Ma veniamo al secondo round della cena di compleanno. Essendo piena estate e non avendo molta voglia di passare la serata tra i fornelli, rinunciando a godermi lo spirito della festa, ho pensato bene di optare per l'alternativa "tutto freddo". Quindi per primo piatto ho scelto un'insalata di pasta, ma ho voluto renderla un po' più ricca e gustosa sia nel formato, per cui ho scelto la cosiddetta "calamarata", sia nel condimento, per cui ho pensato di abbinare polpo e olive di Gaeta.
Ecco il risultato:
Tempo di preparazione:
per la cottura del polpo: circa 40 minuti + un paio d'ore per il raffreddamento
per la pasta: 20 minuti
Ingredienti per 4 persone:
un polpo piccolino (fatevi consigliare dal pescivendolo)
300 gr. di calamarata
2 cucchiai di olive nere di Gaeta
un paio di San Marzano maturi
un cucchiaio di capperi sott'aceto
un cucchaio di pinoli
una cipolla
una foglia di alloro
prezzemolo
peperoncino
un limone
sale q.b.
olio extravergine di oliva
Lavare il polpo e metterlo a lessare intero partendo da acqua fredda, insieme alla cipolla intera, ad un rametto di prezzemolo e ad una foglia di alloro (ci vorranno circa quaranta minuti dal bollore in pentola normale, 20 minuti dal fischio in pentola a pressione).
A cottura avvenuta lasciatelo raffreddare nella sua stessa acqua per almeno un paio d'ore quindi scolarlo, conservando un bicchiere del liquido di cottura, privarlo della pelle (niente paura, una volta lessato è un gioco da ragazzi!) e ridurlo in pezzetti. Condirlo con le olive, i capperi, i pinoli appena tostati, i pomodori (privati della pelle e dei semi e ridotti in dadolata fine), un poco di sale, peperoncino macinato, un cucchiaio di olio, il succo di mezzo limone, un paio di cucchiai di liquido di cottura e il prezzemolo tritato.
Intanto lessare la pasta molto al dente, scolarla e farla raffreddare bene sotto l'acqua corrente. Condirla con il sughino di polpo e olive, se necessario aggiustare il condimento e lasciarla insaporire più tempo possibile.
Levarla dal frigorifero una mezz'ora circa prima di portarla in tavola.
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