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venerdì, ottobre 11, 2013

Niente ricetta, solo una domanda




Malala Yousafzai (Mingora, 12 luglio 1997), studentessa e attivista pakistana di sedici anni, è stata la più giovane candidata al Premio Nobel per la pace.


A tredici anni è diventata famosa per aver documentato il regime dei talebani pakistani in un blog, da lei curato per la BBC.

Malala è stata gravemente ferita alla testa e al collo il 9 ottobre 2012, quando alcuni uomini armati sono saliti a bordo dello scuolabus, con cui lei e i suoi compagni di scuola rientravano a casa, e le hanno sparato. Malala e il suo blog erano una grave minaccia perchè diffondevano "idee occidentali".

Sopravvissuta all'attentato è stata oggetto di gravissime minacce da parte di Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, che ha rivendicato la responsabilità dell'attentato e ribadito che, nel caso se la fosse cavata, sarebbe stata nuovamente oggetto di attentati. 



Il 1 febbraio 2013 il partito laburista norvegese ha ufficialmente proposto la candidatura di Malala al Premio Nobel per la Pace 2013.


Il 12 luglio 2013, data del suo sedicesimo compleanno, Malala tiene un discorso all'ONU, a New York, lanciando un appello all'istruzione dei bambini di tutto il mondo (QUI il testo tradotto del suo discorso).


[Fonti: Wikipedia; L'Internazionale]
* * *


Italia, sul sito satirico Il Lercio il 6 ottobre viene pubblicata una delle tante "notizie" che appaiono quotidianamente sulla pagina e che sono palesemente finte e scritte a scopo di diletto, più o meno grossolano. 


Si può condividere o meno il tipo di satira che si fa in questo sito ma chiunque si prenda la briga di leggere il post prima di esprimere il proprio parere in merito si renderà facilmente conto che la notizia non è una notizia ma solo una sorta di barzelletta.

Ma qui da noi, in un paese in cui il diritto allo studio è tutelato e garantito, forse leggere e approfondire non si fa più. 
Qui da noi, dove si può comprare libri, riviste, leggere, studiare, navigare liberamente senza la censura su internet e approfondire, capire, porsi domande, cercare le fonti e coltivare il proprio senso critico, qui dove ognuno di noi è libero (a volte fin troppo oserei dire!) di esprimere il proprio pensiero ovunque, qui nemmeno si guarda cosa c'è scritto oltre quelle due righe, ma si condivide il link su facebook e su twitter e ci si lancia in sproloqui che non sto a riportare perchè se penso che dei miei simili possano essere così mi sento male. 

Ma se per curiosità o consapevolezza volete leggerne alcuni potete andare QUI.

Io vi aspetto qui invece, e continuo a domandarmi seriamente quale delle due sia civiltà.


giovedì, settembre 26, 2013

Trofie con crema di peperoni e dadini croccanti di prosciutto e un'intervista

Oggi lascerò che a raccontarvi qualcosa di me, di questo blog, di come è nato, di cosa sogna, di cosa ama, siano le parole che trovate in questa piccola intervista rilasciata per Tribù Golosa, che ringrazio.

Vi lascio con un piatto semplice ma gustoso che sa ancora un po' d'estate, come queste giornate radiose di fine settembre.


Tempo occorrente:
35 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di trofie fresche
un peperone rosso
70 gr. di ricotta di pecora
una fetta di prosciutto crudo semidolce (affettato allo spesore di 3-4 mm.)
qualche foglia di basilico
uno spicchio di aglio
un peperoncino
sale q.b.
olio extravergine di oliva (io Intini blend denocciolato)
Parmigiano Reggiano (facoltativo)

In una pentola abbastanza grande portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
Ridurre il prosciutto a dadini e farli rosolare a fiamma vivace in padella con un filo di olio.
Quando sarà ben dorato, scolarlo e metterlo da parte; nel fondo di cottura invece aggiungere lo spicchio di aglio, il peperoncino e il peperone tagliato a dadini.
Salare e mescolare, cuocendo a fiamma media ed allungando, se necessario, con un poco di acqua fino a che i peperoni saranno teneri.
Trasferire la verdura nel bicchiere del minipimer, unire la ricotta e frullare fino ad ottenere una crema delicata, che regolerete di sale se necessario.
Cuocere le trofiette al dente, scolarle accuratamente e servirle con la crema di peperoni, completando il piato con un trito di basilico fresco, i dadini di prosciutto croccanti e, a piacere, con una ricca spolverata di parmigiano Reggiano.


martedì, agosto 06, 2013

Bollettino medico e buone vacanze!!!

Il ginocchio "distratto" ringrazia sentitamente per tutti i messaggi e i commenti che gli avete lasciato!
Si sente decisamente meglio e anche se tutte quelle attenzioni lo facevano sentire importante sembra aver deciso di tornare a compiere il suo dovere, almeno fino al prossimo attacco di mania da protagonismo.

Quanto a me, tre soli giorni mi separano ormai dalle agognatissime ferie e anche se, almeno per questo mese non ho in programma nessun viaggio, spero di godermele tutte e chissà, magari di riuscire a riposarmi un po'.

Anche il Semino che Sogna va in vacanza, lui ne ha bisogno anche più di me, quindi già da oggi vi dice ciao, vi dice che siete importanti per lui, che vi vuole bene, ma soprattutto vi augura, ovunque siate nei prossimi giorni, qualunque cosa facciate, di riuscire sempre a cogliere ogni sfumatura di felicità e di bellezza intorno a voi!!!


Source

Buone Vacanze!!!

lunedì, luglio 22, 2013

22 luglio 1978

Giorno importante, lasciatemelo dire.

Giorno in cui emetteva il suo primo vagito un bambino speciale.

Io l'ho conosciuto già grande, con quella scorza un po' rude che gli piace mostrare.

L'ho conosciuto nel giorno più fortunato della mia vita.

La mia metà.

Senza di lui io oggi non sarei io.

E senza il suo appoggio, la sua presenza, le sue foto e il suo impagabile ruolo di cavia 
The Dreaming Seed forse non esisterebbe.

Auguri Amore Mio 







giovedì, luglio 04, 2013

Porte e finestre dei miei viaggi


Avrei parlato di cibo.
Di ricette.
Di kefir.
Ne avrei raccontata una delle mie.
Poi ho visto tanti post 
che parlavano di porte e finestre
e sono andata a capire perchè.

E allora non ho resistito.
Sarà che ho tanto bisogno di partire.
Sarà che vorrei altri e nuovi confini da valicare, adesso.
Sarà la forte carica simbolica di quelle aperture che si chiudono.
Di quei serramenti che si aprono.
Sarà che son come metafore.

Cara Monica, queste porte son per te!!!


Le ho scelte per ricordarmi che 
la vita non è uguale ovunque ma gli uomini e le donne sì.......

Matmata, Tunisia, 20 agosto 2009
Foto di Francesca Paris


.......che tutto passa, persino le città,
 e resta solo cielo e terra........
(ma che cielo, e che terra!!!)


Çavuşin, Turchia, 15 settembre 2011
Foto di Andrea Raffaelli


...e che anche dove sembra che tutto caschi a pezzi
la vita si ostina a vincere, con tenacia e un pizzico di poesia!


Fes el-Jdīd, Marocco, 11 settembre 2012
Foto mia (ebbene sì, talvolta anche io!)



giovedì, giugno 27, 2013

I clafoutis con carote e caprino al dragoncello e le gioie di una foodblogger

Diciamoci la verità, mica è sempre una passeggiata sapete?
Questa storia del blog intendo.
E non è tanto il fatto di cucinare, scrivere, (far) fare le foto eccetera.....
Quello viene da sè, ed è anche divertente e rilassante in un certo modo.
In fondo poi, come dice sempre la mia amica Simona, bisogna pur mangiare tutti i giorni no??? 

No, il punto non è questo, il punto sono le paturnie, le insicurezze, i dubbi, le perplessità che ogni tanto si affacciano e prepotenti sussurrano all'orecchio frasi maligne......
ma chi ti credi di essere per scrivere di cucina.......
ma non ti rendi conto che non hai nessuna preparazione specifica.....
ma lo capisci che levata da quei due metri di angolo cottura saresti un pesce fuor d'acqua....
ma non lo vedi che le altre, loro sì che son brave.....
ma lascia perdere che tu stai al foodstyling come un cavolo a merenda.....

E non è tanto all'inizio che capita, lì si sa di non essere nessuno per nessuno e ci si sente più liberi.
E' strada facendo che le cose si complicano, inizi a pensare che qualcuno ti legge, che hai una responsabilità per quanto piccola sia, entri un po' nel giro, conosci persone che hanno blog stratosferici e che sono delle vere guru, ed ecco che cominci a sentirti a tratti inadeguata, carente, imperfetta, piena di difetti.......

Non ho mai pensato davvero di chiudere il blog anzi, io questo spazio lo amo e mi ha dato tanto, ma qualche volta è capitato di vacillare.
Ma poi mi ricordo una cosa bella.......


E allora ecco, devo solo ricordarmi di essere me e di non voler cercare di essere altro.

Perchè è a me che capitano amiche che quando mi scrivono mi fanno commuovere, è a me che parlano, non ad un'altra persona, e anche se io non capisco perchè lo facciano, cosa ci trovino in me, ne sono felice e le ringrazio perchè compensano ogni fatica e fugano ogni perplessità, ogni volta.

Ed è a me, impreparata, cialtrona, insicura, che grazie a questo blogghino capitano cose che anche solo un anno fa sarebbero state insospettabili ed insperabili.
Finire ad esempio nel Ricettario dell'Estate di Melarossa, con una mia ricetta valutata, soppesata e selezionata da chef e nutrizionisti.
O vincere (per la seconda volta, mamma mia, troppo bello!!!) un contest lanciato dall'autorevolissima rivista La Cucina Italiana.

E allora Roby fatti coraggio, forse forse per questa storia del blog sei tagliata davvero.........



Tempo occorrente:
40 minuti

Ingredienti per 4 persone:
otto carote
2 uova
80 gr. di caprino fresco
25 gr. di farina 00
50 cc di latte (io parzialmente scremato)
uno spicchio di aglio
olio extravergine di oliva
mezzo cucchiaino di dragoncello (io secco, purtroppo)
un paio di rametti di timo

Accendere il forno a 180°.
Portare ad abollizione in una pentola due dita circa di acqua per sbollentare la verdura.
Lavare le carote, spuntarle, sbucciarle e ridurle a rondelle, quindi versarle nell'acqua  bollente e lasciarle cuocere per circa cinque minuti.
Intanto in una padella far colorire in un filo di olio lo spicchio d'aglio, quindi unire le carote scolate, condire con le erbe aromatiche, regolare di sale e far saltare cinque minuti.
In una ciotola abbastanza grande unire il caprino, le uova e il latte e sbattere con una frusta a mano fino ad ottenere un composto omogeneo.
Aggiungere la farina setacciata ed un pizzico di sale continuando a mescolare, quindi unire le carote.
Ungere con un filo di olio gli stampini individuali o una unica teglia, versarvi il composto con le verdure.
Cuocere in forno per circa 20 minuti.

Ottimi sia caldi che freddi, perfetti per un antipasto poco costoso ma chic, se mai vi dovessero avanzare portateli a pranzo in ufficio il giorno dopo......saranno un'ottimo pranzetto!!!

P.S. Questo post è dedicato alla mia Regina delle Caprette, sai che per me non esiste più mangiare il caprino senza pensare a te..... 

giovedì, maggio 23, 2013

Son sempre stata un po' strana........e gli spaghettoni piccanti con barba di frate e pomodorini al profumo di alici

Odiavo andare all'asilo, avevo il terrore degli altri bambini, eppure a cinque anni da poco compiuti sedevo felice sui banchi della prima elementare.

Avevo paura delle bambole ma amavo giocare con i giocattoli dei miei amici maschietti, e a Babbo Natale chiedevo la pista Playmobil invece della casa di Barbie. Però mi divertivo anche a fare la maglia e il punto a croce con la nonna, e di sicuro ero molto più brava allora di adesso!

Non mi interessavano le pentoline di plastica e il Dolceforno, a me piaceva guardare la nonna fare gli gnocchi, preparare i supplì, pulire il pesce, e se oggi so cucinare alcuni piatti della tradizione credo sia dovuto alla mia curiosità di allora.

Al contrario di tanti figli unici divenuti primogeniti presi l'arrivo di mia sorella come una gran festa, e quel fagottino giunto in casa da chissà dove come un magnifico regalo tutto per me. Inutile dire che me ne sentii responsabile fin dal primo sguardo, e tuttora la "piccoletta" di casa ogni tanto si lamenta della mia iperprotettività!

Ero timida, molto timida, eppure adoravo salire sul palco del piccolo teatro di Grosseto per il saggio di piano, e suonare calma e tranquilla come se fossi stata sola.

I miei genitori non dovevano fare alcuno sforzo per staccarmi dalla tv perchè la sera a me piaceva chiudermi in camera, accendere l'abat-jour e leggere, leggere, leggere, perdendomi in mondi tutti miei.

E amavo le verdure! E in primavera, quando in tavola ricomparivano gli agretti, o barba di frate, ero felice come una pasqua, tanto che quando era periodo la nonna e la mamma li compravano quasi solo per vedere le mie feste.

Vedo tanto della donna che sono oggi in quella bambina strana.......compreso il fatto che quando vedo i mazzetti di barba di frate non resisto, li devo comprare!

Ma dai e dai mi ero un po' stancata di mangiarli sempre "all'agro" ed ero alla ricerca di qualche nuova ispirazione.
E così, quando su Pinterest sono incappata in una foto decisamente accattivante, sono andata subito a cercare l'autrice della ricetta..... "tò, ma è la Kitty di Kitty's Kitchen, ci siamo conosciute a Roma al raduno, che ragazza deliziosa!" dico tra me e me......e che idea mi hai dato Kitty! 

Io da te ho preso lo spunto, poi come sempre ho apportato le mie varianti, ma senza la tua meravigliosa foto e la tua sfiziosa ricetta probabilmente a questo piatto non ci sarei mai arrivata....e sarebbe stato un vero peccato!!! 
Grazie :)



Tempo occorrente:
25 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di spaghettoni (io Delverde)
un mazzetto di barba di frate
alcuni pomodori ciliegini
quattro o cinque filetti di alici sott'olio
uno spicchio di aglio 
un peperoncino
olio extravergine di oliva
sale q.b.

Per prima cosa mettere a bollire l'acqua per la pasta.
In una padella abbastanza ampia far scaldare un cucchiaio di olio in cui farete sciogliere i filetti di alici facendovi nel frattempo dorare lo spicchio di aglio e il peperoncino. 
Unire quindi i pomodorini divisi in due e farli appassire a fiamma media con la padella coperta per 7-8 minuti, regolando di sale, se dovesse servire, solo verso la fine.
Intanto pulire gli agretti liberandoli della piccola radice terrosa, e lavarli abbondantemente sotto acqua corrente.
Quando l'acqua sarà giunta ad ebollizione salare, mettere giù gli spaghetti e dopo circa cinque minuti unire la barba di frate.
Scolare la pasta e la verdura al dente, saltare nella padella insieme al sugo di pomodorini e alici (se serve allungare un po' con l'acqua di cottura della pasta) e servire gli spaghettoni ben caldi.

martedì, maggio 21, 2013

Che testa ragazzi!!! Il tortello integrale scomposto con finocchietto selvatico e finto ragù di mandorle

Chi mi conosce bene sa che ogni tanto mi perdo con la testa fra le nuvole, e di fronte alle mie performance ormai scuote la testa con calma rassegnazione e sorride.
Anche chi mi legge da un po' ha cominciato a capire che di tanto in tanto divento svampita e ne combino una delle mie. 

Ma ultimamente ero stata brava davvero, tanto che avevo addirittura pensato che la testa fosse ormai saldamente ancorata sulle spalle. 
Precisa, presente, impeccabile, mai un telefonino abbandonato chissà dove,  mai un hard disk infilato nella borsa sbagliata, mai una confezione di zucchero riposta nello scolapiatti sovrappensiero........

Beh, tranquilli, son tornata in me e ieri me ne sono data la prova ben due volte!
Non ci credete? Sentite qui!

Prova n. 1:
Come sapete è appena trascorso il termine ultimo per l'invio delle ricette per il mio contest. Quindi ieri volevo scrivere un bel post, avevo un bel po' di cose da dire in proposito, e che ho fatto??? Ho scritto, ho ringraziato, mi sono emozionata a pensare a quante ricette mi avete mandato, vi ho lasciato una ricettina e ho pubblicato.......e tutte le altre cose che vi volevo dire??? Beh, quelle sono rimaste intrappolate da qualche parte nella mia testa in attesa di qualcuno che le salvasse dall'oblio!

Che vi volevo dire? Beh, oltre ai ringraziamenti volevo intanto ricordarvi che adesso la parola passa allo chef Giuseppe Capano, che è già lì a lavoro per valutare le vostre ricette cercando, se possibile, di uscirne vivo!
Al momento non so indicarvi dei tempi precisi per la proclamazione dei vincitori, ma vi terrò aggiornati.

E poi volevo raccontarvi che strada facendo avevo avuto un'altra ideuzza che è diventata realizzabile grazie agli amici di #Food140 Blogger Academy
Di che si tratta? Beh, ho pensato che sarebbe stato carino selezionare alcune delle ricette pervenute e crearne dei menu il più possibile vicini ai principi green promossi dalla Carta dei Foodblogger, di cui sono una (orgogliosa) firmataria. 
I menu saranno quindi raccolti in un pdf che verrà pubblicato sul sito di #Food140
E dunque su questo fronte siamo a lavoro, vi terrò naturalmente aggiornati nella speranza che l'idea vi piaccia!

Prova n. 2:
Avete presente quel bel contest di Il Gatto Ghiotto, sì, proprio quello, le Ricette Spontanee?!?
Visto il tema non potevo davvero mancare, e avevo già mandato un paio di ricette, ma non ne ero particolarmente soddisfatta. E così il cervellino continuava a lavorare, girare, elaborare per trovare la soluzione definitiva, quella che mi soddisfacesse.
Domenica mattina l'illuminazione, ispiratissima schizzo dal letto e comincio a preparare......impasta, lessa, trita, mi sono divertita un sacco e a pranzo ci siamo gustati davvero un bel piattino!
Peccato che il contest scadeva il 15 maggio.....e domenica era il 19.......

E vabbè, io ormai la ricetta ve la racconto lo stesso........



Tempo occorrente:
un'ora circa

Ingredienti per 2 persone:

Per la pasta:
100 gr. di farina integrale di grano tenero (io Molino Chiavazza)
un uovo 
una tazzina di latte (facoltativo)
un cucchiaino di olio
un pizzico di sale

Per il ripieno:
un mazzetto di foglie fresche di finocchietto selvatico
100 gr. di ricotta di pecora
un cucchiaio di Parmigiano Reggiano grattugiato
una spolverata di noce moscata
un pizzico di sale

Per il finto ragù:
mezza carota
una costa di sedano
una cipollina novella
un paio di rametti di maggiorana
50 gr. di mandorle pelate
una tazzina di brodo vegetale (io il mio homemade)
mezzo bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine di oliva
sale e pepe q.b.
10 gr. di burro

Per prima cosa procedere con la preparazione della pasta: disporre la farina a fontana sul piano di lavoro e rompervi al centro l'uovo, aggiungendo anche un pizzico di sale ed un cucchiaino di olio; cominciando dall’interno sbattere le uova aiutandosi con una forchetta e aggiungendo via via la farina che si trova ai bordi della fontana. 
Quando la pasta comincerà ad essere manipolabile, infarinare le mani e cominciare a lavorare l’impasto con le mani stesse, fino ad ottenere una massa liscia e compatta (nel caso risultasse troppo asciutta, bagnare poco a poco con il latte).
Formare una palla, coprirla con la pellicola e lasciar riposare per circa mezz'ora.

Procedere quindi con il ripieno: lavare le foglie del finocchietto e farle sbollentare per circa dieci minuti in acqua bollente salata, quindi scolare bene, tritare finemente e mescolare insieme alla ricotta, al Parmigiano, alla noce moscata e al sale fino ad ottenere un composto omogeneo.

Intanto mettere a bollire l'acqua per la pasta e cominciare a preparare anche il finto ragù: in un poco d'olio e a fiamma bassa far appassire le verdure per il soffritto, inclusa la maggiorana, dopo averle tritate finemente. Quando queste cominceranno a prendere colore unire le mandorle, anch'esse ridotte a granella con il tritatutto, e lasciarle colorire. Sfumare con il vino bianco e quando sarà evaporato allungare con un poco di brodo, lasciando sobbollire il sughetto fino a che avrà raggiunto una consistenza cremosa. Mantecare con il burro e mantenere tiepido.

A questo punto si può tornare alla pasta: dividere il panetto in quattro parti e stenderle una per volta in modo da ottenere dei cerchi, che rifilerete nelle dimensioni desiderate con un coppapasta.
Lessare i dischi di pasta integrale in acqua salata in cui avrete versato anche un filo d'olio (aiuterà la pasta a non attaccarsi), quindi scolarli e procedere all'allestimento finale del piatto.
Si dispone il primo disco, si cosparge in maniera uniforme con la farcia di finocchietto e ricotta, si copre con il secondo disco, si condisce con il finto ragù e si completa, a piacere, con un'abbondante grattugiata di Parmigiano e del pepe nero freschissimo.

Il contest era scaduto ma noi, mentre ci spazzolavamo questi mega tortelli, avevamo già vinto lo stesso! :)











mercoledì, maggio 15, 2013

Momento lamento e il pollo alla lavanda e limone

Su dai, concedetemi un momento lamento, magari anche due........non lo faccio quasi mai ma oggi ne sento proprio il bisogno!
E poi se proprio non ve la sentite potete saltare direttamente alla ricetta :)

Momento lamento uno: da fine aprile la salute va a rotoli, nulla di preoccupante, per carità, ma comincio ad essere snervata. 
Ho cominciato con una settimana di febbre e infiammazione al piede destro, a letto, con il termometro e la Tachipirina da una parte e la borsa del ghiaccio e il Voltaren dall'altra. 
Ho proseguito per due settimane con una tosse assurda, vero che ci fumo sopra ma a nulla sono valse tisane, latte e miele, sciacqui e gargarismi vari.
Mi decido infine ad andare dal dottore, il quale mi comunica che ho una tracheite e mi ingozza di medicinali, e non faccio in tempo a rientrare a casa che mi trovo bloccata con la schiena. 
E così sono di nuovo qui, a casa, con l'antibiotico a destra e l'antinfiammatorio a sinistra, il gastroprotettore la mattina e i fermenti il pomeriggio, mi sembra di essere mia nonna, che si scriveva sulle scatole delle medicine quando e quanto prenderne perchè ne aveva così tante che sennò ci si perdeva.......

Momento lamento due: il mio povero blog, la luce dei miei occhi, soffre quanto me! 
Cucino poco, posto poco, non riesco a passare a trovare nessuno,  se prima era mio motivo di orgoglio rispondere a tutti i commenti che mi lasciate adesso non ci riesco e mi sento una pessima padrona di casa. 
E non mi dite che devo stare tranquilla e che capita a tutti, che tanto a me dispiace lo stesso, perchè ho bisogno di curare questo piccolo posto, come fosse casa mia, e vederlo trascurato mi spezza il cuore!

In questo momento un po' sballato però sono riuscita a trovare due perle che mi hanno fatto star bene di morale: una notizia bella, attesa e tanto desiderata da parte di una carissima amica/compagna di avventure, giunta stamani; e la telefonata ricevuta ieri mattina da Ladies and Capital, la registrazione di una mia ricetta per la radio e la notizia che sabato mattina, alle ore 11:50, mi potrete sentire on air sulle frequenze di Radio Capital.....e come direbbe Sandrina, son soddisfazioni!!!!

Bene, che siate sopravvissuti allo sproloquio o che abbiate deciso di saltarlo, vi lascio una delle poche cose che sono riuscita a cucinare in questo periodo. 
Il piatto non è mio ma ho preso ispirazione da La Piccola Cucina Parigina di Rachel Khoo, con qualche piccolo aggiustamento da parte mia.

Era delizioso!




Tempo occorrente:
mezz'ora per la marinatura + un'ora per la cottura

Ingredienti per 2 persone:
450 gr. di pollo nei pezzi che preferite (sovracosce, cosciotti, ali etc.....)
2 cucchiaini di lavanda essiccata
un cucchiaio di miele (io di acacia)
qualche rametto di timo fresco
il succo di un limone
sale e pepe q.b.
olio extravergine di oliva (un paio di cucchiai)

Preparare la marinata mescolando insieme, in un contenitore abbastanza ampio, la lavanda leggermente pestata, l'olio, il miele, le foglioline di timo ed il succo di limone, fino ad ottenere una consistenza omogenea.
Adagiare i pezzi di pollo nella marinata e lasciarli insaporire circa mezz'ora, rigirandoli un paio di volte.
Giunto il momento di cucinare il pollo, accendere il forno a 200°.
Versare il pollo e la marinata in una teglia foderata in carta da forno, salare, pepare ed infornare per 45-60 minuti, girando di tanto in tanto la carne.
A cottura avvenuta servire il pollo cosparso con il suo sughetto ed accompagnare a piacere con una bella insalata o, come ho fatto io, con una "macedonia" di verdure di stagione, condite con sale, pepe, olio ed erbe aromatiche e lasciate cuocere in forno, in un'altra teglia, per circa mezz'ora.

P.S.: Con questa ricetta partecipo al contest di L'Ennesimo Blog di Cucina, CRE-AZIONI IN CUCINA, di maggio 







venerdì, maggio 10, 2013

Love is our resistance, e le mezze maniche dell'ultimo momento

Ieri sera, mentre tornavo a casa, la radio passava questa canzone.
Non mi piace tantissimo, anzi, la considero una delle più brutte di un gruppo che peraltro ascolto volentieri, ma contiene una piccola frase che adoro, che mi dà forza e coraggio, e che mi fa sempre fermare un attimo a pensare.

Love is our resistance........ l'Amore è la nostra resistenza.......

Sentite come suona bene. 
Sentite come queste due parole, amore e resistenza, si abbracciano pur avendo significati quasi opposti.
Sentite la forza che ne scaturisce.......

Io la trovo una frase gioiello, perchè di fronte alla vita, alla sua difficoltà, ai suoi drammi, per non soccombere bisogna combattere. 
Ogni giorno.
Opporre resistenza.

E allora si può scegliere di combattere a suon di rabbia, in balia delle nostre frustrazioni e dei nostri rancori, ci si può incattivire, abbuiare ed abbaiare furiosamente al mondo, e chissà, forse qualcosa ne vien fuori.....io non lo so, non ci ho mai provato.

Vuoi per carattere, vuoi perchè son cresciuta a pane, scienze umanistiche e grandi ideali, io ho sempre scelto l'altra via, l'altra arma, quella dell'amore.
Amore in senso lato ovviamente....quella forza costruttiva e benefica che lega le persone tra loro, creativamente, genitori e figli, fratelli e sorelle, innamorati, ma anche amici, o semplicemente persone affini.

Io scelgo di combattere la tristezza, le delusioni, le avversità, a suon di sorrisi, di abbracci, di gentilezza, di rispetto per gli altri.....perchè so che ognuno di noi ha le sue pene, che ognuno porta i suoi fardelli, e dunque mi viene spontaneo guardare agli altri non come antagonisti, ma come "compagni di viaggio" lungo strade spesso complicate, tortuose, in salita.....

Si, lo so, posso sembrare cretina per questo, magari banale, o retorica, lo capisco, ma la verità è che non mi ci sento.
Perchè quella che ho scelto io è la resistenza più dura, più difficile, più inconsueta tra le due. 
Ma è quella che riserva i premi più grandi e più belli.

Sempre ieri sera, tra una canzone, una riflessione e un'altra, sono arrivata a casa tardissimo, con una discreta fame e zero idee per la cena.
Ho spulciato nel frigo ed ho rinvenuto un mezzo cespo di insalatina triste triste, un paio di carote, due zucchine.
Ho tirato fuori dalle buste della Coldiretti il sedano, una cipollina novella e il primo mazzetto di basilico dell'anno.
Ne è nato questo piatto.



Tempo occorrente:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di mezze maniche
una cipollina novella
una costola di sedano
qualche foglia di insalata (a vostro piacere)
due carote
due zucchine
alcune foglie di basilico e di prezzemolo
olio extravergine di oliva
pecorino romano 

Mettere a bollire l'acqua per la pasta.
In una padella far appassire con un filo d'olio la cipollina affettata fine, quindi unire, il sedano a dadini, l'insalata tagliata sottile, e carote e zucchine ridotte a julienne con l'apposito strumento.
Salare, coprire e lasciar appassire le verdure a fiamma bassa.
Cuocere la pasta al dente, saltarla nella padella con le verdure e servire completando con un giro di olio a crudo, prezzemolo e basilico freschi tritati, e una ricca grattugiata di pecorino.

Una scemenza, ma il gusto fresco delle verdure, il carattere del pecorino, e il primo aroma di basilico hanno dato vita ad un piatto gradevole e sorprendente!

Baci, e buon week-end!

P.S. Con questa ricetta, partecipo al contest di IPasticcidiLuna sponsorizzato da Fotoregali, per la categoria Ricette Salate






giovedì, maggio 09, 2013

Trecentosessantacinque

Penso che non lo dimenticherò mai!

9 maggio 2012.
365 giorni fa.

Io, il mio pc, la mia eterna curiosità, 
il desiderio di varcare piccoli grandi confini per sentirmi viva.
Un seme, arrivato da chissà dove, 
attecchito chissà quando, e pronto a mettere radici, 
a lottare per vivere e vedere la luce.
Una pagina bianca, tante idee a frullare in questa testolina, 
alcune righe scritte di getto e a stento rilette per controllare che non ci fossero errori.
Il pulsante arancione che dice "Pubblica", 
un'alzata di spalle, 
ma sì, tanto chi leggerà mai quello che sto scrivendo?

Penso che non lo dimenticherò mai!

Perchè quella data è entrata di diritto tra quelle importanti della mia vita.
Quel gesto impulsivo è diventato uno dei più belli che abbia fatto negli ultimi anni.
Quel chiudere gli occhi, tapparmi il naso e tuffarmi nel web 
mi ha ricompensato con regali che a stento avrei potuto sognare quel giorno.

Ho imparato tanto, soprattutto su me stessa.

Ho avuto soddisfazioni che mai avrei immaginato.

Ho ricevuto manifestazioni di stima e di affetto che mai avrei pensato di meritare.

Ho conosciuto persone indimenticabili che mi hanno abbracciato così come sono.

Ho riso e mi sono commossa tutti i giorni, sentendomi viva.


Un anno dopo sono ancora qua, 
io, il mio pc, la mia eterna curiosità, il mio desiderio costante di varcare confini..... 

Perchè sono stati questi per me gli ingredienti vincenti.

Questi, e VOI, senza i quali non avrei ragione alcuna di scrivere.....

Grazie di avermi accompagnato fin qui, giorno dopo giorno!

Happy Birthday Little Dreaming Seed and.....keep on dreaming! 





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