Il piacere della lentezza: zuppetta di cicerchie e maltagliati

Eh si, il piacere della lentezza, perchè se decidete di cucinare le cicerchie la fretta deve essere davvero l'ultimo dei vostri pensieri!

Questo antico legume quasi dimenticato sta lentamente tornando sulle nostre tavole grazie all'impegno di coloro che riscoprono e valorizzano le antichi sementi, a coloro che difendono e tengono in vita la biodiversità, a chi ama scoprire e tramandare antiche tradizioni culinarie.

Certo, non è il tipo di cibo che si decide di mangiare all'ultimo momento, considerato che solo di ammollo richiede 12-24 ore! 

Per la cottura poi, prendetevi tranquillamente almeno un paio d'ore se la fate in una pentola di coccio (opzione preferibile), appena un'oretta dal fischio se in pentola a pressione....tutto ciò senza contare il tempo che occorrerà per preparare la zuppetta!

Però però....non è che da quando mettete la cicerchia nell'acqua a quando la servite in tavola dovete montarle la guardia senza potervi più muovere. Durante le ore dell'ammollo potete farvi tranquillamente la vostra vita, proprio come se lei, la cicerchia, non esistesse nemmeno!

Durante le due ore della cottura un po' meno, insomma, io ad esempio non me ne andrei al cinema, ma se vi aggirate per casa facendo le vostre cose non credo che lei, sempre la cicerchia, se la prenda a male. 

Ecco, per me la difficoltà più grande sta nel decidere tipo oggi che domani o dopodomani avrò voglia di cicerchie, ma se siete come me ho trovato una soluzione anche a questo problema: io faccio tutta la tiritera, l'ammollo, la cuocio con gli odori etc etc....poi se mi va la mangio subito, sennò me la surgelo in porzioni e all'occorrenza la uso.

Voi mi chiederete il perchè di tutto questo sbattimento, giusto? Beh, perchè la cicerchia è buona, perchè mi piace variare la mia alimentazione, perchè quando cucino piatti antichi mi sento più che mai erede di una tradizione millenaria, perchè ricette come queste ci fanno riscoprire e ricordare come a volte bastino il tempo, la cura e l'amore a fare di ingredienti semplici e poveri un pasto da Re.

Tempo di preparazione:

12-24 ore per l'ammollo

2 ore per la cottura delle cicerchie

1/2 ora per la zuppa

Ingredienti per 2 persone:

200 gr. di cicerchie secche

90 gr. di maltagliati all'uovo

olio extravergine di oliva

brodo vegetale

sale q.b.

pepe

una foglia di alloro

uno spicchio di aglio

un peperoncino

un paio di cucchiai di passata di pomodoro

un po' di fiori di finocchio selvatico secchi

Mettere a mollo le cicerchie in acqua fredda per 12-24 ore.

Trascorso questo tempo sciacquarle e metterle a cuocere in acqua fredda non salata, insieme alla foglia di alloro, facendole cuocere almeno un paio di ore, coperte, dal momento in cui l'acqua bolle. 

Durante la cottura mantenere la fiamma bassa, in modo che l'acqua continui sempre a fremere senza bollire troppo violentemente. Assaggiarle comunque al passare delle due ore per verificare la cottura.

Al momento di preparare la zuppa, in una casseruola far soffriggere in un cucchiaio di olio extravergine di oliva lo spicchio di aglio leggermente schiacciato e il peperoncino. Unire quindi il pomodoro e farlo insaporire. Aggiungere le cicerchie scolate dal liquido di cottura, salare e fare insaporire anch'esse, quindi diluire con del brodo vegetale caldo a piacere.

Far bollire la zuppa ancora per una ventina di minuti, quindi aggiungere i maltagliati.

Servire la zuppetta calda o tiepida, completata con i fiori di finocchio (se non li avete potete usare un po' di semi al momento del soffritto), un filo di olio a crudo e una piccola spolverata di pepe macinato al momento.

Godrete del lusso di assaporare un piatto che ha richiesto un paio di giorni del vostro tempo per nascere, e non è davvero roba da poco!