giovedì, novembre 29, 2012

Della vista, dell'udito, del gusto...rotolini di pasta con ricotta e spinaci

(Del senso della vista)
Quando viaggio sembro un cagnolino, muso fisso al finestrino, a guardare il mondo che mi passa davanti. Che sia la prima volta o la milionesima che faccio quel viaggio, ho sempre bisogno di guardare, di scoprire nuovi dettagli, di gustarmi i colori che cambiano, di osservare il mondo con entusiasmo e curiosità.
Adoro le infinite sfumature di colore che il mondo riesce a declinare.
Anche le persone mi piace guardare, seduta in un caffè o a passeggio per le strade, mi perdo a guardare l'umanità e immaginare storie, le loro storie, magari partendo da un dettaglio.
A volte mi domando cosa sarebbe di me, del mio spirito, se fossi privata della vista......

(Del senso dell'udito)
E poi ascoltare.
Il vibrare delle fusa dei miei gatti, la voce del mio Amore, di mia sorella, di mia madre e di mio padre, degli amici....il ticchettare della pioggia, il ciocco che si consuma nel camino, un soffritto che sfrigola, il rombo del mare d'inverno, e la musica, la musica che amo.
A volte mi domando cosa sarebbe di me, del mio spirito, se fossi privata dell'udito......

Anzi, una volta mi sono chiesta cosa farei se dovessi scegliere, e da allora ogni tanto vado ponendo questa domanda: "Cosa ti mancherebbe di più nella vita, la vista o l'udito?".

A voi cosa mancherebbe di più? 
Io ci ho pensato su (non prendetemi per pazza!!!) ed alla fine, ascoltando Shine on You Crazy Diamond ho deciso :)

(Del senso del gusto)



Tempo di preparazione:
40 minuti

Ingredienti per 2 persone:
2 fogli di pasta per lasagne (io Ondine al pomodoro della Delverde)
200 gr. di spinaci
150 gr. di ricotta di pecora
Parmigiano reggiano
noce moscata
basilico
passata di pomodoro (io la mia home made)
una manciata di pinoli
uno spicchio di aglio
olio extravergine di oliva
sale q.b.

In una padella far soffriggere l'aglio intero in un filo d'olio, quindi unire gli spinaci lavati e farli appassire, con il coperchio, aggiungendo in caso un poco di acqua tiepida fino a che non saranno giunti a cottura.
Salare, tritare ed unire alla ricotta, aggiungendo anche una grattatina di noce moscata e Parmigiano reggiano a piacere.
Intanto predisporre su un piano orizzontale i rettangoli di pasta* e portare ad ebollizione l'acqua che servirà per lessare i rotolini.
Spalmare la pasta con la farcia, lasciando da una parte un piccolo margine libero, arrotolarla su sè stessa ed avvolgere i rotolini uno ad uno con della carta da forno, fissando i pacchetti così ottenuti con lo spago.
Quando l'acqua sarà giunta ad ebollizione salare ed immergere i rotolini, lasciandoli cuocere per circa 8-10 minuti (a seconda dello spessore della pasta utilizzata).
Intanto tostare i pinoli in una padellina antiaderente, e far scaldare la passata regolando di sale ed aggiungendo un po' di basilico.
A cottura avvenuta spacchettare i rotolini, affettarli (con delicatezza) e servirli con la passata di pomodoro al basilico, i pinoli tostati, Parmigiano a scagliette ed un filo di olio extravergine di oliva.

*La pasta che ho utilizzato io richiedeva un breve ammollo in acqua calda prima di essere farcita perchè sono fogli di pasta secca e non modellabile. Naturalmente se usate un'altra pasta non servirà questo passaggio.

P.S. a proposito di vista, udito e gusto, io oggi vi saluto, ci risentiamo lunedì....vado a (ri)vedere una città meravigliosa, a sentire un concerto che si preannuncia fantastico, ed a gustare un po' di squisitezze!!
Dove? Ve lo racconto lunedì ;)


mercoledì, novembre 28, 2012

Due contorni dalla tradizione: cavolfiore con salsa all'acciuga e ceci stufati al finocchietto

Oggi tirate un respiro di sollievo, non spenderò nemmeno una parola sulle mie paturnie o sulle mie piccole gioie, e vi racconterò direttamente di due contorni semplici, dal sapore ricco della tradizione, che potrete allegramente accompagnare a piatti dai sapori autunnali o presentare come antipastini leggeri seppur saporiti.

Perchè? Uhmmm, forse perchè a causa della pioggia il mio risveglio oggi è più lento che mai ed ancora non ho riconquistato il dono della parola ;)

Cavolfiore con salsa all'acciuga


Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
un piccolo cavolfiore bianco
olio extravergine di oliva
tre o quattro filetti di acciuga
un cucchiaio di aceto di vino bianco
peperoncino
sale q.b.

Pulire il cavolfiore, dividerlo in cimette, lavarlo e lessarlo a vapore per circa 10 minuti.
Intanto in un padellino far sciogliere a fiamma bassa in due o tre cucchiai di olio i filetti di acciuga, unire il peperoncino tritato grossolanamente e sfumare con l'aceto di vino bianco.
Servire i cavolfiore servito con la salsina e correggendo, se necessario, di sale e di olio.

Buoni come contorno, ancor più buoni se ridotti a piccoli pezzi ed usati per condire una bruschetta, con un filo di olio nuovo in più!


Ceci stufati al finocchietto




Tempo di preparazione:
15 minuti

Ingredienti per 2 persone:
150 gr. di ceci già lessati
uno spicchio di aglio
un peperoncino
un bicchiere di brodo vegetale
olio extravergine di oliva
alcune barbe di finocchietto selvatico
(o di quelle del finocchio, va bene uguale!)

In una casseruola, o meglio ancora in un coccio, unire a freddo i ceci scolati dall'acqua di cottura, il brodo vegetale, lo spicchio di aglio leggermente schiacciato, un filo d'olio e una metà del finocchietto, tritato.
Lasciar stufare per circa 10 minuti, fino a che il brodo non si sarà ristretto.
Servire i ceci caldi o tiepidi aggiustando, se serve, di sale e completando con altro finocchietto, un filo di olio a crudo e un po' di peperoncino tritato al momento.

E che la semplicità e la "familiarità" di questi piatti possa scaldarvi il cuore!

martedì, novembre 27, 2012

Irrimediabilmente cialtrona.....e i bocconcini di pollo speziati con limoni confit

Dal vocabolario Treccani:
Cialtrone s. m. (f. -a) [etimo incerto]. – Persona volgare e spregevole, arrogante e poco seria, trasandata nell’operare, priva di serietà e correttezza nei rapporti personali, o che manca di parola nei rapporti di lavoro. Anche, con sign. attenuato, persona sciatta nel vestire e nel portamento, o che nel lavoro sia solita fare le cose in fretta e senza attenzione. ◆ Dim. cialtroncèllo; pegg. cialtronàccio. 

Uhmmmm, "volgare e spregevole" magari no, "arrogante e poco seria" nemmeno, "priva di serietà e correttezza nei rapporti personali, o che manca di parola nei rapporti di lavoro" assolutamente no, "trasandata nell'operare", ecco, quello direi di sì, un po' si.....ma mica per cattiveria eh, no, ci mancherebbe altro, e nemmeno perchè non ho voglia di fare le cose, ma forse perchè sono spesso distratta, e mentre ne faccio una ne penso altre mille.
Fatto sta che non c'è niente da fare, ogni tanto la mia cialtronata la devo fare! 
Non mi credete? Volete le prove? Guardate bene questa foto, quella della ricetta di oggi.....


Ho cucinato con tanto amore, un piatto buono ed aromatico, e per di più rapido e salutare, ho apparecchiato con tanta cura, ho scelto la tovaglia i piatti i bicchieri...persino l'etichetta della bottiglia fa pendant con l'alzatina e poi???? Al momento cruciale eccola lì, la sbavata di sugo giallo sull'orlo del piatto!!! 
Roba da diventarci  una belva se non fosse che ci sono abituata, son così, cerco di migliorare ma è una lunga, lunghissima strada! :)

Piuttosto, ma voi li avete fatti 'sti limoni confit che ogni tanto vi propino in tutte le salse?? No? E che aspettate?!?
Date retta, fateli, cinque minuti per prepararli e metterli nel vasetto, due o tre settimane di attesa ma sarete ricompensati da una vera delizia! Si perchè non solo sono comodi in qualunque occasione vi serva del limone e non lo abbiate in casa (dolci a parte ovviamente!), ma sono anche buonissimi: la conservazione sotto sale lascerà intanto il sapore fresco del limone ma lo priverà di quella acidità che a volte può risultare eccessiva, arrotondandone e ammorbidendone il gusto. Credetemi, una volta provati non li abbandonerete più!
Ricetta?

Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
350 gr. di petto di pollo, ridotto a dadini di circa 2 cm. di lato
1/2 cucchiaino di zenzero
1/2 cucchiaino di curcuma
peperoncino in polvere a piacere
un limone confit
olio extravergine di oliva
una manciata di farina di ceci (io Molino Chiavazza)
sale q.b.

In una ciotola mescolare la farina di ceci e le spezie, e passarvi i bocconcini di pollo in modo che se ne ricoprano in maniera uniforme.
In una padella antiaderente versare un filo di olio extravergine di oliva, quindi i bocconcini e mettere a cuocere a fiamma vivace, mescolando spesso, fino a che non saranno ben dorati (circa 3-4 minuti).
Intanto sciacquare il limone dal sale e ricavarne la sola buccia, eliminando la polpa (quella non si usa).
Aggiungere il limone tagliato grossolanamente al pollo, versare poco meno di mezzo bicchiere d'acqua, regolare di sale, coprire e lasciar cuocere per altri cinque minuti circa , fino a che non si sarà formata una bella cremina densa.
Servire ben caldo accompagnato da verdure di stagione.


lunedì, novembre 26, 2012

Un bel week end e una confortevole minestra di riso e verdure

Si, decisamente quello appena trascorso è stato un bel week end!

Un sabato molto impegnativo, trascorso dentro ad un supermercato per la sedicesima giornata della Colletta Alimentare, un evento che, se mi ha spaccato le ossa e la schiena, mi ha però rinfrescato la memoria su quanto le persone meritino fiducia, perchè nonostante la crisi e  nonostante molti siano in difficoltà, in tantissimi hanno contribuito, ognuno in misura delle proprie disponibilità, con il sorriso e con il cuore...uno spettacolo che mi sarebbe piaciuto farvi vedere con i vostri stessi occhi tanto è stato bello!
Giornata conclusasi poi con un banchetto regale imbanditoci da amici carissimi, che hanno accolto e sfamato me ed Andrea come se fossimo un re e una regina, e con un affetto unico (grazie ragazzi!).

Domenica invece piccola gita fuori porta per pranzo, a Cinigiano, un piccolo paese accoccolato in uno degli angoli più belli della Maremma. Ci siamo riempiti gli occhi della bellezza malinconica e colorata dell'autunno, e la pancia di deliziosi piatti a base di olio nuovo, preparati in una piccola trattoria da mani esperte e capaci. 
In pace totale con noi stessi e con il mondo.

La giornata si è conclusa con un divertente shooting, fatto apposta per il giveaway di Gianlidia Tonioli

Ecco un po' di prove:






































Ed ecco quella definitiva, scelta per partecipare....un libro, (chi indovina quale è?!?), una foglia, una torta:

























Che ne dite, non vi pare che il mio Fotografo stia migliorando di giorno in giorno?!? :)

Ricetta? Si ma leggera oggi, che devo smaltire gli stravizi del fine settimana!
Questa minestra, saporita ma light, me la sono fatta l'altra sera, con un po' di spinaci freschi e con gli avanzi di una di quelle insalate miste già pronte (ebbene sì, ogni tanto anche io!), e per precisione quella di una nota marca con porro, radicchio, cicorino e pan di zucchero a filetti. Era in scadenza ma non avevo voglia di mangiarla cruda e fredda, e così si è tramutata in un piatto caldo e confortevole che rifarò di sicuro tanto mi è piaciuto.

La foto, in questo caso, è mia, e si vede di brutto :)


Tempo di preparazione:
25 minuti

Ingredienti per 2 persone:
100 gr. di riso Vialone Nano
alcune foglie di spinaci
alcune foglie di radicchio rosso
alcune foglie di cicorino
alcune foglie di iceberg o altra insalata a foglia verde
un piccolo porro
uno spicchio di aglio
olio extravergine di oliva 
Parmigiano reggiano (facoltativo)

Lavare tutte le verdure e ridurle in filetti più piccoli possibile. 
In una pentola, preferibilmente di coccio, far soffriggere in un cucchiaio di olio uno spicchio di aglio intero, quindi unire le verdure, salarle appena e farle appassire un poco.
Aggiungere il brodo vegetale a volontà, coprire e lasciar raggiungere il bollore, quindi versare il riso e farlo cuocere per il tempo indicato sulla confezione.

Servire fumante, con Parmigiano grattugiato e un filo di olio di oliva, possibilmente nuovo, a crudo.



venerdì, novembre 23, 2012

Baguette ed altre catastrofi!

Oggi vi voglio raccontare di un paio di sabati fa, uno di quei meravigliosi e rari giorni in cui mi sono alzata, con tutta la calma del mondo e con la felice consapevolezza di non avere nulla di particolare da fare se non assecondare i miei desideri...un lusso, no?!?

Bene, con tranquillità olimpica mi alzo dal letto, vado in cucina, mi preparo il caffè, me lo sorseggio beatamente e aspetto di svegliarmi (si, perchè per me alzarsi dal letto e svegliarsi non sono cose che coincidono esattamente, anzi, di solito si verifica un gap cronologico di almeno due ore tra la prima e la seconda azione, ovvero, prima mi alzo e poi, dopo un paio di ore, mi sveglio!).


Ad ogni modo ero lì che mi fumavo la mia prima sigaretta (ebbene sì, shame on me!), il cervello vagava per le brume di chissà dove, era tutto molto bello, finchè all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, la malsana idea: farò una baguette!!


No, ora, io lo so che di là dello schermo ci sono panificatrici d'eccezione per cui fare una baguette è un gioco da ragazzi, e che magari la preparano mentre con una mano stirano, con un piede passano il cencio, sull'altro intanto si mettono lo smalto rosso e con gli occhi controllano lo stato del soufflè, ma per me, ve lo assicuro, era invece una sorta di missione kamikaze! Aggravata dal fatto che ancora, per l'appunto, stavo sonnecchiando con gli occhi aperti e che non mi rendevo minimamente conto di quanto quell'idea fosse ridicola. 

Ma tant'è, detto fatto scatta l'operazione: trovo una ricetta che mi convince, qui, e mi metto all'opera. Allora, vediamo...."Per prima cosa potete iniziare a sciogliere i 25 grammi di lievito di birra in mezzo bicchiere di acqua tiepida con un pizzico di zucchero. Appena il lievito sarà sciolto aggiungete 60 grammi di farina e impastate con cura creando una piccola palla.".....ok, fin qui tutto bene, alla grande, posso farcela!

Ora che devo fare? Ah, si..... "In un contenitore mettete 150 ml di acqua fredda e adagiatevi dentro la palla di pasta fino a quando questa non verrà a galla", perfetto, mamma mia come son brava, allora ora vado a fare un po' di faccende, tanto chissà quanto ci vorrà!

POCO CI VUOLE, ve lo dico, perchè al mio ritorno l'innocente pallina a mollo aveva già assunto le dimensioni di un asteroide! 
Dio, mi devo sbrigare sennò questa tra un po' mi si mangia i gatti, presto, che devo fare? "A questo punto su un piano orizzontale versate 640 grammi di farina avanzata ed impastatela con 50 ml di acqua fredda aggiungendo anche la palla di pasta che a questo punto sarà venuta a galla". La faccenda comincia a puzzare di catastrofe, invece del piano orizzontale decido di usare una grande ciotola, ma nell'estrarla dal mobile urto incidentalmente due dico due calici da vino, mandandoli in frantumi, e così, non volendo, eccomi che anche io mi ritrovo con una mano a mescolare la pasta, con l'altra a spazzare i vetri prima che i gatti si feriscano i gommini, mentre il cervello, che comincia ad entrare in contatto con le realtà, si domanda il perchè di quell'insolita attività.

Comunque tra una cosa e l'altra si arriva alla fase cruciale: "Appena la pasta raggiunge una buona consistenza impastando per circa un quarto d’ora fatela riposare in un contenitore di plastica coperto da un canovaccio per un po’ fino a quando la pasta non raddoppi il proprio volume.". Ah ok, bene, il peggio è passato forse, si tratta solo di impastare un quarto d'ora....e con zelo certosino ficco le mie manine nell'impasto e comincio.....dopo tre minuti comincio a chiedermi quanto può durare un quarto d'ora, dopo cinque inizio a pensare che forse avrei sofferto meno se fossi andata a correre sulla spiaggia, dopo otto non mi sento più le mani e vorrei essere ovunque tranne lì, in quel momento; dopo dodici minuti entra in casa il Fotografo, già impaturniato perchè gli é toccata la sveglia all'alba per un lavoro extra ovviamente non retribuito, e allibisce di fronte alla scena: io in pigiama rosa, faccia contrita, infarinata fin sulla punta dei capelli (nello specifico trattavasi di Semola rimacinata di grano duro del Molino Chiavazza), cucina come se ci fosse scoppiata una bomba, e nel frattempo scene apocalittiche di panni da lavare ed altre amenità che facevano capolino timidamente dal resto della casa....."Amore, però senti che buon profumo di pane!!" :)

Il resto procede come da istruzioni, salvo che, come al solito, dimentico le baguette in forno quei cinque fatali minuti che bastano a farle diventare da dorate decisamente bronzee.....ma erano buone eh, noi le abbiamo mangiate a cena, con i nostri amici, insieme ad una Terrina di campagna dalla Normandia e ad un Camembert, e anche se vi sembrerà impossibile, non ne è rimasta nemmeno una briciola.






Ma vi confesso, nonostante la gioia di vedere il mio impasto lievitare e diventare pane, nonostante il profumo più buono e più pulito del mondo quel giorno aleggiasse anche in casa mia, ancora non sono pronta a ripetere l'esperienza!







giovedì, novembre 22, 2012

Che si mangia oggi? Risotto con topinambour e zenzero!

"Che si mangia oggi?" chiede la mia amica Roberta O'Hara ad una certa ora, chissà, forse preoccupata dal fatto che ho mancato l'orario consueto del post?
E lo sai che non lo so Roby, son stata poco bene in questi due ultimi giorni e non ho avuto voglia di mangiare nè di cucinare, ma lasciami scartabellare un attimo l'archivio e arrivo...ecco, un bel risottino!




Tempo di preparazione:
30 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di riso Carnaroli
3 o 4 topinambour
un pezzetto di zenzero fresco (o un cucchiaino secco)
mezza cipolla piccola
20 gr. di burro
1/2 bicchiere di vino bianco secco
Parmigiano reggiano a volontà
sale e pepe q.b.
un ciuffetto di prezzemolo

In una casseruola far imbiondire la cipollina tritata con 10 gr. di burro.
Nel frattempo sbucciare il topinambour, ridurlo a dadini, e quando il soffritto sarà pronto aggiungerlo nella casseruola. Salare (poco), aggiungere lo zenzero tritato e lasciar insaporire cinque minuti, quindi unire il riso e lasciarlo tostare ancora un paio di minuti.
Sfumare con il vino, lasciare evaporare e portare a cottura allungando con del brodo vegetale tiepido e mescolando spesso.
Prima di servire, mantecare con i rimanenti 10 gr. di burro, con il parmigiano grattugiato, e completare con un po' di prezzemolo tritato e, a piacere, con del pepe macinato al momento.

P.S. voi non lo sapete ma io e la mia amica Roby se fossimo il personaggio di un film saremmo Rossella....e voi?




Crostata alle albicocche e pistacchi di Bronte Contest Edition

Un paio di giorni fa mi sono imbattuta in un contest a cui ho deciso che volevo partecipare, perchè era carino il tema (io adoro le marmellate), molto bello il blog che lo ha lanciato e decisamente simpatica la padrona di casa. 
Scade però purtroppo a brevissimo e, calendario ed agenda alla mano, per poter partecipare non mi rimane che ripubblicare la mia crostatina stellare in versione contest, mi scuserete per la ripetizione spero!


Tempo di preparazione:
un'ora e mezza

Ingredienti:
125 gr. di burro (io di bagoss, slurp!)
2 tuorli
100 gr. di zucchero a velo
1/2 bicchiere di spumante dolce o vino da meditazione
una puntina di vanillina
un barattolo di confettura alle albicocche Mariangela Prunotto
una manciata di pistacchi di Bronte tritati

Preparare la pasta frolla (io ormai la faccio sempre come dice qui e devo ammettere che viene benissimo!).
Quando la pasta sarà pronta e ben riposata, stenderla su una teglia foderata con carta da forno, allo spessore preferito. 
Mescolare la marmellata con il vino dolce fino ad ottenere un composto morbido, stenderlo uniformemente sulla pasta frolla, arricchire con la granella di pistacchi, decorare a piacere e voilà, infornare in forno già caldo e cuocere a 200° per circa mezz'ora.












mercoledì, novembre 21, 2012

Di iniziative importanti e di cucina con gli scarti: zuppa con foglie di broccolo e cannellini

Il tempo stringe ed io, tra una cosa e l'altra, non vi ho ancora raccontato di un'iniziativa che mi sta molto a cuore. 
Sabato 24 novembre ricorre la sedicesima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, una giornata all'insegna della solidarietà, dell'impegno, del dono. In moltissimi supermercati italiani troverete dei volontari che vi inviteranno a compiere un gesto semplicissimo eppure importantissimo: fare la spesa per chi è povero.
Perchè spesso non ci rendiamo conto che la povertà, specie di questi tempi, ce l'abbiamo accanto. 
E che basta veramente poco, pochissimo, per poter contribuire a questo immenso momento di condivisione.
Io ho la fortuna di aver partecipato a questa iniziativa da sempre, come volontaria, e vorrei potervi raccontare la bellezza che c'è negli occhi di chi, all'uscita del supermercato, ci lascia i sacchetti con il cibo: bellezza che nasce dall'amore verso i nostri compagni di viaggio più sventurati, dalla consapevolezza di aver compiuto un'azione piccola ma importante, di far parte di una catena di solidarietà grazie alla quale migliaia di persone potranno ricevere un pasto caldo.
Vorrei raccontarvi tutte le esperienze che nel corso degli anni mi hanno fatto innamorare di questa iniziativa, di quanto le persone siano generose, di quanto abbia imparato. Vi racconterò solo la storia che più mi è rimasta nel cuore, quella di un giovane ragazzo di colore che anni fa, di fronte alla mia titubanza, venne da solo a prendere il sacchetto e me lo riportò pieno, dicendomi "Io sono stato tanto aiutato, adesso che posso voglio aiutare anche io".....ecco, la semplicità e la potenza di un piccolo gesto d'amore, la consapevolezza che nessuno si salva da solo, la grandezza che si cela nel cuore degli uomini.

Ecco, vi invito a partecipare a questa giornata e a condividere con me la sua bellezza!

Ricetta?? Ricetta, e con questa premessa non poteva che essere all'insegna del recupero:



Tempo di preparazione:
circa un'ora

Ingredienti per 2 persone:
le foglie scartate di un broccolo o di un cavolfiore
200 gr. di cannellini già lessati
un "culetto" di prosciutto
uno spicchio di aglio
un peperoncino
olio extravergine di oliva
pepe macinato fresco

In una pentola dai bordi alti far soffriggere in un cucchiaio di olio lo spicchio di aglio intero ed il peperoncino, quindi unire le foglie di cavolo, lavate, private della costola centrale più dura e sminuzzate. Lasciarle insaporire cinque minuti, quindi aggiungere circa mezzo litro di brodo vegetale, il prosciutto crudo tagliato a dadini, e lasciar cuocere per circa mezz'ora e comunque fino a quando non saranno diventate tenere.
Unire i cannellini già lessati e lasciar cuocere altri dieci minuti circa. Regolare di sale se necessario.
Servire la zuppa ben calda, con un filo di olio a crudo e una macinatina di pepe.

P.S. Vi lascio con una "ricetta" di Alessandro Borghese:





martedì, novembre 20, 2012

Sono una rincoglionita....una crostata alle albicocche per farmi perdonare!

Ebbene si, faccio outing, sono una rincoglionita completa.....sto invecchiando male, lo ammetto, perdo colpi,  i neuroni muoiono come mosche e si vede!
A parte dimenticare ripetutamente il cellulare ovunque, a parte perdermi le farine del Molino Chiavazza (e ritrovarle dopo quindici giorni di ricerche in un appartamento di 40 mq), oggi l'ho fatta si nuovo grossa....

Ma andiamo con ordine: avrete tutti, suppongo, un'amica/o che conoscete da una vita, a cui volete bene come fosse sangue del vostro sangue, con cui avete diviso gioie immense e dolori profondi....io sono fortunata, a dire il vero ne ho più di uno. 
Beh, oggi però vorrei parlare di Francesca, Amica immensa, vent'anni a braccetto tra gli alti e bassi della vita, due caratteri orrendi che non si sa bene come hanno legato irrimediabilmente, navigando tra alti e bassi senza praticamente mai uno screzio. Nonostante, la lontananza, nonostante i diversi ritmi, nonostante i mille cambiamenti a cui crescendo si va incontro, lei è lì anche per me, ne sono certa, e io sono qui anche per lei. 
Non poca una certezza simile in tempi di grandi dubbi.....

Oggi è il suo compleanno e io, nonostante il calendario, nonostante Facebook, nonostante tutto, mi sono ricordata di farle gli auguri solo in tarda mattinata...che poi lei per queste cose ci tiene, io me la immagino lì, con il piedino impaziente, a prendere nota :)

Frà, perdonami, lo sai che ti voglio un bene infinito anche se ho il cervello bollito e pronto ad essere servito con una salsa verde!!
Ti dedicherò, attenzione attenzione, questo dolce, e lo sai che io con i dolci proprio non ci so fare.........

Trattasi di una banalissima crostata in realtà, non sto nemmeno a darvi la ricetta perchè la saprete fare tutti mooooolto meglio di me, immagino.
Posso solo aggiungere che la ricetta per la pasta frolla l'ho presa da qui (ebbene si), che era stupenda perchè avevo usato il burro di bagoss, che la marmellata era alle albicocche, fatta con le mie manine quest'estate, che l'ho arricchita con un bel po' di granella di pistacchio e che le stelline le ho messe perchè non sono capace a fare i cordoncini fatti bene :)

Bene, ora unitevi a me, facciamo gli auguri a Francesca, e ditele che mi deve perdonare........









lunedì, novembre 19, 2012

Un compleanno a Firenze, incontri e vellutata di carote con "panna acida" e dragoncello

Il week end, trascorso a Firenze per festeggiare il compleanno della mia cognatina, mi ha ampiamente rimesso in carreggiata dopo la tristezza e i momenti di sconforto della scorsa settimana.

Io amo la mia cittadina sonnolenta di provincia, sogno una casa in campagna, adoro il mare solo quando è deserto, ma non sono un'eremita ed ogni tanto ho bisogno di gettarmi a capofitto in una città vera.....e tornare con nuovi stimoli, nuove idee, e nuovi acquisti :)
In particolare sorvolerò sul resto del mio shopping ma vi anticipo che ho preso due nuovi libri di cucina e che presto sperimenterò qualche loro proposta!

Oltre a  questo è stato bello passare un po' di tempo con la mia cognatina Valentina, festeggiarla, girare con lei le vie di una città sempre meravigliosa (grazie Vale!).

Ed è stato bello incontrare il mio adorato folletto di città, Berry, e stare lì a chiacchierare una serata come se fosse la cosa più normale del mondo, come se ci conoscessimo da sempre (grazie Berry per essere venuta nonostante il freddo e i parcheggi impossibili!).

La ricetta di oggi l'ho preparata appena rientrata a casa, voleva essere light per rimediare agli stravizi di questi giorni, ma il progetto è fallito perchè avevo della panna fresca in frigo e la tentazione di usarla è stata troppo forte.....il risultato di questo esperimento comunque è stato veramente ottimo e ne è valsa ampiamente la pena!!


Tempo di preparazione:
25 minuti

Ingredienti per 2 persone:
8 carote circa
1/2 litro di brodo vegetale
80 gr. di panna fresca
il succo filtrato di un limone
dragoncello secco
sale q.b.
pepe misto

Lavare le carote, privarle della buccia e metterle a cuocere con il brodo vegetale per circa quindici minuti.
Intanto unire la panna con il limone e mescolare accuratamente.
Quando le carote saranno cotte, frullarle con il minipimer fino ad ottenere una crema, quindi unire la panna (lasciandone da parte appena un po' per decorare il piatto), aggiustare di sale, far riprendere il bollore e spegnere.
La vellutata va servita ben calda, guarnita con la panna rimanente, il dragoncello a volontà e una macinata di pepe fresco.

Il gusto acidulo della panna con il limone bilancia la dolcezza delle carote, il dragoncello dà una nota di freschezza e di originalità, il pepe arricchisce ed esalta la semplicità del piatto....da provare!!

P.S. ho messo "panna acida" tra virgolette perchè, tecnicamente, la mia è una panna acidulata con limone e non una panna acida vera e propria.

P.P.S. ma ancora non l'avete letto il mio antico post sul dado vegetale fatto in casa?? Ma cosa aspettate, correte a cliccare qui, vi assicuro che se proverete a farlo anche voi poi non potrete farne più a meno, tanto è comodo e  buono!

P.P.S. con questa ricetta partecipo al contest di Essenza in Cucina e My Taste For Food


P.P.P.S. ora ho finito, baci a tutti :)





domenica, novembre 18, 2012

Finocchi in padella con limoni confit

Sogno una casa, come quelle disegnate dai bambini, con il tetto a punta, un portico, un camino, una grande cucina e soprattutto con della terra intorno......un giardino semplice ma curato, con dei rampicanti che facciano ombra d'estate, con i gelsomini che profumino a maggio, con una vite americana che arrossisca d'autunno, con un albero da frutto che fiorisca in primavera. 

E con un orto, piccolo magari, ma dove non manchi nulla: pomodori rossi e succosi, zucchine con i loro fiori dorati, peperoni di tutti i colori durante l'estate; e d'inverno verze, cavoli neri, radicchio, finocchi; ed erbe aromatiche, cespugli di salvia, lavanda, rosmarino, dragoncello. Pianterò finalmente nella terra il mio limone, e lui allargherà le sue radici libero, e crescerà. Allora raccoglierò i suoi frutti, e li metterò in conserva per mantenerne a lungo il sapore.

Io amerò lavorare quel piccolo fazzoletto di terra, seminarlo, aspettare con trepidazione i piccoli germogli, lo annaffierò quando avrà sete ed estirperò le erbe infestanti, e la sera, prima di mettermi ai fornelli, raccoglierò le mie verdure freschissime e ne farò cibo per il corpo e per l'anima.



Tempo di preparazione:
15 minuti

Ingredienti per 2 persone:
un finocchio appena colto 
un limone confit (qui la ricetta)
uno spicchio di aglio
un cucchiaio di olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.

Pulire il finocchio, lavarlo accuratamente e ridurlo in spicchi sottili ma non troppo.
Intanto in una padella far soffriggere lo spicchio di aglio con l'olio, quindi unire il finocchio, salare, pepare, coprire con un coperchio e far cuocere a fiamma vivace, finchè la verdura non avrà preso colore.
Intanto sciacquare in acqua corrente il limone, privarlo della polpa e tritarne la buccia. Aggiungere il trito ai finocchi, allungare con un mezzo bicchiere di acqua, far cuocere altri cinque minuti, sempre con il coperchio.

Ottimi sia caldi che tiepidi, semplici e velocissimi, possono essere serviti sia come antipasto vegetariano che come contorno. Provateli!

P.S. con questa ricetta partecipo al contest di Cook'n'Book,  dal titolo "In cucina con il Club delle Cuoche....voglia di orto: Maramao perché sei morto?".


venerdì, novembre 16, 2012

Conchiglioni ripieni di cavolo nero con crema di zucca

Oggi è una giornata radiosa, di quelle in cui se fossi una gatta me ne starei a scaldarmi le ossa e la pelliccia accoccolata in un angolino riparato dal vento e riscaldato dai raggi di sole, con un occhio aperto per la caccia e uno chiuso per il relax...purtroppo non lo sono, ma se rinasco......

Il piatto di oggi lo avevo preparato per una cena sabato scorso, è un pochino più elaborato del solito, ma i miei commensali ne stanno ancora tessendo le lodi e anche se io sono sicura che poteva venire meglio cuocendolo di meno (ogni tanto ho la deplorevole tendenza a dimenticare le cose in forno nonostante il timer!), ve lo propongo.

Devo confessare che l'idea non è tutta farina del mio sacco, anzi, che mi sono abbastanza ispirata alla ricetta dello chef Giuseppe Capano, che seguo con grande attenzione per la sua attenzione alle materie prime, anche dal punto di vista della salute e del benessere a tavola, per la sua infinita creatività, per la sua capacità di nobilitare gli ingredienti più umili e per la sua grande umanità e gentilezza.

Ma veniamo ai nostri conchiglioni!



Tempo di preparazione:
un'ora circa

Ingredienti per 2 persone:
circa dieci conchiglioni (io ho usato quelli della Delverde)
una decina di foglie di cavolo nero
una bella fetta di zucca 
50 gr. di ricotta di pecora
una fetta di speck tagliata un po' spessa
un quarto di cipolla di Tropea
un paio di foglie di salvia
una tazzina di latte (io parzialmente scremato)
sale e pepe q.b.
olio extravergine di oliva
Parmigiano Reggiano

Lavare le foglie del cavolo nero, privarle della costola centrale troppo dura e farle cuocere in poca acqua appena salata per circa 10 minuti.
Intanto in una padella far soffriggere la cipolla tritata con un cucchiaio di olio, quindi unire la zucca tagliata a dadini, salare, pepare, aggiungere una foglia di salvia e lasciar cuocere coperto per circa 10 minuti, aggiungendo all'occorrenza pochissima acqua tiepida.
Scolare il cavolo nero e nella stessa pentola portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
Tritare il cavolo nero con la mezzaluna, unire lo speck anch'esso tritato, la ricotta, eventualmente aggiustare di sale e pepe.
Quando l'acqua sarà giunta a bollore salare mettere giù i conchiglioni, lasciandoli cuocere per poco più della metà del tempo indicato sulla confezione e badando che il bollore non sia troppo violento, in modo da non rompere la pasta.
Scolarli, raffreddarli sotto acqua corrente, quindi riempirli con la farcia al cavolo nero. Disporli quindi su una teglia coperta di carta da forno, irrorare con un filino di olio e gratinare in forno caldo a 200° finchè non saranno dorati (si, però non fate come me che me li sono dimenticati!).
Mentre i conchiglioni sono i forno frullare con il minipimer la zucca e diluire un poco, se necessario, con il latte tiepido, fino ad ottenere una salsina.
Quando i conchiglioni saranno pronti servirli irrorati con la salsa alla zucca.

E buon appetito amici! :)

P.S. con questa ricetta partecipo al contest di L'Ennesimo Blog di Cucina











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