giovedì, giugno 07, 2012

Un pranzo domenicale in famiglia e la riscoperta di un sapore dell'infanzia: le visciole

Domenica scorsa ero a pranzo a casa dei miei: un pranzo tranquillo, illuminato da una bella giornata di sole, animato da chiacchiere serene e leggere, a fare onore alla tavola di mamma e babbo (che se io sono cresciuta così lo devo tutto a loro!), e coronato da una sorpresa che mi ha riportato indietro di almeno vent'anni, a uno dei sapori che più amavo da bambina e che da allora non avevo mai più trovato: le visciole!
Sono una varietà di ciliegie che mia  nonna metteva in barattolo sotto zucchero per conservarle durante tutto l'anno, ricavandone una delizia di cui, ricordo, andavo pazza!!! Mia mamma l'anno scorso ne ha fatti un paio di barattoli e a sorpresa ne ha tirato fuori uno.....non sto a dirvi la mia felicità e, quasi, la commozione! Ce le siamo mangiate con il gelato al fiordilatte, poi mi ha regalato il resto del barattolo che ho riutilizzato a cena e i cui pochi resti sto amorosamente covando con gli occhi!
Si, perchè io questa cosa non posso proprio provare a farla, mi manca uno dei tre ingredienti fondamentali: tanto sole. Sul mio terrazzo, esposto a nord-ovest, non batte abbastanza. Quindi ne ho commissionati altri barattoli a lei e voi, se decidete di provare a farle (e io ve lo consiglio vivamente, perchè è facilissimo!!!), sappiate che dovete tenere un barattolino in serbo per me!!!

Ingredienti:
visciole (se non le trovate penso vadano bene anche le ciliegie)
zucchero
sole

Lavare le visciole, privarle del picciolo e disporle nei barattoli di vetro, riempiendo poi di zucchero fino all'orlo. Chiudere i barattoli e disporli in pieno sole per circa venti-trenta giorni, finchè tutto lo zucchero non si sarà trasformato in un delizioso sciroppo.

Con lo stesso procedimento mia nonna preparava anche le prugne, divise a metà e private del nocciolo. Entrambe le conserve si mantengono molto a lungo e sono ottime con il gelato, in particolare fiordilatte, yogurt o crema. Secondo me però si sposano benissimo anche con la ricotta, per un dessert un po' meno calorico, o con la crema pasticcera.

8 commenti:

  1. dev'essere più che delizioso, cara Robi!

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    1. si, poi arricchito dai ricordi di infanzia.....

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  2. Mamma mia, Robi, io farei follie per un barattolo di questo nettare degli Dei! Adoro le visciole e le rare volte che sono riuscita a trovarne ci ho fatto la crostata. Una vera delizia!!

    Ciaoooo!!!

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    1. Ora cerco di capire dove le ha trovate mia mamma, poi ti faccio sapere!

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  3. Che buone!!!! Anche la mia nonna le preparava e poi anche la mia mamma, come lei. Loro usavano le amarasche, belle mature..... Le potrei rifare, dato che ho la terrazza sul tetto e di sole ce n'è a volontà ... Se solo le trovassi. Avevo provato a mettere un albero nel mio giardino, ma non ce l'ha fatta a crescere. Bene, e dopo questo dolcissimo ricordo, ti lascio il mio saluto.

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    1. Un ricordo in comune, che bello! A presto!

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  4. Ciao Robi, purtroppo "i barattolini" erano uno solo quindi centellina le poche rimaste. Sto però tenendo d'occhio la bancarella dove l'anno scorso le ho comprate per fartele, magari due barattolini, ma non troppe perchè, come insegna papà, deve rimanere il gusto e il desiderio di ciò che il palato apprezza.
    Consigli: le visciole o le amarene, vanno asciugate prima di metterle nel barattolo, lo zucchero va aggiunto un pò alla volta, quando il precedente è sciolto completamente e il barattolo va spesso capovolto, proprio per fare in modo che lo zucchero si sciolga meglio.
    Le prugne, la nonna le metteva intere così la buccia rimaneva soda e la polpa tenera e saporita. ottime sono le scosciamonache.
    Al prossimo pranzo domenicale con chissà quale sorpresa

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