica mai usata.
Avvolgere i contenitori in un panno da cucina pulito e lasciarli bollire coperti di acqua per una ventina di minuti, lasciandoli raffreddare nell'acqua prima di riporli in dispensa.

Con la sterilizzazione la salsa si conserverà per qualche mese.
In alternativa potete surgelarla e usarla all'occorrenza.
Questa salsa sarà perfetta per accompagnare durante l'inverno carni cotte alla brace.

P.s.: settembre, le giornate si accorciano, il sole tramonta sempre prima e il Fotografo, ahimè, tornerà a dover scattare alla luce artificiale perchè io, povera me, riesco a cucinare solo la sera :(
Mi spiace, la differenza è lampante ma così o nulla.........

P.p.s.: la ricetta è tratta, con qualche minimo riadattamento, dal libro "Conservare frutta e verdura" della Giunti Demetra


lunedì, settembre 09, 2013

a volte ritornano.....e l'aceto ai lamponi

Eccomi!!!
Mi sono decisa a tornare!

Immaginerete una vacanza lunghissima, chissà dove....in realtà non è così, le mie ferie sono durate dieci giorni, le ho trascorse qui, a casa, e sono già un lontano ricordo.

Però sono state esattamente quello di cui avevo bisogno!
Ero arrivata alla fatidica data talmente stremata da non avere nemmeno voglia di muovermi, ma solo di passare delle giornate riposanti, rilassanti, libere da qualunque vincolo, orario o programma.
Tra mare, amici, cene, gite, feste (e grossi pisoli) quei 10 giorni mi hanno restituito smalto, vitalità, energia, curiosità. 
Tanto che nemmeno il rientro in ufficio è stato così drammatico come mi sarei aspettata.

Per tornare a scrivere sul blog però sentivo di aver bisogno di ancora più tempo. 
A parte il non trascurabile dettaglio che nell'ultimo mese non ho cucinato quasi mai, e quasi nulla di interessante, avvertivo una sorta di repulsione all'idea di mettermi a scrivere. 
Il che naturalmente significava che dovevo aver pazienza e non forzare la mano. 
Che evidentemente avevo necessità di dedicarmi ad altro.
Che era il momento di dedicare il mio tempo libero a cose diverse. 
Che avevo bisogno di silenzio per ritrovare le parole.

E così è stato.
Le idee, le parole, l'entusiasmo sono tornati a farsi sentire, a fare capolino, ad affacciarsi sulla punta delle dita, libere, timide all'inizio, poi giorno dopo giorno sempre più urgenti e impazienti fino ad oggi, giorno in cui il desiderio di mettermi alla tastiera è stato limpido ed inequivocabile!

E così eccomi, immaginatemi sorridente, ansiosa di pubblicare questo post e di sentirvi rispondere ai miei pensieri, desiderosa di sapere come state, cosa avete fatto in questo mese, felice di riabbracciarvi immaginariamente dopo tanto tempo!

Vi lascio con un'idea semplicissima ma stuzzicante che sono riuscita a realizzare solo dopo anni di "dovrei ricordarmi di farlo prima o poi!".
Un aceto aromatizzato ai lamponi, semplicissimo da fare, e sfiziosissimo da utilizzare.




Tempo occorrente:
5 minuti per invasare +
3 settimane di macerazione

Ingredienti:
100 gr. di lamponi freschissimi (meglio se bio)
250 gr. di aceto di mele

Lavare accuratamente i lamponi ed asciugarli tamponandoli delicatamente in carta da cucina.
Riporli in un barattolo pulito e versarvi sopra l'aceto di mele.
Chiudere il barattolo e lasciare in infusione per circa tre settimane, mescolando di tanto in tanto.
Trascorso questo tempo filtrate l'aceto e riporlo in bottigliette che conserverete in dispensa.

L'infusione con i lamponi dona all'aceto un colore vivace e un aroma delizioso, rendendolo l'ideale per insaporire un'insalata di qualunque genere ma anche per marinare carni bianche o, emulsionato con senape e poco olio d'oliva,  per condire della carne grigliata.








venerdì, agosto 02, 2013

I filetti di merluzzo in crosta di zucchine e ....sono una sportiva???

"Roberta, sei una sportiva?"
"Non che io sappia dottore........."

Ecco la scenetta che si è svolta ieri dal mio medico, da cui mi sono rassegnata ad andare dopo l'ennesima volta che il ginocchio destro mi ha abbandonato rendendomi zoppa e inutile.

Vecchia distrazione del legamento laterale, dice lui, tipica degli sportivi.
Solo che io da tre anni a questa parte sono sportiva quanto un bradipo che fa un pisolino....immaginate quindi la mia sorpresa di fronte a questa rivelazione!
Poi, scavando nella memoria, mi sono ricordata di quella volta che sciando, con la mia scarsa esperienza e la mia abbondante incoscienza, son caduta sentendo il ginocchio che faceva letteralmente "staaaaac".....ecco, capito che bel souvenir??? 

Pare che mi accompagnerà per tutta la vita....meglio di un mutuo o di un diamante!!! 

Mi consolo con un bel piatto di pesce, leggero e veloce....unico difetto, richiede l'uso del forno, ma come vi dicevo poco sopra io sono incosciente e non me ne privo nemmeno con 40° all'ombra!!!




Ingredienti per 2 persone:
2 bei filetti di merluzzo fresco (circa 250 gr. a persona)
due zucchine
sale e pepe q.b.
maggiorana 
olio extravergine di oliva

Accendere il forno a 220°.
Lavare e asciugare con carta da cucina il pesce e disporlo su una teglia foderata su carta da forno bagnata e strizzata.
Condire con sale, pepe, maggiorana.
Lavare le zucchine, privarle delle due estremità e ridurle a fette sottili.
Disporre le fette di zucchina sul filetto di pesce in modo da coprirlo tutto, salare appena un altro po' e irrorare con un filo di olio.
Infornare per circa 20 minuti.
Servire il pesce caldo accompagnato da una fresca insalata di stagione.

Appetitoso e leggero!

mercoledì, luglio 31, 2013

Gli spaghetti alla chitarra in salsa anchoïade e pomodoro fresco e.....dreaming of holidays!

Pensa che ti ripensa mi sono arresa all'evidenza ed ho deciso di apportare qualche cambiamento al mio programma ferie.

In origine avrei voluto prendermi una sola settimana ad agosto riservandomi un periodo di vacanza più lungo a settembre, mese che a noi sembra perfetto per prendere un aereo e partire.
Del resto viviamo in un posto di mare ed è bello anche rimanere da queste parti ad agosto (salvo turisti indisciplinati!) e andarcene a prendere una bella boccata di altrove in un momento in cui si può approfittare ancora di un buon clima, di prezzi più bassi e di maggiore tranquillità.
Non me ne vogliate ma finchè posso preferisco evitare di atterrare chissà dove e trovarmi comunque attorniata da ulteriori turisti vocianti come se non mi fossi mossa di un passo!

Ma torniamo all'evidenza, quella che con voce sempre più insistente tentava di farmi notare come io fossi drammaticamente fuori forma, priva di energie e capacità di concentrazione, estremamente bisognosa di riposo o, quanto meno, di un drastico cambio di ritmi.
E probabilmente non ero la sola in famiglia perchè una sera io e il Fotografo ci siamo guardati in faccia, visi tirati, borse sotto gli occhi, sorrisi spenti, e senza dirci nemmeno una parola abbiamo capito che la pensavamo allo stesso modo...... 

"A me una settimana sola non mi basta!"
"Nemmeno a me...."

Ecco, siamo onesti, non potevamo farcela stavolta, e così abbiamo allungato le ferie di agosto tagliuzzando qua e là quelle di settembre...con un po' di rimpianto lì per lì, ma allo stesso tempo con un sollievo che non sto a dirvelo!
Ed ora che è ufficiale e che posso contare i giorni che mi separano dal nove agosto sulle dita di due mani mi sento rinata, una boccata d'aria fresca mi ha riempito i polmoni, ecco, vedo la meta, ci siamo quasi...... :)

E perchè non preparare un piattino che sappia di vacanza, di mare, di Provenza?
Ecco, questa è un'idea!




(ricetta tratta dal numero di luglio 2012 di Cucina No Problem e liberamente interpretata)


Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
180 gr. di spaghetti alla chitarra all'uovo
50 gr. di filetti di acciuga sott'olio
un cucchiaio di capperi
un paio di rametti di timo fresco (o secco)
la buccia di un limone non trattato
mezza fetta di pane casareccio secco (o tostato)
2 pomodori San Marzano maturi ma ben sodi
olio extravergine di oliva
sale q.b.

Portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
Intanto sgocciolare le acciughe dall'olio ed asciugarle con carta da cucina.
Pestarle in un mortaio (o con il frullatore ad immersione) insieme ad un paio di cucchiai di olio e ai capperi, fino ad ottenere una crema omogenea.
Aprire i pomodori e privarli dei semi, quindi ridurli in dadolata e lasciarli a parte a scolare.
Sbriciolare il pane con il tritatutto e insaporirlo con le zeste di limone e il timo.
Cuocere gli spaghetti alla chitarra al dente, condirli con la salsa anchoïade, aggiungere i dadini di pomodoro e servire subito completando con il pane tritato aromatico.

Speciale! 



venerdì, luglio 26, 2013

L'insalata di pomodori canditi e....sorry!

Ve lo confesso, il mio rammarico in questo ultimo periodo è quello di non riuscire a rispondere ai messaggi che mi lasciate sul blog.
Ne facevo un punto di soddisfazione personale di rispondere sempre puntualmente a tutti, credo sia il minimo che io possa fare per ricambiare la vostra premurosa visita.

Mi sembra di essere sciatta adesso che non riesco, un po' come se voi veniste  a trovarmi e io, invece di accogliervi al massimo, mi facessi trovare in ciabatte ai piedi e bigodini in capo e senza nemmeno un caffeino da offrirvi!
Mi volete bene lo stesso??? Io si, quindi perdonatemi se non sono un granchè come padrona di casa in questo momento, ma lo sapete, ormai è un po' che me ne lamento, sono stanca e il cervello va a scartamento ridotto. Ok??? 

Vabbè, avete presente quelle cose che dite sempre di voler provare a fare ma non fate mai?
Ecco, una delle mie sono i pomodori canditi, altrimenti molto figamente detti confit.
Sono anni e anni che regolarmente mi dico "Ah sì, devo fare i pomodori canditi" e anni e anni che puntualmente non li faccio.
Poi il post di Maddy da una parte, ed una ricettina che ho trovato su un vecchio numero di Cucina No Problem (luglio 2011) dall'altra, mi hanno fatto dire "O stavolta o mai più!".

E così eccoli, fatti, e poi conditi in insalata, un vero paradiso il cui gusto merita assolutamente le due ore di forno acceso a 100° !!!






Tempo occorrente:
2 ore e cinque minuti

Ingredienti per 2 persone:
500 gr di pomodori Piccadilly
sale q.b.
zucchero di canna q.b.
olio extravergine di oliva
un cipollotto fresco (meglio ancora se di tropea)
un cucchiaio di capperi 
due rametti di maggiorana fresca
aceto

Lavare i pomodori, asciugarli e dividerli a metà.
Disporli su una teglia foderata di carta da forno bagnata e strizzata, con la parte del taglio rivolta verso l'alto.
Condire con il sale e lo zucchero di canna, irrorare con un filo d'olio e mettere a candire in forno a 100° C per due ore*.
Intanto affettare sottilmente il cipollotto e metterlo a bagno in una tazza di acqua fredda acidulata con un cucchiaino di aceto, per renderlo più dolce e digeribile.
Sciacquare anche i capperi dalla loro salamoia e tamponarli con carta da cucina.
Trascorso il tempo necessario raccogliere i pomodorini in una ciotola, unire i capperi, i cipollotti sciacquati ed asciugati, le foglie di maggiorana fresca, condire con un poco d'olio e gustare così, da soli o come accompagnamento a carni o pesci alla griglia.

Ve l'ho già detto che sanno di Paradiso??? 

*Lo so, due ore son tante ma guardiamo il lato positivo, il quel lasso di tempo non dovete fare praticamente nulla per i pomodorini e potreste tranquillamente fare quello che vi pare, che so, un pisolino, un salto al mare, leggere un libro, farsi le unghie, chiacchierare con le Bloggalline, oppure per gli amanti del sacrificio stirare il bucato, pulire casa, spolverare la libreria......io ve lo dico, opterei per il pisolino :)

Baci, buon we!!!

mercoledì, luglio 24, 2013

I fusilli con tonno e zucchine allo zafferano e una mattina di queste ammazzo qualcuno!!!

N.B. Il contenuto di questo post è da leggersi in chiave assolutamente ironica.....forse!

Prima o poi lo farò davvero, vi avverto.
Ma non con premeditazione, vi assicuro!
Sarà un incidente anche se, non posso negarlo, un filino di soddisfazione in fondo lo proverò!
Chissà se mi porterete le torte in galera??? 
Con le amiche pasticcere che ho evadere dovrebbe essere un gioco da ragazzi!!!!

La storia è questa.
Dovete sapere che io vivo in un paesino sulla riva del mare, per nove mesi all'anno dimenticato da Dio e dagli uomini. 
Una pace, un silenzio (anche una certa umidità c'è da dire!!), una meraviglia.....poi una mattina ci si sveglia, hanno chiuso le scuole e ci si ritrova invasi. 
Di punto in bianco. 
Da un giorno all'altro.

All'improvviso non si è più soli, non c'è più silenzio, e non si parcheggia più.
Macchine ovunque.
Ma a dispetto del traffico e dell'evidenza i miei beneamati turisti, per non so quale incantesimo maligno, credono di essere approdati in un paese dove magicamente è scomparsa ogni traccia del codice della strada.

Io vi farei vedere davvero con i vostri occhi, cose che a raccontarle sembrano esagerazioni ma vi giuro, non lo sono..... macchine che vanno allegramente in totale controsenso su strade appena sufficienti a far passare un solo veicolo; risciò larghi come tir che si piazzano in mezzo alla strada e procedono lenti e beati mentre il malcapitato automobilista in coda impreca perchè sta facendo tardi al lavoro; nonne forse stanche di vivere che si gettano in mezzo alla strada con cospicuo codazzo di nipoti multiformi rigorosamente lontano dalle strisce pedonali; ragazzini che sbucano senza controllo da ogni dove; pattini, mono pattini, Marino il Trenino, ci mancano solo un paio di pedalò a solcare con nonchalance la piazza della chiesa e il panorama dell'assurdo sarebbe completo.
O quasi.
Perchè non vi ho ancora parlato dei peggiori: i ciclisti.

Io una mattina o l'altra davvero ne ammazzerò qualcuno. 
E non sto parlando di quelli che in bici sono abituati ad andarci, ma dei ciclisti da vacanza. 
Perchè appena arrivati tutti, e dico tutti, si affittano una bici. 
O liberano dalle ragnatele dei secoli quelle sepolte negli scantinati della casa al mare, si, tipo la bici della bisnonna che dai, per il mare va benissimo.

E allora li vedi sciamare per le strade peggio delle cavallette in Egitto!
Vecchini che a malapena si tengono in piedi, bambini che sono appena usciti dalle fasce, ragazzotti adolescenti dall'ormone più grosso di loro, ragazzette belline con la bici in tinta con lo smalto dei piedi, babbi mamme nonne sorelle zii cugini cani gatti opossum tutti in bici. 
E tutti rigorosamente senza regole.
Occupano in stormi compatti tutte le strade, cambiano corsia senza preavviso, bruciano gli stop e i dare la precedenza, tagliano la strada a destra e sinistra, sbucano da dietro gli angoli assolutamente in contromano, anche se hanno i bimbi piccoli nel seggiolino non importa, la strada è loro, loro sono al mare, loro respirano lo iodio e tu, povero residente sfigato che ti devi prendere la macchina tutti i giorni per andare a lavorare, dovresti solo sparire oppure stare molto attento a non dar fastidio alle loro leggiadre evoluzioni degne di farfalle felici e lievi e colorate!

Allora ve lo dico, io una mattina di queste, nel girare il solito angolo, mi troverò una di queste creature incastonate nel parabrezza e vabbè, me l'aspettavo, ma sappiatelo, non era deliberato, sono tollerante io, però in fondo in fondo....... :)


Pappa và!!!


Tempo occorrente:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
160 gr. di fusilli (io Delverde)
un barattolo di ventresca di tonno
2 zucchine
un cipollotto novello
una bustina di zafferano
qualche foglia di prezzemolo
sale q.b.
olio extravergine di oliva
peperoncino a piacere

Portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
In una padella abbastanza capiente far appassire in un paio di cucchiai di olio il cipollotto affettato, il peperoncino e metà del prezzemolo tritato.
Aggiungere quindi le zucchine lavate e tagliate a dadini, salare un poco e far saltare velocemente a fiamma media fino a che non saranno dorate.
Unire il tonno sgocciolato, farlo insaporire un paio di minuti con le zucchine (che devono rimanere belle croccanti), aggiungere un poco dell'acqua della pasta, lo zafferano e spegnere.
Cuocere la pasta al dente secondo i tempi indicati sulla confezione, saltarla per farla insaporire nella padella con il condimento, quindi servire spolverizzando con prezzemolo tritato.

Piatto magari non troppo fantasioso ma estivo e molto appetitoso, da servire a piacere anche freddo avendo però cura di scolare la pasta qualche minuto prima e di raffreddarla sotto il getto corrente dell'acqua fredda.




lunedì, luglio 15, 2013

Gli involtini di carpaccio piccanti e oh, no, monday again!!!

Ecco, è volato!

Un week end bellissimo di festa riposo relax sparito in un attimo.
Giusto il tempo di assaporare le emozioni e si torna alla sveglia crudele che suona, ai doveri, al lavoro......che poi dico io, ma se le scuole chiudono per tre mesi di vacanza all'anno nei mesi più caldi, ci sarà un perchè no???

Ecco, io sarei per tre mesi di ferie all'anno, sono sicura che saremmo tutti più felici e produttivi, non siete d'accordo?? Scommetto di sì!

Comunque se per caso anche voi come me nei giorni scorsi non vi siete fatti mancar nulla, se anche per voi il we è stato ricco di brindisi e buon cibo, oggi non perdetevi questo piatto leggerissimo ma gustoso.

E se non vi piace il carpaccio tranquilli, una rapida passata sulla piastra rovente e il gioco è fatto!



Tempo occorrente:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di carpaccio di chianina freschissimo
tre zucchine freschissime
un mazzetto insalatine novelle miste
un paio di pomodori da insalata
una manciata di olive nere (le mie le avevo fatte insaporire in precedenza con zeste di limone, peperoncino e timo)
pasta wasabi
erbe aromatiche a piacere (io maggiorana e timo limone)
sale q.b.
10 gr. olio extravergine di oliva (io Intini blend Denocciolato)
aceto di mele

Lavare più volte accuratamente, asciugare e spezzattare grossolanamente l'insalata, disponendola in un piatto di portata insieme alle erbe aromatiche.
Lavare, asciugare e ridurre a spicchi i pomodori, appoggiandoli sull'insalata.
Lavare le zucchine, privarle dell'anima e ridurle in bastoncini sottili.
Con una punta di wasabi (poco che è piccantissimo) insaporire ogni fetta di carpaccio, salare un poco, quindi adagiare un mazzetto di bastoncini di zucchina sulle fette e chiudere arrotolando la carne su se stessa (se le fette dovessero essere grandi converrà ricavare due o più involtini da ognuna di esse).
Adagiare gli involtini sul letto di insalata, completare con le olive nere, e servire condito con un'emulsione ottenuta agitando in un barattolo un pizzico di sale, l'olio e poche gocce di aceto di mele.

Freschissimo sia come antipasto estivo che come secondo piatto rapido, è ottimo anche come piatto unico in un pasto leggero.

P.S.: scusate la scarsa eloquenza ma il caldo mi offusca la dialettica! :)


venerdì, luglio 12, 2013

Il tonno sott'olio con cipollotti novelli e finocchietto selvatico e....Thanks God It's Friday

Apice della stanchezza oggi.
Son qui che mi sogno un cuscino e giuro che il primo che incontro lo faccio mio in un abbraccio appassionato!

Ma è venerdì, finalmente, e davanti a me vedo solo cose belle e divertenti.
Stasera la cena di compleanno della mia mammotta (auguri mammotta!!) e grandi festeggiamenti per lei, domani relax in piscina in un posto magnifico e altra festa di compleanno (auguri Heidy!), domenica mare mare mare.
Un we di affetti amici buon cibo musica, e non potrei onestamente chiedere di più in questo momento!

E allora oggi vi lascio con una bella carica di positività, e con una ricettina veloce veloce veloce, semplice semplice semplice, ma buonaaaaaa da leccarsi i baffi.
Si fa in meno di dieci minuti ma occhio, va preparata in anticipo perchè più si insaporisce meglio è!



Tempo occorrente:
10 minuti per la preparazione + qualche ora per il riposo

Ingredienti per 2 persone:
un trancio di tonno fresco (spessore di circa due centimetri)
un cipollotto novello
un mazzetto di finocchietto selvatico (in alternativa potete usare le barbe di un finocchio o i semi appena pestati)
peperoncino macinato q.b.
sale q.b.
olio extravergine di oliva (io Monocultivar Picholine Intini)
un cucchiaio di aceto bianco di vino

Affettare sottilmente il cipollotto e metterlo a bagno per circa un quarto d'ora in una ciotola con acqua fredda e un cucchiaio di aceto (diventerà più digeribile!).
Ridurre il tonno in dadi di circa due centimetri di lato, e cuocerlo velocissimamente (due-tre minuti) in una padella antiaderente ben calda, senza aggiungere condimenti.
Disporre il tonno in un recipiente tipo Tupperware ed aggiungervi il finocchietto spezzato grossolanamente, in modo che rilasci il suo sapore ma che si possa poi scansare facilmente).
Condire con sale e peperoncino macinato fresco.
Aggiungere gli anelli di cipolla sciacquati ed asciugati, coprire con olio extravergine di oliva e lasciare insaporire qualche ora, o meglio tutta la notte.

Una sciocchezza a farsi, davvero, ma di sicuro successo!

Baci a tutti 

P.S. si, sono diventata decisamente lunatica con la vecchiaia :)



mercoledì, luglio 10, 2013

L'arista alle pesche e bacche di coriandolo e....non ho voglia, o forse si!!!

Uffff, la verità è che non ho voglia!
Non ho voglia di svegliarmi la mattina e andare in ufficio.
Non ho voglia di fare le pulizie domestiche.
Non ho nemmeno una gran voglia di cucinare, se proprio ve la devo dire tutta.
Ancor più grave non ho nemmeno troppa voglia di mangiare.
E di sicuro non ho voglia di scrivere.

Incagliata in una secca di risorse psico-fisiche, vivrei  a risparmio energetico.

O in alternativa avrei voglia di leggere fino a tarda notte.
Di ascoltare musica in cuffia ad alto volume, un po' come sabato sera al concerto dei Muse all'Olimpico, con la pelle d'oca strisciante e ondate di emozioni che arrivavano da ogni dove.
Ma soprattutto avrei voglia di infilare una manciata di cose in valigia e partire......per dove non lo so, ma partire.

Perchè forse la mia stanchezza stavolta si combatte così, a suon di cose nuove, stancanti, emozionanti, che scombussolano, insegnano, sfidano e riempiono una quotidianità a tratti un po' trita.

Ma le vacanze son lontane, lontanissime, e allora se deve essere novità, che lo sia almeno nel piatto!




Tempo occorrente:
un'ora e quaranta circa

Ingredienti per 2 persone:
400 gr. di arista di maiale
due pesche
un cucchiaio di bacche di coriandolo
una cipolla rossa di Tropea
mezzo bicchiere di vino bianco secco
sale e pepe q.b.
olio extravergine di oliva
mezzo litro di brodo vegetale

Legare l'arista con una serie di giri di spago da cucina affinchè mantenga la forma (spesso si trova però già legata e si può saltare questo passaggio).
In un mortaio pestare grossolanamente i semi di coriandoli, quindi unire un pizzico di sale e una bella macinata di pepe fresco e miscelare in modo da avere un condimento omogeneo.
Con il mix di coriandolo massaggiare accuratamente la carne in modo da condirla tutta.
Versare in un tegame un cucchiaio di olio e farvi rosolare l'arista su tutti i lati.
Nel frattempo sbucciare sia le pesche che la cipolla e ridurre entrambe a dadolata non troppo fine.
Sfumare l'arrosto con il vino bianco e quando quest'ultimo sarà evaporato unire le pesche e la cipolla.
Versare il brodo vegetale, coprire  e lasciar cuocere a fiamma bassa per circa un'ora e mezza, allungando se necessario con altro brodo.
A fine cottura prelevare l'arrosto, regolare se necessario di sale la frutta e frullare con il minipimer fino ad ottenere una salsa densa ed omogenea.
Servire l'arista affettata con la sua salsa.

Non avevo voglia di cucinare eh, ma questa arista mi ha fatto tornare l'appetito!! :)


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...